Buongiorno lettori
oggi sono qui a presentarvi con un anticipo di intervista
(l’intervista
integrale la troverete sul Summary blog del mese di ottobre), l’autore kealan
Patrick di cui vi ho parlato con la mia recensione ai racconti di Blanky e Sour
Candy. Rec. Qui.
Ringrazio la casa
editrice Nua per la copia omaggio e per avermi dato la possibilità di scoprire
questo autore.
E ora diamo inizio
all’intervista!
Hi Kealan, welcome into my little literary world and
thank you for this opportunity to get to know you a little bit better.
I'm going to try and break the ice with my customary
question:
-
Who is Kealan on a daily basis? Does he have any hobbies or special
interests?
Kealan sleeps late because he’s very
lazy, then mopes around with a cup of coffee acting like he’s the only person
who ever had to get out of bed. Then, once awake, he answers email (crankily)
and then starts writing, at which point he comes to life. Then he gets creative
at the stove and makes delicious dinners because he adores cooking. Afterward,
he’s likely to be found walking his deranged dog, or watching movies, or
reading, or playing Frostpunk, or drinking way too much at the local Irish bar.
Then he writes again until it’s very, very late and the cycle starts all over
again.
Kealan dorme sino a tardi perché è
molto pigro, poi gironzola avvilito per casa con una tazza di caffè, come se
fosse l’unica persona al mondo che è stata costretta ad alzarsi dal letto. Dopo
essersi svegliato, risponde (di malavoglia) alle e-mail e infine comincia a
scrivere, ed è allora che ritrova le energie. Poi dà libero sfogo alla sua
creatività ai fornelli e prepara una cena favolosa perché adora cucinare.
Dopodiché è probabile che vada a passeggio con quel pazzoide del suo cane, che
guardi un film o legga un libro, o che faccia una partita a Frostpunk, o che
vada a bere – troppo – all’Irish bar del quartiere. Poi si rimette a scrivere
sino a tarda notte e il ciclo si ripete.
-
When and how did your writing career begin? Do you think about writing
as a job or as a personal necessity?
Writing is like love. I don’t know
what I’d do or who’d I’d be without it. I was raised to be a storyteller, but
it wasn’t until my late teens that I started submitting my stories for
publication. The first story to be accepted was called “Praying for Angels”,
about a kid locked in the attic who must eat rats to survive. It was terrible,
but somehow it got published in an Irish magazine called Writings on my
18th birthday. I later found out they published everything that was
sent to them, which might have taken a little of the gloss off my celebration
if I’d known, but by then I was already determined to make it as a writer.
La scrittura è come l’amore. Senza, non
so chi sarei o che farei. Sono nato per raccontare storie, ma solo nella tarda
adolescenza ho cominciato a mandare in giro i miei testi perché fossero pubblicati.
Il mio primo racconto con cui ho centrato l’obbiettivo s’intitola Praying
for Angels, e parla di un ragazzino chiuso in una soffitta che è costretto
a mangiare topi per sopravvivere. È terribile, ma per qualche ragione è uscito
su una rivista irlandese di nome Writers il giorno del mio diciottesimo
compleanno. In seguito, ho scoperto che pubblicavano tutto quello che gli
arrivava, il che avrebbe tolto un po’ di lustro al mio successo se l’avessi
saputo prima, ma a quel punto ero già determinato ad affermarmi come scrittore.
-
Now let's talk about Blanky and Sour Candy, the two novels included in
this book. How did yoy came up with these two disturbing stories? What inspired
them?
Sour Candy was inspired by the same incident
depicted at the start of the book: a child screaming his head off in Walmart.
When it happened, I remember feeling sorry for his mother, who seemed
completely detached and unaware of the situation, and then I felt guilty for
judging her. It made me wonder what would happen if I returned home to find her
son waiting for me, claiming to be my son. It creeped me out enough to
want to write the story.
Blanky was inspired by a single scene that came to me one
night: a grieving father opening the door to his dead child’s room and finding
her blanket on the floor. I also have friends who lost their child in a similar
fashion, and, with their blessing, I wanted to explore that level of loss,
because it’s difficult to comprehend if you haven’t been through it. I’ve lost
people in my life, and the grief that comes with it changes you, so all of
these things formed the basis for the story.
Sour Candy trae ispirazione dallo stesso episodio
descritto all’inizio del libro: un bambino che urlava a squarciagola in un
Walmart. Quando è successo, ricordo di aver provato pena per sua madre, che
sembrava completamente distaccata e inconsapevole della situazione, e poi mi
sono sentito in colpa per averla giudicata. Mi sono chiesto cosa sarebbe
successo se avessi trovato suo figlio ad aspettarmi, pronto a giurare che ero io
suo padre. L’idea mi ha spaventato abbastanza da scriverci su una storia.
Blanky è ispirata a una singola scena che mi
è venuta in mente una notte: un padre in lutto che apre la porta della stanza
della figlia defunta e trova sul pavimento la sua copertina. Ho anche degli
amici che hanno affrontato un lutto simile e, con la loro benedizione, ho
voluto esplorare la profondità di una perdita che è difficile da comprendere se
non l’hai sperimentata in prima persona. Ho perso alcune persone nella mia
vita, e il dolore che si prova in queste situazioni ti cambia: alla base della
storia ci sono tutti questi elementi.
DA NON PERDERE!!
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