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venerdì 17 settembre 2021

Anticipazione Intervista a kealan Patrick

 

Buongiorno lettori oggi sono qui a presentarvi con un anticipo di intervista

(l’intervista integrale la troverete sul Summary blog del mese di ottobre), l’autore kealan Patrick di cui vi ho parlato con la mia recensione ai racconti di Blanky e Sour Candy. Rec. Qui.



Ringrazio la casa editrice Nua per la copia omaggio e per avermi dato la possibilità di scoprire questo autore.

 

E ora diamo inizio all’intervista!

 

Hi Kealan, welcome into my little literary world and thank you for this opportunity to get to know you a little bit better.

 

I'm going to try and break the ice with my customary question:

 

-         Who is Kealan on a daily basis? Does he have any hobbies or special interests?

 

Kealan sleeps late because he’s very lazy, then mopes around with a cup of coffee acting like he’s the only person who ever had to get out of bed. Then, once awake, he answers email (crankily) and then starts writing, at which point he comes to life. Then he gets creative at the stove and makes delicious dinners because he adores cooking. Afterward, he’s likely to be found walking his deranged dog, or watching movies, or reading, or playing Frostpunk, or drinking way too much at the local Irish bar. Then he writes again until it’s very, very late and the cycle starts all over again.

 

Kealan dorme sino a tardi perché è molto pigro, poi gironzola avvilito per casa con una tazza di caffè, come se fosse l’unica persona al mondo che è stata costretta ad alzarsi dal letto. Dopo essersi svegliato, risponde (di malavoglia) alle e-mail e infine comincia a scrivere, ed è allora che ritrova le energie. Poi dà libero sfogo alla sua creatività ai fornelli e prepara una cena favolosa perché adora cucinare. Dopodiché è probabile che vada a passeggio con quel pazzoide del suo cane, che guardi un film o legga un libro, o che faccia una partita a Frostpunk, o che vada a bere – troppo – all’Irish bar del quartiere. Poi si rimette a scrivere sino a tarda notte e il ciclo si ripete.

 

-         When and how did your writing career begin? Do you think about writing as a job or as a personal necessity?

 

Writing is like love. I don’t know what I’d do or who’d I’d be without it. I was raised to be a storyteller, but it wasn’t until my late teens that I started submitting my stories for publication. The first story to be accepted was called “Praying for Angels”, about a kid locked in the attic who must eat rats to survive. It was terrible, but somehow it got published in an Irish magazine called Writings on my 18th birthday. I later found out they published everything that was sent to them, which might have taken a little of the gloss off my celebration if I’d known, but by then I was already determined to make it as a writer.

 

La scrittura è come l’amore. Senza, non so chi sarei o che farei. Sono nato per raccontare storie, ma solo nella tarda adolescenza ho cominciato a mandare in giro i miei testi perché fossero pubblicati. Il mio primo racconto con cui ho centrato l’obbiettivo s’intitola Praying for Angels, e parla di un ragazzino chiuso in una soffitta che è costretto a mangiare topi per sopravvivere. È terribile, ma per qualche ragione è uscito su una rivista irlandese di nome Writers il giorno del mio diciottesimo compleanno. In seguito, ho scoperto che pubblicavano tutto quello che gli arrivava, il che avrebbe tolto un po’ di lustro al mio successo se l’avessi saputo prima, ma a quel punto ero già determinato ad affermarmi come scrittore.

 


-         Now let's talk about Blanky and Sour Candy, the two novels included in this book. How did yoy came up with these two disturbing stories? What inspired them?

 

Sour Candy was inspired by the same incident depicted at the start of the book: a child screaming his head off in Walmart. When it happened, I remember feeling sorry for his mother, who seemed completely detached and unaware of the situation, and then I felt guilty for judging her. It made me wonder what would happen if I returned home to find her son waiting for me, claiming to be my son. It creeped me out enough to want to write the story.

 

Blanky was inspired by a single scene that came to me one night: a grieving father opening the door to his dead child’s room and finding her blanket on the floor. I also have friends who lost their child in a similar fashion, and, with their blessing, I wanted to explore that level of loss, because it’s difficult to comprehend if you haven’t been through it. I’ve lost people in my life, and the grief that comes with it changes you, so all of these things formed the basis for the story.

 

Sour Candy trae ispirazione dallo stesso episodio descritto all’inizio del libro: un bambino che urlava a squarciagola in un Walmart. Quando è successo, ricordo di aver provato pena per sua madre, che sembrava completamente distaccata e inconsapevole della situazione, e poi mi sono sentito in colpa per averla giudicata. Mi sono chiesto cosa sarebbe successo se avessi trovato suo figlio ad aspettarmi, pronto a giurare che ero io suo padre. L’idea mi ha spaventato abbastanza da scriverci su una storia.

Blanky è ispirata a una singola scena che mi è venuta in mente una notte: un padre in lutto che apre la porta della stanza della figlia defunta e trova sul pavimento la sua copertina. Ho anche degli amici che hanno affrontato un lutto simile e, con la loro benedizione, ho voluto esplorare la profondità di una perdita che è difficile da comprendere se non l’hai sperimentata in prima persona. Ho perso alcune persone nella mia vita, e il dolore che si prova in queste situazioni ti cambia: alla base della storia ci sono tutti questi elementi.

DA NON PERDERE!!

Continua nel numero di Ottobre del Summary blog, dove troverete approfondimenti e immagini!

A presto Emanuela.

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