Buongiorno
Concetta e benvenuta nel mio angolino letterario, rompo subito il ghiaccio
partendo con la mia domanda di rito:
Chi è Concetta nel quotidiano, quali hobby e
passioni hai?
Sono una fanatica
dell’ordine, dei Sims e dei numeri pari. Adoro il caffè e la sua consequenziale
sigaretta. E mi piace la tequila. Sono una persona onesta, un po’ troppo
puntigliosa ed esageratamente emotiva. Detesto fare le file, i ritardi e
l’incoerenza. Sono consapevole
dei miei 1000 difetti e ne vado anche fiera perché dimostrano che sono vera.
La tua avventura come scrittrice quando e
come a inizio? Cosa ti ha spinta a pubblicare e a far conoscere le tue storie?
Io scrivo
da sempre, non so nemmeno come sia iniziato tutto, in effetti. Sono arrivata,
ad un certo punto nella mia vita, ad avere dello spazio per coltivare questa
passione e ci ho provato… Ho inviato il mio manoscritto a varie case editrici,
ho avuto un buon riscontro (cosa che non credevo) e poi, tra tutte, ho scelto
di pubblicare con Lifebooks.
Ora parlaci dei tuoi libri e se vuoi anche di
personaggi che le popolano. Come sono nate e come si sono evolute, cosa o chi
te le ha ispirate, insomma raccontaci tutto quello che vuoi.
“Come
perdersi in due occhi” è stato pubblicato il 7 settembre ed è il mio primo
romanzo. È una storia contemporanea, senza fronzoli o magie; non è
letteratura classica, non c’è il “C’era una volta…” e non è di certo un romance
smielato.
È
la storia di Zoe, che, a 35 anni, single e senza alcun risultato professionale,
vive una fase di stallo della sua vita. Divide la casa con l'amica Laura, che,
al contrario di lei, vive alla giornata, fa la cameriera in un pub e molte
volte ritrova i suoi clienti nel suo letto. Laura non perde occasione di far
aprire gli occhi a Zoe riguardo al suo capo e mentore Roberta che sembra solo
sfruttarla; mentre Zoe, viceversa, cerca di convincere Laura ad avere più stabilità
e a proseguire la storia con la sua ultima conquista: Christian.
L'incontro
fortuito di Zoe, con un uomo sconosciuto, cambierà tutto, liberando la
protagonista dal loop in cui era finita. Grazie a questo imprevisto, e in sole
ventiquattro ore, le storie di Laura, Roberta e della stessa Zoe, condizionate
l'una dall'altra, si trasformeranno e si riformeranno, come una cosa
inevitabile.
È
dura affrontare una fase di stallo, per cui ho immaginato la miglior soluzione
che potesse liberarla e, posso dire, di aver “usato” la mia protagonista Zoe
come mio riflesso (per quanto riguarda la sua situazione professionale) e come
mio punto di sfogo personale. E non mi sento in colpa.
Protagonisti
o meno, i miei personaggi sono sempre delle persone comuni, con problemi, pregi
e difetti, talmente reali che non si fa fatica ad immaginarli. Ad alcuni mi ci
affeziono pure, e, alla fine, mi ritrovo circondata da gente
che non esiste ma che conosco molto bene.
Non ho un posto preferito dove scrivere, a me basta il silenzio.
Suoni e rumori mi distraggono, il silenzio mi permette di entrare in varie
dimensioni senza muovermi da dove mi trovo.
Prima di essere scrittrice immagino tu sia
una buona lettrice, di che tipo? Che generi prediligi e come ti aiuta la
lettura nell'essere poi scrittrice a tua volta?
Ho letto
molti romance, non posso negarlo, ma mi piace anche la satira e il fantasy.
A dire la
verità, quando sono in fase di creazione (come in questo momento) evito di
leggere libri, anche quelli che già conosco, perché mi abbassano l’autostima e
mi fanno pensare che ciò che sto scrivendo non è ad un livello accettabile. Per
cui, in questo caso, la lettura non mi aiuta.
Quando
non sto elaborando un manoscritto o una storia, leggo di tutto e penso: “Ora
devo rimettermi a scrivere”.
Sto completando un altro manoscritto di genere romance, che mi
auguro di finire il più presto possibile, anche se, giorno dopo giorno, si
allunga così tanto che non ne vedo la fine.
Infine ti chiedo hai una frase che hai letto
oppure scritto tu stessa che in qualche modo ti è particolarmente cara?
“Sono
il mio problema, ma anche la mia soluzione” cit. Peanuts
Grazie
mille di essere stata qui con noi ed esserti raccontata, a presto, Emanuela.
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