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martedì 11 maggio 2021

Intervista all'autrice Rachel Sandman


Buongiorno lettori oggi vi ripropongo l'intervista fatta all'autrice Rachel Sandman, qui un piccolo assaggio, per la versione completa cliccate sulla copertina del magazine qui sopra e potrete leggerla integralmente. Inoltre vi ricordo che all'interno del magazine trovate anche altre interviste, articoli e recensioni. Non perdetevelo!

Buongiorno Rachel e grazie per essere qui nel mio piccolo spazio letterario a raccontarti.
Lettori oggi sono particolarmente emozionata perché trovo in questa scrittrice un’anima affine alla mia per molti versi. Il suo primo libro “Echo” credo sia la presentazione perfetta di come la vedo io, una nota che insegue le parole sulla carta bianca di un bloc notes.
Per capire meglio dovrete correre a leggere il libro, intanto leggete questa piccola chiacchierata, poi prossimamente andremo più a fondo conoscendola nella rubrica “L’autore del mese” del nostro Summary Blog.

Com’è entrata nella tua vita la scrittura? Fa parte di te da sempre o l’hai scoperta grazie a qualcosa o qualcuno?

Credo che scrittura e immaginazione siano sempre state parte integrante della mia vita, sin da quando ero bambina. Alle elementari e poi, più tardi, alle scuole medie, ero forse l’unica ad essere elettrizzata quando le insegnanti palesavano l’ipotesi di un compito in classe di italiano o di un tema da svolgere a sorpresa. Trovo rassicuranti le lettere scritte su carta, che siano esse frutto di ortografia o di una tastiera del computer. La parola scritta è per me fonte di riflessione e sfogo.

Musica e scrittura per te vanno e andranno sempre di pari passo? Dammi una tua personale definizione dell’una e dell’altra.

Non ne ho idea. Non sono una persona che pianifica prima, vado molto di getto, di pancia. Sento e percepisco dalle prime battute dove la storia ha intenzione di svoltare e poi da lì mi impongo di seguirla il più possibile. La musica è spesso collante o aiutante nell’esprimere pensieri e opinioni di personaggi talvolta reticenti. Il fatto di averle unite in Echo e, in una certa maniera e misura, anche nel nuovo romanzo, è un modo per spingere il lettore a compiere un’esperienza più completa a livello di senso e percezione.

Io credo che l’Arte sia un enorme specchio che racchiude in sé tantissime sfaccettature e tanti riflessi, musica, pittura, scultura, fotografia etc…tra questi io metterei anche la scrittura, perché come un pittore sulla tela o uno scultore con le mani, anche lo scrittore, armato di penna o tastiera, attraverso l’inchiostro tocca più o meno chi lo legge. Tu cosa ne pensi, ti senti un poco artista?

Ho sempre un po’ il terrore delle etichette. La parola autore, piuttosto che scrittore o, in questo caso, artista, mi pongono sempre un po’ in soggezione della serie … Ma stiamo parlando di me? Ma dai… Io sono solo una semplice scribacchina. Gli artisti sono altri. In un certo senso, la penso ancora così. Sono iper critica con me stessa quindi definire arte ciò che realizzo con le parole e la scrittura mi sembra un tantino eccessivo.

Ora veniamo al tuo libro, “Echo” raccontacelo in breve e presentaci i tuoi personaggi.

Echo è un romanzo nato negli anni in cui frequentavo l’università. E’ una storia che parla di ragazzi alla ricerca di se stessi, di una donna esteticamente e visivamente gelida e glaciale ma che in realtà nasconde molto di più. Il mio intento era descrivere la sua crescita personale, il suo sbocciare capitolo dopo capitolo, il suo imparare ad esprimersi nuovamente e, perché no, con l’aiuto di un ragazzo dagli occhi chiari e la risata contagiosa.

Oltre ad Echo, hai scritto la novella “Pancake ai mirtilli” legata al romanzo, come mai hai deciso di scriverla? C’era qualcosa che ancora spingeva per essere raccontato?

Ho deciso di scriverla per dire grazie. Grazie ai lettori che hanno amato Tom e Sam, grazie ai blog che hanno ospitato e recensito Echo con entusiasmo. Non era mia intenzione scrivere un seguito, né lo è adesso. Sam e Tom hanno fatto una fatica immensa ad arrivare dove sono e ora meritano un po’ di tranquillità. Tuttavia, con Pancake ai mirtilli, ho potuto dare spazio ad alcuni lati del passato e della personalità di Tom che non erano venuti fuori e ho lanciato l’amo per quella che, spero, sarà la nuova storia che leggerete e che, mi auguro, riuscirete ad apprezzare, come e forse più di Echo.

 Continua sul Summary blog...

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