Titolo:
Dirty Innocence
Autrice:
Laura Pellegrini
Autoconclusivo
Genere: Age
Gap, Soft Dark, Forced Proximity, Spicy Romance
Contemporary
Romance
Self-publishing
Data
di pubblicazione: 12 gennaio 2024
Pagine:
323
Trama
Alexander Henry McLean, Conte di Sutherland, è un
potente e arrogante nobile. In lui non vi è traccia di romanticismo e nessuna
inclinazione ai sentimentalismi. Ama sé stesso al di sopra di ogni cosa al pari
della dissolutezza. Tutti lo temono nella stessa misura in cui lo desiderano,
ma nessuno conosce la verità che si cela al di sotto della sua fiera e
struggente bellezza.
Katarina Kranjec, è solo una ragazzina quando per uno
scherzo del destino arriva in Scozia dalla Slovenia. Non conosce il
proprietario del maniero, come il suo futuro che, nelle sale disadorne di
quella buia dimora, diventa sempre più oscuro.
Un quadro ritrae il lord che la ospita e
nell’osservare i tratti del giovane e potente uomo, prova per la prima volta
qualcosa che la scuote profondamente: un’attrazione cocente.
Lei è pura come un raggio di sole, lui è un dannato
che ha venduto la sua anima al vizio. Fingere che lei non ci sia e ignorarla
diventerà per Alexander l’unico modo per proteggerla da sé e per non
trascinarla nel suo buio fatto di perversione. Peccato non aver fatto i conti
con l’unica cosa che mai avrebbe immaginato: l’innocente sensualità della
giovane.
Un castello disadorno, un piano malvagio tramato alle
spalle di tutti, un desiderio impossibile persino da immaginare. La luce e il
buio che si scontrano per creare qualcosa di sconosciuto.
Dirty Innocence, liberamente ispirato al romanzo Il
ritratto di Dorian Gray.
“Una colomba alle porte degli inferi, questo era
Katarina, e lui, per lei, non era altro che Ade in persona pronto a sbranarle
il cuore.
Una bestia. Un demone. La sua dannazione.”
Recensione
Buongiorno lettori, eccomi con una nuova lettura da
consigliarvi “Dirty Innocence” di Laura Pellegrini.
Lo stile di questa autrice mi ha conquistata fin dalle
prime pagine, è maturo, deciso, un tocco d’inchiostro sensuale ed elegante.
Amava
sé stesso al punto da essere al di sopra di ogni cosa, di ogni giudizio, anche
quello della madre. Gli bastava guardarsi allo specchio per toccare con mano l’assoluta
dipendenza che innescava nelle persone. Era un dio, e lo sapeva perfettamente.
La cosa che più mi ha intrigata e coinvolta è la
semplicità con cui è riuscita a immergermi nell’atmosfera della sua storia, è
stato come rivivere un romanzo regency moderno. Passato e presente si
rincorrono restando l’uno accanto all’altro, non so se sono riuscita a farvi
capire ciò che intendo. Ma durante la lettura l’immaginazione a preso possesso
della realtà, trasformando le pagine in stanze, i suoni in musica, i rumori in
sospiri, è stata una bella sensazione sentirsi parte della trama.
Le descrizioni sia dei luoghi che dei personaggi sono
ben caratterizzate è stato questo a mio avviso il punto forte che ha alimentato
la fantasia e la resa realistica e facilmente immaginabile.
Una
colomba alle porte degli inferi, questo era Katarina, e lui, per lei, non era
altro che Ade in persona pronto a sbranarle il cuore. Una bestia. Un demone.
La
sua dannazione.
Una trama non originalissima, ma che grazie allo stile
dell’autrice si è trasformata in una storia coinvolgente e intrigante.
Alla prossima, Emanuela.
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