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lunedì 8 aprile 2024

Recensione - Dirty Innocence - di Laura Pellegrini

 


Titolo: Dirty Innocence

Autrice: Laura Pellegrini

Autoconclusivo

Genere: Age Gap, Soft Dark, Forced Proximity, Spicy Romance

Contemporary Romance

Self-publishing

Data di pubblicazione: 12 gennaio 2024

Pagine: 323

 

Trama

Alexander Henry McLean, Conte di Sutherland, è un potente e arrogante nobile. In lui non vi è traccia di romanticismo e nessuna inclinazione ai sentimentalismi. Ama sé stesso al di sopra di ogni cosa al pari della dissolutezza. Tutti lo temono nella stessa misura in cui lo desiderano, ma nessuno conosce la verità che si cela al di sotto della sua fiera e struggente bellezza.

Katarina Kranjec, è solo una ragazzina quando per uno scherzo del destino arriva in Scozia dalla Slovenia. Non conosce il proprietario del maniero, come il suo futuro che, nelle sale disadorne di quella buia dimora, diventa sempre più oscuro.

Un quadro ritrae il lord che la ospita e nell’osservare i tratti del giovane e potente uomo, prova per la prima volta qualcosa che la scuote profondamente: un’attrazione cocente.

Lei è pura come un raggio di sole, lui è un dannato che ha venduto la sua anima al vizio. Fingere che lei non ci sia e ignorarla diventerà per Alexander l’unico modo per proteggerla da sé e per non trascinarla nel suo buio fatto di perversione. Peccato non aver fatto i conti con l’unica cosa che mai avrebbe immaginato: l’innocente sensualità della giovane.

Un castello disadorno, un piano malvagio tramato alle spalle di tutti, un desiderio impossibile persino da immaginare. La luce e il buio che si scontrano per creare qualcosa di sconosciuto.

Dirty Innocence, liberamente ispirato al romanzo Il ritratto di Dorian Gray.

“Una colomba alle porte degli inferi, questo era Katarina, e lui, per lei, non era altro che Ade in persona pronto a sbranarle il cuore.

Una bestia. Un demone. La sua dannazione.”

Recensione

Buongiorno lettori, eccomi con una nuova lettura da consigliarvi “Dirty Innocence” di Laura Pellegrini.

Lo stile di questa autrice mi ha conquistata fin dalle prime pagine, è maturo, deciso, un tocco d’inchiostro sensuale ed elegante.

Amava sé stesso al punto da essere al di sopra di ogni cosa, di ogni giudizio, anche quello della madre. Gli bastava guardarsi allo specchio per toccare con mano l’assoluta dipendenza che innescava nelle persone. Era un dio, e lo sapeva perfettamente.

La cosa che più mi ha intrigata e coinvolta è la semplicità con cui è riuscita a immergermi nell’atmosfera della sua storia, è stato come rivivere un romanzo regency moderno. Passato e presente si rincorrono restando l’uno accanto all’altro, non so se sono riuscita a farvi capire ciò che intendo. Ma durante la lettura l’immaginazione a preso possesso della realtà, trasformando le pagine in stanze, i suoni in musica, i rumori in sospiri, è stata una bella sensazione sentirsi parte della trama.

Le descrizioni sia dei luoghi che dei personaggi sono ben caratterizzate è stato questo a mio avviso il punto forte che ha alimentato la fantasia e la resa realistica e facilmente immaginabile.

Una colomba alle porte degli inferi, questo era Katarina, e lui, per lei, non era altro che Ade in persona pronto a sbranarle il cuore. Una bestia. Un demone.

La sua dannazione.

Una trama non originalissima, ma che grazie allo stile dell’autrice si è trasformata in una storia coinvolgente e intrigante.

Alla prossima, Emanuela.

 



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