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lunedì 14 ottobre 2019

Intervista a Melissa Marino


Buongiorno a tutti amici lettori de “La Biblioteca di Mary”, oggi ho il piacere di intervistare a nome del blog, una delle autrici di casa Hope Edizioni, l’autrice americana Melissa Marino. Un autrice che ho letto e recensito, (Qui le recensioni #1 /#2), e di cui prossimamente vi presenterò il terzo capitolo della saga A Bad Behavior.

Emanuela: Hello Melissa and welcome to my blog. Thank you so much for this incredible opportunity.
Melissa: Hi! Thank you so much for having me!

Emanuela: Buongiorno Melissa e benvenuta sul mio blog. Grazie per quest’incredibile opportunità.
Melissa: Ciao! Grazie per avermi invitato!

Emanuela: Let's start this interview with some questions that let us know you better. Who’s Melissa in everyday life? What’s your tipical day?
Melissa: Melissa in every day life is much less exciting than you’d imagine. Haha. I wake early to get coffee started, and to get my son off to school. Then I get myself ready for the day before I start working — and working can mean different things like writing, social media, emails, editing, etc. The remainder of the day is spent running errands, and prep work. My son comes home, I make dinner and then unwind with reading.

Emanuela: Cominciamo questa intervista con qualche domanda che ci permetta di conoscerla meglio. Chi è Melissa nella vita di tutti i giorni? Qual è la sua giornata tipo?
Melissa: Melissa nella vita di tutti i giorni è molto meno eccitante di quello che immagini. Haha. Mi alzo presto, per cominciare prendo un caffe e porto mio figlio a scuola. Poi mi preparo per la giornata prima di cominciare a lavorare - e con lavorare intendo diverse cose come scrivere, controllare i social media, le email, fare editing, eccetera. Il resto della giornata è dedicato alle commissioni e a preparare il lavoro. Mio figlio torna a casa, preparo la cena e poi mi rilasso leggendo.

Emanuela: How was your publishing experience here in Italy? is your relationship with your readers in this country?
Melissa: My Italian publishing experience has been amazing. My Italian publisher, Hope Edizioni, has been enthusiastic, supportive, and embraced my books in a lovely way. I am very grateful to them. My interaction with Italian readers has been nothing short of amazing. I had the opportunity to do a signing in Rome last year, and I found the Italians to be the most kind.

Emanuela: Com'è stata la sua esperienza di pubblicazione qui in Italia? Che rapporto ha con i suoi lettori di questo paese?
Melissa: La mia esperienza di pubblicazione in Italia è stata sorprendente. Il mio editore italiano, Hope Edizioni è stato entusiasta, solidale e ha abbracciato i miei libri in modo adorabile. Gli sono molto grata. La mia interazione con i lettori italiani è stata a dir poco sorprendente. Ho avuto la possibilità di fare un firmacopie l’anno scorso a Roma e ho scoperto che gli italiani sono i più gentili.

Emanuela: What kind of writer are you? Methodical, (like tight schedule and tight research) or instinctive (like flying notes, etc … )?
Melissa: It depends on the project I’m working on. Some books require me to outline, and research a lot. There are other times when an idea hits me and I fly by the seat of my pants to get it written down.

Emanuela: Che tipo di scrittrice è? Metodica (da scalette e ricerche serrate) o istintiva (da appunti volanti, etc …)?
Melissa: Questo dipende dal progetto al quale sto lavorando. Molti libri hanno richiesto una outline e molte ricerche. Ci sono altri momenti nei quali un’idea mi colpisce e corro alla scrivania per appuntarmela.

Emanuela: Would you have the courage to get involved from scratch and send your latest manuscript to a publishing house by signing with an unknown pseudonym? Or maybe he has already done it?
Melissa: This is such an interesting question! I have not done it, and don’t forsee it either, but you never know!

Emanuela: Avrebbe il coraggio di mettersi in gioco da zero ed inviare il suo ultimo manoscritto ad una casa editrice firmandolo con uno pseudonimo? O forse lo ha già fatto?
Melissa: Questa è domanda davvero interessante! Non l’ho mai fatto e non prevedo di farlo, ma non si può mai sapere!

Emanuela: Among all your novels what is the one that gave you the most trouble and why? And what instead gave you more satisfaction?
Melissa: When I wrote “SO WICKED”, I was going through a divorce. It was painful to write a book about a couple that also divorced, and the aftermath that ensued. However, writing SO SCREWED was the most fun. I adored the dynamic between Abel and Evelyn, and I felt like I knew those characters better than any others.

Emanuela: Tra tutti i suoi romanzi qual è quello che le ha dato maggiori problemi e perché? E quale, invece le ha dato più soddisfazioni?
Melissa: Quando stavo scrivendo “SO WICKED”, stavo per divorziare. È stato doloroso scrivere la storia di una coppia che stava anch’essa divorziando e di tutto ciò che ne consegue. Tuttavia scrivere “SO SCREWED” è stato divertente. Ho adorato le dinamiche tra Abel e Evelyn e ho sentito di conoscere questi personaggi meglio degli altri.




Emanuela: We are the unique and unrepeatable sum of the experiences we have lived. How do you think your personal history influenced the stories you told?
Melissa: I often say that there is an element, in some way shape or form, of personal in every author’s work.

Emanuela: Siamo la somma unica ed irripetibile delle esperienze che abbiamo vissuto. In che modo pensa che la sua storia personale abbia influito nelle storie che ha raccontato?
Melissa: Dico che spesso c’è un elemento personale che in qualche modo, frammento o forma, è presente nel lavoro di ogni autore.

Emanuela: Is it true that when you start writing your observation skills increase considerably? Are there other aspects that you noticed amplified with writing?
Melissa: I love people-watching. I always have. I didn’t know it was unique that I was creating stories in my head about the people I saw until someone told me I was strange! However, I can’t think of anything I’ve ever written that didn’t come from some sort of interaction I saw, and the story I created in my mind.

Emanuela: È vero che quando inizi a scrivere la capacità di osservazione aumenta notevolmente? Ci sono altri aspetti che ha notato amplificarsi con la scrittura?
Melissa: Amo guardare le persone. L’ho sempre fatto. Non sapevo di essere l’unica ad immaginare storie sulle persone che osservava finché qualcuno non mi ha fatto notare che era strano. Tuttavia non penso di riuscire a scrivere una storia che non derivi da un’interazione tra ciò che ho visto e ciò che la mia mente ha pensato.

Emanuela: To finish, I ask you for a phrase that you have written or simply read that somehow represents it or is particularly dear to you?
Melissa: From THE GREATEST SHOWMAN and the song THIS IS ME: “I am brave. I am bruised. I am who I’m meant to be. This is me. Thank you so much!

Emanuela: Per finire, le chiedo se c’è una frase che ha scritto o semplicemente letto che in qualche modo la rappresenta o alla quale è particolarmente affezionata?
Melissa: Da “THE GREATEST SHOWMAN” e dalla canzone “THIS IS ME”: “Sono coraggioso. Sono contuso. Sono quello che dovrei essere.”

Emanuela: Thanks again for your availability, see you soon.
Melissa: Thank you so much!

Emanuela: Grazie ancora per la disponibilità, ci vediamo presto.
Melissa: Grazie Mille!

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