Buongiorno a tutti amici
lettori de “La Biblioteca di Mary”, oggi ho il piacere di intervistare a nome
del blog, una delle autrici di casa Hope Edizioni, l’autrice americana Melissa
Marino. Un autrice che ho letto e recensito, (Qui le recensioni #1 /#2), e di cui prossimamente vi presenterò il terzo capitolo della saga A Bad Behavior.
Emanuela: Hello
Melissa and welcome to my blog. Thank you so much for this incredible
opportunity.
Melissa: Hi! Thank you so much for having me!
Emanuela: Buongiorno Melissa e benvenuta sul mio
blog. Grazie per quest’incredibile opportunità.
Melissa:
Ciao! Grazie per avermi invitato!
Emanuela: Let's
start this interview with some questions that let us know you better. Who’s
Melissa in everyday life? What’s your tipical day?
Melissa: Melissa in every day life is much less
exciting than you’d imagine. Haha. I wake early to get coffee started, and to
get my son off to school. Then I get myself ready for the day before I start
working — and working can mean different things like writing, social media,
emails, editing, etc. The remainder of the day is spent running errands, and
prep work. My son comes home, I make dinner and then unwind with reading.
Emanuela: Cominciamo questa intervista con qualche
domanda che ci permetta di conoscerla meglio. Chi è Melissa nella vita di tutti
i giorni? Qual è la sua giornata tipo?
Melissa:
Melissa nella vita di tutti i giorni è molto meno eccitante di quello che
immagini. Haha. Mi alzo presto, per cominciare prendo un caffe e porto mio
figlio a scuola. Poi mi preparo per la giornata prima di cominciare a lavorare
- e con lavorare intendo diverse cose come scrivere, controllare i social
media, le email, fare editing, eccetera. Il resto della giornata è dedicato
alle commissioni e a preparare il lavoro. Mio figlio torna a casa, preparo la
cena e poi mi rilasso leggendo.
Emanuela: How
was your publishing experience here in Italy? is your relationship with your
readers in this country?
Melissa: My Italian publishing experience has been amazing.
My Italian publisher, Hope Edizioni, has been enthusiastic, supportive, and
embraced my books in a lovely way. I am very grateful to them. My interaction
with Italian readers has been nothing short of amazing. I had the opportunity
to do a signing in Rome last year, and I found the Italians to be the most
kind.
Emanuela: Com'è stata la sua esperienza di
pubblicazione qui in Italia? Che rapporto ha con i suoi lettori di questo
paese?
Melissa: La
mia esperienza di pubblicazione in Italia è stata sorprendente. Il mio editore
italiano, Hope Edizioni è stato entusiasta, solidale e ha abbracciato i miei
libri in modo adorabile. Gli sono molto grata. La mia interazione con i lettori
italiani è stata a dir poco sorprendente. Ho avuto la possibilità di fare un
firmacopie l’anno scorso a Roma e ho scoperto che gli italiani sono i più
gentili.
Emanuela: What
kind of writer are you? Methodical, (like tight schedule and tight research) or
instinctive (like flying notes, etc … )?
Melissa: It depends on the project I’m working
on. Some books require me to outline, and research a lot. There are other times
when an idea hits me and I fly by the seat of my pants to get it written down.
Emanuela: Che tipo di scrittrice è? Metodica (da
scalette e ricerche serrate) o istintiva (da appunti volanti, etc …)?
Melissa:
Questo
dipende dal progetto al quale sto lavorando. Molti libri hanno richiesto una
outline e molte ricerche. Ci sono altri momenti nei quali un’idea mi colpisce e
corro alla scrivania per appuntarmela.
Emanuela: Would
you have the courage to get involved from scratch and send your latest
manuscript to a publishing house by signing with an unknown pseudonym? Or maybe
he has already done it?
Melissa: This is such an
interesting question! I have not done it, and don’t forsee it either, but you
never know!
Emanuela: Avrebbe
il coraggio di mettersi in gioco da zero ed inviare il suo ultimo manoscritto
ad una casa editrice firmandolo con uno pseudonimo? O forse lo ha già fatto?
Melissa:
Questa è domanda davvero interessante! Non l’ho mai fatto e non prevedo di
farlo, ma non si può mai sapere!
Emanuela: Among
all your novels what is the one that gave you the most trouble and why? And
what instead gave you more satisfaction?
Melissa: When I wrote “SO WICKED”, I was going
through a divorce. It was painful to write a book about a couple that also
divorced, and the aftermath that ensued. However, writing SO SCREWED was the
most fun. I adored the dynamic between Abel and Evelyn, and I felt like I knew
those characters better than any others.
Emanuela: Tra tutti i suoi romanzi qual è quello che
le ha dato maggiori problemi e perché? E quale, invece le ha dato più
soddisfazioni?
Melissa:
Quando stavo scrivendo “SO WICKED”, stavo per divorziare. È stato doloroso
scrivere la storia di una coppia che stava anch’essa divorziando e di tutto ciò
che ne consegue. Tuttavia scrivere “SO SCREWED” è stato divertente. Ho adorato
le dinamiche tra Abel e Evelyn e ho sentito di conoscere questi personaggi
meglio degli altri.
Emanuela: We
are the unique and unrepeatable sum of the experiences we have lived. How do
you think your personal history influenced the stories you told?
Melissa: I often say that there is an element,
in some way shape or form, of personal in every author’s work.
Emanuela: Siamo la somma unica ed irripetibile
delle esperienze che abbiamo vissuto. In che modo pensa che la sua storia
personale abbia influito nelle storie che ha raccontato?
Melissa:
Dico che spesso c’è un elemento personale che in qualche modo, frammento o
forma, è presente nel lavoro di ogni autore.
Emanuela: Is it true that when you start writing your
observation skills increase considerably? Are there other aspects that you
noticed amplified with writing?
Melissa: I love people-watching.
I always have. I didn’t know it was unique that I was creating stories in my
head about the people I saw until someone told me I was strange! However, I
can’t think of anything I’ve ever written that didn’t come from some sort of
interaction I saw, and the story I created in my mind.
Emanuela:
È vero che quando inizi a scrivere la capacità di osservazione aumenta
notevolmente? Ci sono altri aspetti che ha notato amplificarsi con la
scrittura?
Melissa:
Amo guardare le persone. L’ho sempre fatto. Non sapevo di essere l’unica ad
immaginare storie sulle persone che osservava finché qualcuno non mi ha fatto
notare che era strano. Tuttavia non penso di riuscire a scrivere una storia che
non derivi da un’interazione tra ciò che ho visto e ciò che la mia mente ha
pensato.
Emanuela: To
finish, I ask you for a phrase that you have written or simply read that
somehow represents it or is particularly dear to you?
Melissa: From THE GREATEST SHOWMAN and the song
THIS IS ME: “I am brave. I am bruised. I am who I’m meant to be. This is me.
Thank you so much!
Emanuela: Per finire, le chiedo se c’è una frase
che ha scritto o semplicemente letto che in qualche modo la rappresenta o alla
quale è particolarmente affezionata?
Melissa: Da
“THE GREATEST SHOWMAN” e dalla canzone “THIS IS ME”: “Sono coraggioso. Sono
contuso. Sono quello che dovrei essere.”
Emanuela: Thanks again for your availability, see
you soon.
Melissa: Thank you so much!
Emanuela:
Grazie ancora per la disponibilità, ci vediamo presto.
Melissa:
Grazie Mille!
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