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martedì 4 aprile 2023

Recensione - The second husband - di Emma Lee Bennett

 

Titolo: The second husband

Autrice: Emma Lee Bennett

Genere: Romantic suspense/thriller

Self-publishing

Retelling

Pagine: 415

Disponibile cartaceo, ebook e su KU.

 

Trama

 

Retelling di "Rebecca, la prima moglie” di Daphne du Maurier, il romanzo è rivisitato in chiave moderna, regalando un thriller romantico dalle sfumature vivide che si contrappongono alla cupezza dell'originale noir.

È dedicato a chi ha raggiunto la felicità grazie a una seconda chance.

 

Susanne Harper, per natura piena di vita e chiacchierona, non ha autostima, abituata dapprima alle umiliazioni ricevute dal marito defunto, poi a quelle di Maddalena, sua datrice di lavoro, che la denigra per l’aspetto comune e la taglia abbondante.

L'incontro con il ricco e nobile Jade St. Patrick la cambia. Ancora segnato dalla morte del figlioletto e della moglie avvenuta in un incidente sul suo yatch, sembra l’unico a intuire le abilità imprenditoriali di Susanne, ama ascoltarla e adora la sua gioia di vivere, permettendole di riacquisire fiducia in sé stessa. Licenziata improvvisamente da Maddalena, Susanne finisce in ospedale senza soldi né copertura assicurativa e Jade le offre un matrimonio che la salva.

Sposati, si trasferiscono a Le Magnolie, in Louisiana, la piantagione che da secoli è di proprietà dei St. Patrick. Con loro vivono la zia di Jade, Queen Odette, che pratica la religione voodoo, e la sua ex suocera, Genève. L’insicurezza di Susanne riaffiora a causa della ingombrante figura della prima moglie, Victoria, e di presenze soprannaturali che popolano la casa. Il rapporto con suo marito si incrina quando viene ritrovato il relitto dello yatch affondato e Jade è sospettato di duplice omicidio.

Cosa è realmente accaduto in quello yatch? È Madame Odette a richiamare gli spiriti per farla allontanare dal marito? Jade l’ha sposata davvero per salvarla?

Recensione

Buongiorno lettori, eccovi la mia ultima lettura del mese di marzo, “The second Husband” di Emma lee Bennett, un retelling che devo dire mi ha appassionata nonostante non abbia mai letto il libro da cui è tratto.

Questa autrice a mio avviso possiede un animo thriller che se ben sviluppato sono certa ci serberà delle belle sorprese. Il suo stile riesce a essere sensuale, ammaliante, con quel tocco di tensione crescente che lieve, appassiona e coinvolge.

La trama è molto articolata, l’autrice parte quasi in sordina per poi accelerare piano piano, dando modo al lettore di gustarsi appieno ogni più piccolo particolare e ricreando attorno a esso l’atmosfera perfetta.

Il dettaglio è ciò che fa la differenza, sì perché l’autrice regala piccoli indizi, briciole buttate qua e là, che unite ad atmosfere e curiosità sul luogo e i personaggi di cui racconta, danno vita a un quadro intrigante e quasi suggestivo.

“L’illusione è sorella del positivismo: ti sventola davanti ciò che vorresti e, quando allunghi la mano per prenderlo, te lo toglie da sotto gli occhi dicendoti vaffanculo.”

I personaggi sono ben caratterizzati, è stato semplice creare un’immagine nella testa e sentirsi trasportati attraverso i loro pensieri nelle loro vicende. Le descrizioni permettono al lettore di visualizzare ogni cosa e ambiente, ci si sente coinvolti e partecipi di ogni loro azione.

“Ogni essere umano che abbia voluto o dovuto spingersi oltre il limite solleverà l’asticella che determina quel limite e sarà portato a trasgredire sempre di più. Nascondere la verità, poi mentire, tradire e infine… cosa? Uccidere?

La narrazione scorre senza troppi intoppi, l’autrice è riuscita a gestire il ritmo delle vicende narrate in modo da creare la giusta tensione, un bel sali e scendi che tiene viva l’attenzione e alimenta la curiosità di pagina in pagina.

Come detto inizialmente spero che l’autrice ci regali altre storie di questo genere, sono certa che questa sia stata un buon inizio da cui partire.

Alla prossima, Emanuela.

 

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