Titolo:
Le eredità del male
Autore:
Corrado Antani e Ettore Mascetti
Casa
editrice: Golem Edizioni
Genere: Giallo/Thriller
Data
di pubblicazione: 22 giugno 2022
Pagine:
554
Trama
Marco Pavan un tempo era un poliziotto. Uno di quelli
bravi fino a quando la storia, con la S maiuscola, non si è messa di traverso
sulla sua strada sotto forma della scuola Diaz e dei fatti del G8 di Genova.
Costretto ad andarsene dal Corpo per avere agito secondo “coscienza” e
scaricato dalla moglie, oggi è un investigatore privato senza arte né parte.
In una sonnolenta e nebbiosa Rovigo, con l’incarico di
vicequestore, viene trasferito il sanguigno e ambizioso Cesare Baldini: la sua
non è una promozione, ma l’ultima tappa di una carriera condita da violenze e
abusi. La fama di “città nella quale non succede mai niente” viene
improvvisamente interrotta dall’assassinio dell’onorevole Balzan, ex parlamentare
DC.
L’uomo viene ucciso in casa sua in modo efferato, con
molti colpi alla schiena inferti da un oggetto non identificato. Baldini,
chiamato a indagare, sospetta subito di Okigbo, il vicino di casa nigeriano.
Pavan che si interessa al caso per aiutare un’amica della figlia, si convince
che il nigeriano non può essere l’assassino, e inizia a indagare scavando nel
passato della vittima e, con l’aiuto di un giovane poliziotto e di un’abile
informatica, scopre un inaspettato legame con l’ex ospedale psichiatrico delle
Granzette da cui, tra mille reticenze e difficoltà legate all’età dei
testimoni, emerge un quadro di orrori e crudeltà.
Pavan, un tassello per volta, inizia a ricostruire le
vicende ma l’epilogo è ancora lontano e, in un susseguirsi di colpi di scena,
tutti i protagonisti della vicenda si troveranno ad affrontare situazioni
imprevedibili e, potenzialmente, mortali.
Recensione
Buongiorno lettori, eccomi a consigliarvi una nuova
storia e i suoi autori, “Le eredità del male” di Corrado Antani e Ettore
Mascetti.
Questa storia è stata una fantastica sorpresa, la
trama è ricca, intricata, coinvolgente, un intreccio investigativo avvincente e
stimolante.
Gli autori partono lentamente, iniziano con le
presentazioni dei loro personaggi, ci raccontano a piccoli passi senza
sbilanciarsi troppo, del loro passato, delle loro vite personali. Instillano dubbi, curiosità e alimentano il lato investigativo del lettore sparpagliando
tra le righe, indizi e prove e illudendolo di essere accanto ai protagonisti a
viverne le vicende.
Per
un breve istante si era sentito come uno dei matti ricoverati: perso,
annichilito, senza speranza. Il manicomio era un microcosmo, un’isola separata
dall’acqua del Ceresolo, un confine tra uomini, tra chi poteva vivere e chi
poteva solo ascoltare il rumore di chi viveva “fuori”.
L’intreccio oltre che, a mio avviso essere perfetto nell’alternanza
dei fatti senza mai essere confusionario, è davvero molto interessante, è
palese la ricerca fatta dai due autori, l’atmosfera prende vita intorno al
lettore, gli ambienti descritti immergono totalmente, rendendo viva e palpabile
ogni cosa e immedesimandolo perfettamente, facendolo sentire partecipe di ogni
azione e vicenda narrata.
Fantasia che s’incastra e prende spunto da fatti e persone
reali, un puzzle che prende forma piano piano, lasciando che il lettore
incastri ogni pezzo insieme ai protagonisti. Insieme a loro ne rivive le
emozioni e le sensazioni, che arrivano immediate e senza ostacoli grazie a una
buona costruzione del loro profilo sia fisico che psicologico.
“Tutto
quello che aveva subìto era stato un mezzo per elevare l’anima e l’azione era
diventata lo strumento della volontà.”
Una lettura che mi ha davvero coinvolta e intrigata e
che vi consiglio assolutamente se siete amanti del genere.
A presto, Emanuela.
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