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martedì 28 giugno 2022

Recensione Caino di Elisabetta Cametti

 

Titolo: Caino

Autrice: Elisabetta Cametti

Genere: Thriller

Editore: Cairo

Pubblicato il: 10 novembre 2016

 

Trama

Una donna scomparsa da dieci anni.

Un artista ossessionato da un unico, definitivo capolavoro.

Un serial killer nel braccio della morte.

Un numero ricorrente: 29.

 

Veronika Evans, discussa fotoreporter delle nobili cause, non vuole più̀ saperne di collaborare con il nypd: ha ancora negli occhi la scia di sangue dell’ultima indagine, l’orrore della verità̀ nel cuore. Per rimettere insieme i pezzi, è volata in Groenlandia a documentare la silenziosa mattanza delle foche, ma il passato la raggiunge anche dall’altra parte del mondo.

Fisher, il capo del Detective Bureau, ha bisogno di lei a New York: sotto i leoni di pietra della Public Library è stato rinvenuto il cadavere di una donna. Seduta, truccata, in abito da sera. Una scena del crimine che sembra un’installazione contemporanea. La coincidenza è da escludersi: nella biblioteca si inaugurerà̀ a breve un evento artistico di portata mondiale, gemellato con la Biennale di Venezia. A Fisher servono occhi che osservino al posto suo, e Veronika è nella lista dei vip.

Nel frattempo, i corpi diventano due, tre. Stesso modus operandi, il messaggio è preciso benché́ indecifrabile. In realtà̀ un collegamento esiste: una donna scomparsa da più̀ di dieci anni. Ma porta a un vicolo cieco, a un altro serial killer, noto come il Sarto, che sta per essere giustiziato con iniezione letale. Cosa unisce Caino – così Fisher chiama gli assassini ancora senza identità̀ – al Sarto? L’unico elemento ricorrente è il 29, una data che si trasforma in minaccia a New York, in un carcere di massima sicurezza in Virginia e a Venezia.

Il giorno della vendetta.

Il giorno dell’esecuzione.

Il giorno della strage.

Recensione

Buongiorno lettori, oggi torno a parlarvi di colei che per me è la regina italiana del genere thriller, Elisabetta Cametti. In Caino troviamo tutto ciò che gli amanti del genere cercano e bramano, intreccio fitto e ben organizzato, suspense che crea un’atmosfera incredibile e personaggi con un lato psicologico molto ricco e intenso.

Io come al solito non mi sono resa conto che fosse una serie, quindi, sono partita da questo, anche se in realtà bisognerebbe leggere prima “Il regista”, recupererò nelle prossime settimane, nonostante questo il libro si può leggere perfettamente visto che la protagonista Veronika verrà buttata in una nuova e articolata indagine che si, è collegata al primo libro attraverso alcuni personaggi, ma che evolve regalando intrecci ed enigmi nuovi tutti da svelare.

“Non le interessano né i soldi né la fama: vende ai giornali gli scatti peggiori e spara in rete gli scoop.”

Detto ciò, ora veniamo allo stile di questa favolosa autrice, se avete letto le mie precedenti recensioni, sapete quanto la sua penna mi entusiasmi e mi intrighi.

Ogni sua storia ha una porta che si apre con la prima pagina, ti accoglie, per poi richiudersi alle tue spalle imprigionandoti in un altro mondo. I suoi personaggi faranno a gara per renderti partecipe, ti daranno indizi, ti chiederanno di aiutarli a scoprire chi sta dietro alle vicende narrate e al tempo stesso entrerai nella testa di vittime e carnefici, trasformando ogni parola in immagine vivida e concreta.

“Se non è il movente, ne è l’ispiratrice. E a questo punto le variabili si moltiplicano. Caino uccide per vendicarla? Oppure per vendicarsi di lei? E ogni volta che commette un omicidio è come se la ammazzasse di nuovo? Ma potrebbe uccidere anche per compiacerla, emularla, ricordarla… Dio solo sa cos’altro.”

L’autrice riesce a trasformare ogni cosa in immagine viva, è facile e immediato rivivere personaggi e azioni. Ogni più piccola sensazione ed emozione, anche la più cruda, arriva fin sotto la pelle, intensificando la partecipazione e il coinvolgimento del lettore.

“Le pupille fotografavano e la mente archiviava…”

I personaggi, i luoghi dove si svolgono le vicende, ma anche le vicende stesse, prendono forma intorno al lettore, ricreando l’atmosfera perfetta e alimentando curiosità e intrigo. La narrazione è caratterizzata dalla tipica tensione altalenante spezzata ogni tanto da momenti intimi e personali dei protagonisti. Un sali e scendi che dà il giusto ritmo e incalza il lettore portandolo alla fine con una sensazione di soddisfazione e appagamento, e sicuramente con la voglia di leggere altro di questa autrice.

Insomma, un’altra entusiasmante storia che consiglio assolutamente agli amanti del genere.

Alla prossima, Emanuela.

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