Titolo:
La ragazza della neve
Autrice:
Pam Jenoff
Editore:
Newton Compton Editori
Genere:
Romance storico
Pagine:
337
Pubblicato
il: 23 Novembre 2017
Trama
Noa ha sedici anni ed è stata cacciata di
casa quando i genitori hanno scoperto che è rimasta incinta dopo una notte
passata con un soldato nazista. Rifugiatasi in una struttura per ragazze madri,
viene però costretta a rinunciare al figlio appena nato. Sola e senza mezzi
trova ospitalità in una piccola stazione ferroviaria, dove lavora come
inserviente per guadagnarsi da vivere. Un giorno Noa scopre un carro merci dove
sono stipate decine di bambini ebrei destinati a un campo di concentramento e
non può fare a meno di ricordare suo figlio. È un attimo che cambierà il corso
della sua vita: senza pensare alle conseguenze di quel gesto, prende uno dei neonati
e fugge nella notte fredda. Dopo ore di cammino in mezzo ai boschi Noa e il
piccolo, stremati, vengono accolti in un circo tedesco, ma potranno rimanere a
una condizione: Noa dovrà imparare a volteggiare sul trapezio, sotto la guida
della misteriosa Astrid. In alto, sopra la folla, Noa e Astrid dovranno
imparare a fidarsi l’una dell’altra, a costo della loro stessa vita.
Recensione
Buongiorno lettori, oggi vi parlo di "La ragazza della neve" di Pam Jenoff, un romanzo che ho ricevuto in regalo per Natale e che ho voluto leggere per il prossimo anniversario del 27 Gennaio, Giorno della memoria.
L'autrice come spiega a lettura ultimata, ha voluto dare memoria a due storie reali di cui era venuta a conoscenza durante alcune ricerche, la prima era quella riguardante i cosiddetti "Bambini Sconosciuti", l'altra la storia di un circo tedesco che aveva dato rifugio a molti ebrei.
"Riesco già a sentire la musica dell'orchestra. Il desiderio ardente di esibirmi - l'avevo sepolto così profondamente che l'avevo quasi dimenticato - risorge in me impetuoso. Una seconda occasione".
Ispirata da queste due storie, ha creato la sua, regalandomi un vagone di strazianti emozioni e lasciandomi (come sempre accade dopo la lettura di storie riguardanti il tema) con lo stomaco in subbuglio e il cuore in mille pezzetti.
Parto subito con l'unica nota stonata di questo libro, i tanti errori di battitura, lettere mancanti e refusi che in un formato cartaceo e da una casa editrice di questo livello certamente non vorrei trovare.
Detto questo la storia mi è piaciuta un sacco, di libri su questo tema ne ho letti tantissimi, ma ogni volta è un colpo al cuore.
L'autrice ci trasporta nel mondo del circo nel pieno della seconda guerra mondiale, ci racconta di questa realtà come se l'avesse vissuta in prima persona. Ogni scena è ricca di particolari ma senza esagerare, l'autrice riesce a far uscire dalle pagine personaggi e azioni, ricreando un mondo parallelo attorno al lettore. L'atmosfera è davvero intensa e palpabile, è facile avere l'illusione di sentire, vedere e ascoltare ogni cosa.
Lo stile di questa autrice mi ha convinta soprattutto per la sua abilità nell'arrivare al lettore, lei lo fa in modo semplice, diretto, senza essere troppo cruda, sceglie di raccontare certe scene usando sempre una delicatezza e una dolcezza che traspare e tocca chi legge intensamente ma con garbo.
La trama è ben articolata, parti lente si alternano a parti più dinamiche e ricche di tensione, amalgamandosi perfettamente dando un ritmo incalzante per tutta la lettura.
I personaggi così come le scene descritte sono abbastanza in linea con il periodo storico narrato.
Le descrizioni sono state il filo diretto per entrare all'interno della storia, ogni cosa prende vita e immedesimarsi è stato immediato.
"La sua pena mi trafigge, più dolorosa di qualsiasi percossa. Gli occhi che solo qualche minuto fa mi fissavano con tanto amore si fanno sempre più piccoli, le labbra che ho baciato mentre ci scambiavamo le nostre promesse si allontanano sempre più.
Il furgone romba e Peter sparisce".
Le emozioni sono il motore di questa storia, per me è stato impossibile non sentirmi coinvolta, dolore, paura, tensione e amore mi hanno presa a pugni dall'inizio alla fine e devo ammettere che soprattutto nel finale qualche lacrima l'ho versata.
Ogni volta che mi ritrovo a leggere questo tipo di storie, non posso fare a meno di pensare alle persone, a ciò che hanno subito, al coraggio che molti di loro hanno avuto, ma anche all'orrore inflitto, di chi ha giocato con le vite altrui e ancora oggi non me ne capacito. E allora mi chiedo, è servito tutto questo? È davvero cambiato il mondo?
Credo che sia sotto gli occhi di tutti la risposta e di certo non è positiva!!!
Lettura consigliata.
Alla prossima, Emanuela.
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