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martedì 11 febbraio 2020

Recensione - Cuore di foglia, radici di pietra (Gli eredi della foglia vol.2) - di Giuditta Ross


Titolo: Cuore di foglia, radici di pietra (Gli eredi della foglia vol.2)
Autore: Giuditta Ross
Genere: Fantasy Romance
Pagine: 398


Sinossi

L’Alberopietra è risorto a nuova vita. Il sangue di Nairnering Cuoredifoglia sparso sulle sue radici, credute ormai aride, ha ridato speranza a un intero regno. Finalmente Mojheardean può sedere sul Trono di Pietra e risollevare le sorti del suo popolo e, forse, delle intere stirpi fatate. Nair sa bene che non sarà sufficiente: non per la pace, né per lenire il tormento della sua anima nera. La corte di Pietrabuia non è un posto sicuro e lui ha fatto una promessa: farà qualunque cosa pur di risanare il suo debito. Mojheardean ha lottato nell’ombra per tutta la vita. Ha combattuto, celando i propri intenti, contro la sua stessa stirpe maledetta dalla follia. Ha subito indicibili torture e ha giocato con astuzia ogni arma a disposizione per occupare la scomoda seduta del Trono di Pietra. Un’ esistenza votata al riscatto per la sua gente, per un popolo che aveva smesso di sperare. Tra le insidie di una corte in bilico sull’orlo di un cambiamento epocale, Mo sa che quello non è che l’inizio e che mantenere saldo il regno richiederà un sacrificio ancora più grande. Il suo pensiero, però, non fa che tornare a colui che ha salvato tutti loro, e si trova combattuto tra il destino di cedergli ogni cosa e il terrore di farlo. Ma lasciare avvizzire il proprio cuore potrebbe essere un prezzo che non è disposto a pagare.                                                                                                         
Recensione

Nair il Luminoso ha ridato vita all’ Alberopietra  e Mo il Grigio ha ripreso il posto che gli spettava sul trono di Pietrabuia, ora Mo si deve riconquistare la fiducia del suo popolo per poter ristabilire la serenità nel suo regno. Nair è al suo fianco, per aiutarlo e perché non potrebbe essere altrimenti, il suo principe non solo ha bisogno di lui, della sua protezione, ma Nair stesso non può stargli lontano tanto è forte l’attrazione che provava per lui, inoltre il suo principe non aveva la minima idea di quanto bisogno avesse di essere protetto, non tutti erano felici della sua ascesa al trono, poi ci sono i mannari in subbuglio, alcuni cercano vendetta dal momento in cui St. Clare ne ha eliminati una buona parte, non bastasse, il potere del Cerchio sta per essere messo in discussione, il vertice avrebbe dovuto cambiare, ma non era così semplice affrontare tutto questo. Il Vetronero, la pietra che ha fatto impazzire suo fratello, poteva essere in mano di un altro membro del Cerchio distorcendogli la mente, come aveva fatto con Jheradean.                                                                                                                                                    Mentre cercava di affrontare tutto questo, Mo amava aver accanto Nair, anche a lui non era indifferente alla sua presenza, il Luminoso lo attraeva parecchio, come nessuno finora, anche se il loro passato di prigioniero e carnefice aveva lasciato i segni su entrambi, sul corpo di Mo e sulla coscienza di Nair.                                   
Il Luminoso era stato spietato, convinto che il Grigio fosse l’artefice dell’aggressione di Alice, durante la sua prigionia gli inflisse le peggiori torture, al punto che il corpo di Mo ne porta ancora i segni; a quel punto per Nair aver dato il suo sangue per rigenerare l’Alberopietra era stato solo un gesto dovuto, che però  non aveva   risanato minimamente la sua coscienza, nonostante i suoi sentimenti, non si sentiva all’altezza del suo principe. Riusciranno i mannari ad avere la loro vendetta?   Tra Mo e Nair ci sarà un po’ di tregua per permettere ad entrambi di coltivare quello che provano l’uno per l’altro?  
E il Vetronero? Questa pietra potentissima e pericolosissima condurrà nuovamente alla follia chi la possiede?                                                                                                  
Molte domande rimangono in sospeso e a questo punto lascio a voi continuare la lettura per scoprirne le risposte.
Ho sofferto, amato, mi sono arrabbiata e sono rimasta in sospeso durante questo secondo volume delle saga “ I Figli della Foglia”,  anche per Mo farsi amare è spontaneo, mentre la compassione per Nair è decisamente dovuta. Giuditta è stata splendida nella creazione ed espansione di questi e altri personaggi che popolano il seguito di “Alice…”.
In questo capitolo oltre alla nascita dell’amore tra Mo e Nair, viene messa in evidenza la fragilità e la vulnerabilità del regno di Pietrabuia, essendo stato un regno guidato da un regnante folle, lo ha reso non solo vulnerabile, ma privo di solidità e indegno di fiducia. Il lavoro di Mo perciò si prospetta lungo e difficile. L’autrice in questo passo rende il suo personaggio, Mo, forte e solido, capace di addentrarsi in situazioni difficili senza perdere di vista il suo obbiettivo riguardo il suo regno. Ho apprezzato molto come è stato strutturato Mo, perché ha varie sfaccettature, ed è un personaggio malleabile, sa adattarsi alle situazioni, ma allo stesso tempo le basi rimangono, lui è e rimane una persona nobile, non soltanto per il suo rango, ma soprattutto d’animo. Considero questo fantasy adatto a tutti, ma soprattutto a chi non ha ancora letto questo genere di libri, perché Giuditta ha reso questa saga adatta anche a chi non conosce il genere.                                                                                                                                             
La trama intrigante, la magia, l’amore vissuto in libertà, senza pregiudizi di alcun tipo, fanno amare questa saga senza  riserve.                                                                                                                                                  
Detto questo non vedo l’ora di approfondire anche la conoscenza di Mab e Rain nel prossimo volume della saga.
Consiglio la lettura di questo libro, non solo agli amanti del fantasy, ma soprattutto a chi non ne ha mai letti.
Pia

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