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martedì 11 febbraio 2020

Recensione - Alice non è paese delle meraviglie (Gli eredi della foglia vol.1) - di Giuditta Ross



Titolo: Alice non è paese delle meraviglie (Gli eredi della foglia vol.1)
Autore: Giuditta Ross
Genere: Fantasy Romance
Pagine: 503

Sinossi

Alistair St. Clare è una creatura potente. Un raro vampiro. Cammina sul mondo da secoli e conosce molto bene se stesso e il suo posto nel variegato substrato di esseri non umani che popolano la terra, perennemente in conflitto gli uni con gli altri. Da sempre si destreggia sul filo del rasoio di delicati equilibri di potere. Sa bene che lasciarsi ammaliare da due begli occhi dorati potrebbe costargli tutto ma, improvvisamente, il ferreo pragmatismo di una vita svanisce sostituito da un bisogno selvaggio e folgorante. Alice non è che una semplice piccola vampira in un mondo di lupi mannari. O al meno così pensa. Non sa nulla di sé, solo quello che il vecchio Noan le ha detto da quando si è svegliata, senza un briciolo di memoria di ciò che era. La sua vita si trascina sospesa tra il lavoro al pub, la stramba amica ‘Dhu  e un ragazzo carino che le lascia affondare le zanne in lui di tanto in tanto. Questo finché il suo passato non torna prepotentemente a reclamarla. Alice scoprirà che non c’è nulla di semplice nella sua vita da vampira, che l’uomo dei suoi sogni è un tipo da incubo che non si fermerà davanti a nulla pur di tenerla al sicuro.
                                                                                                                                                    
Recensione

Alice continuava a tormentarsi per ricordare chi fosse e cosa fosse, si sentiva una mezza vampira, non era affascinante come le vampire dei film, non era una morta vivente come venivano classificati i vampiri, anzi si sentiva nel pieno delle forze e poi le sue zanne, le sue piccole zanne, tanto insignificanti da farla dubitare su chi fosse realmente; anche se Danny le permetteva di succhiare il suo sangue ogni tanto, il dubbio le era rimasto. Quando questi pensieri la tormentavano Noan lo capiva e cercava sempre di rassicurarla, di rincuorarla, da quando l’aveva accolta nella sua casa cinque anni prima, l’aveva amata come una figlia. L’aveva aiutata, protetta, le aveva dato un lavoro e una casa, però a Noan non piaceva Danny, il suo ragazzo, anche se non avrebbe interferito finché lui le avrebbe dato ciò di cui lei aveva bisogno.                             
Invece Alistair non riusciva più trattenere il suo istinto, e contro ogni buon proposito si recò al pub per vedere Alice, quando era vicino a lei il sangue gli ribolliva nelle vene, tutto il suo autocontrollo andava in fumo, l’istinto di averla prevaleva su tutto, però non poteva permettersi   di spaventarla o l’avrebbe persa per sempre, doveva rivendicarla come sua a trecentosessanta gradi e tutti dovevano aver chiaro che lei apparteneva a lui, soprattutto il cucciolo di cane che le girava intorno. Non poteva sopportare che quel mannaro le permettesse di bere il suo sangue, quando lui le mandava il suo regolarmente per mantenere il legame ce si era creato quando l’aveva salvata. Chi era in realtà Alice?  Cosa le era successo cinque prima? Qual’era il motivo per cui non ricordava più nulla del suo passato?

Ho amato questo libro sin dalle prime pagine, molto ricco di particolari, scritto con ironia, il carattere dei personaggi è stato ben delineato nei vari capitoli , anche se il genere è fantasy  viene spontaneo al lettore visualizzare  i paesaggi fantastici che Giuditta ha creato nel suo scritto. La trama è molto romantica , Alice è un personaggio squisito e la si ama a prescindere per la sua dolcezza, anche se saprà metterla da parte nei momenti in cui serve di più essere forti, ma Alistair è il personaggio che ho amato di più, la sua lotta interiore per dominare gli istinti primordiali che lo offuscano mi hanno  inglobata nelle pagine per tre quarti del libro, ho vissuto la sua passionalità, la sua rabbia e tutti i sentimenti esageratamente accentuati che il legame di sangue gli faceva provare.  

"Avrebbe voluto essere più forte, per lei, per se stesso. Per non perdersi e per non perderla, ma davanti ad Alice era come un bambino pieno di paura e timore. Ispirò la sua essenza e trattenne un gemito quando, con le dita posate sulla pelle sottile della gola, poté contare i battiti frenetici del suo cuore."

E sì lo ammetto, questo è il tipo di “uomo” che mi affascina, forte come una roccia, spietato all’occorrenza, ma impaurito come un bambino davanti alla possibilità di perdere il suo amore.                       
Mi è piaciuto molto come si sono svelati i misteri e come è stata fatta chiarezza su tutta la storia.

Consiglio questa lettura a tutti gli amanti del fantasy romance e proseguo con il secondo volume de “Gli Eredi Della Foglia” a presto…
Pia                                                                                                                                                                                                                                                        


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