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mercoledì 8 maggio 2019

Recensione - Un angelo dalle ali di piombo - di Emanuel D'Avalos


Titolo: Un angelo dalle ali di piombo
Autore: Emanuel D’Avalos
Genere: Breve racconto - Narrativa contemporanea
Editore: Progetto Parole (28 aprile 2019)
Pagine: 27


Trama

A volte la vita ti trascina tuo malgrado in un vortice dal quale ti sembra di non poter più uscire se non attraversando il prato nero della morte. Sei lì, preso nel sistema che ti domina e ti comanda, ci sei entrato perché non avevi altra scelta, o forse perché credevi di non averla. Eppure dentro quel vortice può succedere talvolta d’intravedere il modo per raggiungere la salvezza. È una scelta anche quella, e come tutte le scelte comporta dei rischi. Non resta che decidere se il gioco vale la candela. In un senso o nell’altro. • Racconto finalista al concorso “Racconti campani terza edizione” •

Recensione


Ora vi parlo di questo piccolissimo racconto “Un angelo dalle ali di piombo” di Emanuel D’Avalos.
Di questo autore ho letto vari estratti e pensieri che condivide sui vari social, e ora incuriosita dalla trama e dalla copertina mi sono buttata su queste sue pochissime righe.

“…quell’angelo dalle ali di piombo colpevole soltanto di volere una vita normale, quelle ali di piombo che gli avevano impedito di spiccare il volo verso un’esistenza fatta di onesta quotidianità, di lavoro sudato.”

Un racconto lungo poco meno di 27 pagine in cui l’autore riesce a trasmettere speranza, amore e paure, raccontando di un mondo, quello della Camorra che oramai popola le pagine di giornali e telegiornali, ma che resta per noi così lontani, quasi una mera leggenda, ma che in realtà per molti è il quotidiano.
Emanuel ci butta a capofitto in questa coppia, ci fa entrare nella loro casa, nelle loro paure e nelle loro speranze, facendoci toccare con mano, grazie anche alle frasi in napoletano spesso evidenziate che aiutano il lettore a rendere concreta la vicenda.
Una lettura che vi ruberà pochi minuti, ma che vi aprirà gli occhi su un piccolo spaccato di vita italiana.
Alla prossima, Emanuela.


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