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mercoledì 8 maggio 2019

Intervista all'autrice Simona Di Iorio autrice Csu



Buongiorno Simona e grazie di aver accettato questa chiacchierata qui sul mio blog.
Ho avuto il piacere di conoscerti di persona durante il Modena Buk Festival, insieme alla tua compagna di scrittura Ilaria Ferraro, dove ho potuto farvi qualche domanda sul vostro libro. Vi ho letto e recensito ed ora vi seguirò nella vostra nuova avventura di cui poi ti chiederò nello specifico. Solitamente vi ho sempre intervistato insieme ma oggi mi piaceva l'idea di parlarvi separatamente e scoprire qualcosa di più di voi singolarmente, quindi iniziamo con la prima domanda.

- Chi è Simona nel quotidiano, quali hobby e passioni hai?
Simona nel quotidiano è una donna sempre di corsa, come credo siano tutte le mamme! Sono un'autista, una psicologa, una prof. di matematica, italiano, storia, geografia e chi più ne ha più ne metta! Sono anche una colf, un "generale", una confidente, un'amica fidata, una persona sincera, una impiegata commerciale, una moglie e perché no... anche una scrittrice! Sicuramente avrò dimenticato qualcosa, ma, comunque, normale routine da mamma!
Le mie passioni sono:
ovviamente la scrittura; la vita all'aria aperta (mare, montagna, boschi... tutti meravigliosi); adoro fare trekking e sentire il sole sulla pelle, magari il tutto in compagnia del mio cane e degli amici; amo scoprire posti nuovi in camper assieme alla mia famiglia; mi perdo quando leggo e sono totalmente fuori dal mondo quando scrivo!

- La scrittura ha sempre fatto parte di te? ricordi qual è stata la prima cosa che hai scritto?
La scrittura è sempre stato il mio tallone d'Achille... ebbene sì: lo devo ammettere! A scuola ho sempre avuto molte difficoltà a stare nei confini dei temi imposti dai professori e i risultati non erano dei migliori, anzi, direi pessimi. Un giorno la mia professoressa delle superiori, presa dalla disperazione, mi diede il compito di completare una storia a mio piacimento... quello fu l'inizio, o la fine (dipende dai punti di vista!)! Ricordo ancora il suo stupore quando lesse l'elaborato: era talmente fiera che addirittura lo espose a tutta la classe! E pensare che io mi ero solo divertita e per niente impegnata a confronto dei temi canonici delle verifiche!
Avevo finalmente trovato il modo per incanalare tutto ciò che mi frullava per la testa di notte. Poi la vita è continuata e il tempo o gli eventi mi hanno portata altrove, probabilmente anche complice la mia idea di non essere in grado di scrivere un romanzo vero e proprio.

- Com'è nata la tua collaborazione con Ilaria, cos'è che vi ha spinte a collaborare e poi a pubblicare una storia insieme?
Io e la Ila siamo prima di tutto amiche e abbiamo condiviso assieme, per anni, il nostro "essere mamme". Poi, in un momento particolare della mia vita, ho sentito una forte esigenza di evadere dalla quotidianità e di crearmi un viaggio tutto mio, così, meglio di mille terapie, ho iniziato a scrivere quello che da anni accompagnava le mie notti e più scrivevo, più ero felice, più scrivevo e più mi sentivo me stessa... sensazioni difficili da spiegare, posso solo dirti che è stato il viaggio più bello che io abbia mai fatto! E ovviamente, come molte delle cose importanti nella mia vita, ho chiesto a Ilaria di accompagnarmi in quest'avventura: le ho proposto di eseguire l'editing capitolo per capitolo, ridendo, piangendo e sognando assieme a me... così è nato "Istantanee dal Cuore".
Dopo questa prima esperienza, una mattina d'autunno, davanti a due fumanti tazze di tè caldo, ho fatto la proposta alla Ila:
"Facciamolo insieme!"
Ricordo ancora il suo terrore prima di capire cosa volessi e poi il sorriso sul suo volto quando ha compreso che le chiedevo di scrivere a quattro mani un thriller.

- Cosa significa per te scrivere, cosa ti da e cosa ti chiede la scrittura?
Per me scrivere significa crearmi un mondo tutto mio (in questo caso condiviso con Ila), un mondo lontano dai problemi quotidiani e un luogo dove tutto può accadere e tutto accade! Cuffie alle orecchie e via... potrei scrivere ovunque e la cosa meravigliosa è la sensazione che questi momenti mi lasciano: come se non fossi io a comandare le mie dita, ma bensì la storia stessa e i personaggi. Molte volte mi prefiggo da dove voglio partire e dove dovrei arrivare, ma, alla fine, mi trovo da tutt'altra parte e il viaggio assieme ai miei personaggi mi ha arricchita ancora di più. Non mi accorgo mai del tempo che passa, della cena che dovrei preparare o dell'orario della fine delle scuole... insomma: un disastro! Alla fine, comunque, ho imparato ad organizzarmi mettendo sveglie per ricordarmi di staccarmi dalla tastiera!

- Parlaci dei tuoi libri e dei personaggi che li raccontano.

Il primo libro che ho pubblicato è stato "Istantanee dal cuore", dove, dietro a una storia d'amore ricca di colpi di scena e suspense, ho tentato di affrontare argomenti importanti, invitando il lettore a soffermarsi sull'importanza e la bellezza dei piccoli gesti quotidiani, delle quasi invisibili realtà che ci circondano... se solo fossimo in grado di rallentare le nostre vite frenetiche, potremmo apprezzarli nella loro pienezza. Ti allego uno dei punti che più amo e ti svelo anche una chicca di questo capitolo: 

tutto è nato da una passeggiata nel bosco con il mio piccolo, quando, ad un certo punto, lui si inchina, raccoglie una normalissima foglia, si gira verso di me e, con gli occhi luccicanti, mi dice: "guarda che bella!"

" Due splendidi occhi curiosi guardano una conchiglia che, per un caso che lui reputa straordinario, ha un buco proprio nel mezzo. Un bellissimo bimbo biondo di circa tre anni apre la sua mano rivelando, al suo interno, un grande tesoro; allunga verso di me la manina e dice estasiato: «Guadda!» Il sorriso gli illumina lo sguardo perché, in un oggetto che noi adulti reputeremmo dozzinale o di scarto, lui vi ha visto una meraviglia perfetta per fabbricare un gioiello inestimabile.
A volte dovremmo fermare le nostre frenetiche vite e vedere realmente, semplicemente osservare con il cuore e notare quella nuvola nel cielo dalla forma particolare, o quella stellata che, nella notte limpida, incanta il firmamento in una storia infinita; oppure una lucciola che si esibisce in una danza esclusiva nel buio per noi. Basterebbe solo guardarsi attorno con attenzione per notare quel fiore che sfida l'asfalto e sbuca in mezzo al grigio; o il tramonto che dipinge il cielo di un caldo rosa così maestoso.

Siamo sempre così presi, preoccupati da mille pensieri che non riusciamo ad afferrare quella preziosa foglia portata via dal vento, perché non afferriamo la vita e lei ci sfugge inesorabilmente; quando chiudiamo la mano, illudendoci di averla presa, e poi la riapriamo per verificare il nostro bottino... questa è vuota perché siamo arrivati troppo tardi... troppo tardi ci siamo accorti di quanto sia meravigliosa la vita fatta di piccole cose, la vita arricchita anche da una semplice conchiglia con un buco nel mezzo."

Il secondo libro è stato "Le verità di Numeesville" scritto assieme a Ilaria; è un thriller dalle sfumature rose dove nulla è ciò che sembra e tutto è possibile. Anche in questo romanzo, oltre alla trama che mi auguro avvincente quanto sconvolgente, abbiamo cercato di affrontare argomenti importanti come l'omosessualità e la violenza sulle donne, cercando di sensibilizzare il lettore su problematiche così delicate e, a nostro avviso, importanti.

Infine abbiamo appena pubblicato "LEGAMI - Illusioni di verità": il primo volume della dilogia per ragazzi, tratta proprio dal thriller "Le verità di Numeesville".

Per quanto concerne i personaggi, forse io per le protagoniste sono un po' fissata con le rosse, ma per i caratteri identificativi, nonostante ogni personaggio credo sia descritto fedelmente, non amo assegnare loro una figura ben definita, preferisco che ogni lettore possa dar sfogo alla sua immaginazione. Anche se, devo ammettere, che per "Le verità di Numeesville" io e Ilaria abbiamo un file ben architettato, dove abbiamo rigorosamente riportato qualità, modi di dire, storia e foto di ogni personaggio. Questo stratagemma ci è servito per non cadere in errore e per avere, entrambe, le idee molto chiare sui numerosi personaggi.

- Tu insieme ad Ilaria fai parte del Csu, com'è nata questa collaborazione? Pensi che sia una realtà utile a voi scrittori, la consiglieresti?
La collaborazione con il CSU nasce da Ilaria, la quale li aveva scoperti/contattati via Facebook e con la fiera di Cantalupa dello scorso settembre, è nata questa nuova avventura. E' un'esperienza che mi sento di consigliare, non solo come crescita professionale: terremo sempre nel cuore le amicizie e le esperienze vissute, i sorrisi e le fatiche, l'impegno e la dedizione.

- Ora, l'ho accennato prima, sempre insieme ad Ilaria avete pubblicato il primo volume di una dilogia per ragazzi, che altro non è che "Le verità di Nuumesville" in una versione per ragazzi, ce ne parli un pò?
Una volta pubblicato "Le verità di Numeesville" i nostri figli e anche alcuni dei loro amici/coetanei, hanno espresso il desiderio di leggerlo: così è nata l'idea di adattare la storia per la lettura anche dei più giovani. Abbiamo revisionato e rivisto il testo originale, dividendolo in due volumi che viaggiano sullo stesso binario del thriller originale, ma con qualche sfumatura differente.

- Hai dei sogni ancora da realizzare e dei progetti futuri che ti riguardano personalmente?
I sogni sono infiniti e i progetti altrettanto. Non è sufficiente una vita intera per realizzarli tutti! Per adesso, comunque, cerco di focalizzarmi al breve termine e mi piacerebbe, sempre con la Ila, ritornare a Numeesville per continuare la nostra avventura assieme ai personaggi, i quali ci mancano come dei vecchi amici che non vediamo da tempo.

- Hai una frase o un motto che ti è particolarmente cara, scritta da te o da altri?

Una volta lessi questa frase che credo mi calzi a pennello:

"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è viverlo, sfogliarli a caso è sognare." .... e io, quando scrivo, ho l'esigenza di canalizzare la mia voglia di sfogliare a caso!

Ti ringrazio e perdonami: come al mio solito, mi sono persa in parole e dilungata forse un po' troppo! (e pensare che mi sono trattenuta!)
Un bacione
Simo
Grazie infinite per esserti raccontata, a presto. Emanuela

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