Ciao Imma e grazie per essere qui con me oggi, ci siamo
conosciuto grazie al Csu a Modena durante il Modena Buk, e devo dire che è
stato un vero piacere. La tua storia mi ha colpita soprattutto per il coraggio
e l'entusiasmo che ho sentito attraverso i tuoi racconti e le tue parole.
Tu non scrivi solo per te stessa ma soprattutto per
mandare un messaggio forte a chi come te si trova o si è trovato ad affrontare
un mostro travestito da disturbo alimentare. E' stata proprio questa tua
esperienza di vita a farti scontrare con il mondo della scrittura o lo facevi
anche prima? Raccontaci un pò. Articolo + Intervista al Modena Buk
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Presentati a chi ancora non ti conosce, chi sei nel quotidiano, quali sono i
tuoi hobby e le tue passioni?
Il mio nome è Imma Venturo in arte Immely, ho 40 anni,
sono napoletana ma vivo in Svizzera da 6 anni. Ho un figlio Alessandro di 16
anni, che sto crescendo con tanti sacrifici e paure, questo dovuto anche alla
mia infanzia poco felice. Non vorrei fare gli stessi errori di mia madre. Provengo
da una famiglia dove vigevano le parole lavoro e fatica prima di tutto, c'erano
anche amore e condivisione, forse avrei voluto averne di più ma non posso dire
che siano mancate del tutto. Sono una persona semplice, ma tenace, infatti il
fiore che mi rappresenta è il bucaneve.
Quando ero una bambina mio padre e mia madre lavoravano
molto, non ho ancora capito se per la sete di soldi o se per paura di diventare
poveri, me lo sono sempre chiesta, infatti quest’aspetto mi ha molto
condizionato nella vita. Ho scelto di frequentare la scuola alberghiera per
poter lavorare, guadagnare ed andare via presto, ho fatto tanti lavori, anche
due contemporaneamente. La cameriera è stata sempre la professione che mi ha
caratterizzata di più, anche se sono anche cuoca, rosticciera. Sono partita da
lì e oggi mi ritrovo a lavorare come OSS in Svizzera, ma non sono sicura ancora
che sia la professione del mio futuro. Ma il percorso per trovare me stessa non
è ancora finito...quindi… ce ne saranno di sorprese.
Se mi dovessero chiedere che sogni ho...sarebbe ancora
poco chiara la mia risposta. Uno dei miei sogni l’ho da poco realizzato, sono
riuscita a pubblicare la mia autobiografia, dal titolo "SAZIARE LA
BULIMIA", un diario sincero del mio percorso di cura in un centro di
disturbi alimentari. Per l’altro sogno che ho, è tutto nella mia testa, ma devo
ancora mettere in ordine le idee. Sicuramente l’uscita del libro ha portato in
me una nuova linfa, e un illuminazione aiutare chi ha sofferto come me a non
sentirsi solo.
Ho
fatto molte domande ad Imma e lei si è raccontata come solo lei sa fare, con
dolcezza, concretezza e semplicità eccovi le sue parole.
Il futuro, molto di più, il MIO futuro! La parola in
questione potrebbe essere "RICONOSCIMENTO".
È difficile per me immaginare a 40 anni cosa succederà
quando sarò "grande". Si perché io sto rinascendo, quindi è tutto in
costruzione. Per ora è solamente un’immagine sfocata nella mia mente e nei miei
sogni.
I sogni, sono la base del futuro di una persona, se non
si vive inseguendoli, sarà una vita sprecata. La vita è stata vissuta veramente
quando, riguardandosi indietro, si capisce di aver realizzato tutti i sogni di
quando si era bambini. In realtà da bambina prima volevo fare l’architetto, poi
ho capito presto che leggere, scrivere, viaggiare e fotografare il mondo era la
mia passione, ma nella mia famiglia non c’era la cultura. Viaggiare scoprire le
bellezze del mondo, le diverse culture, i volti delle persone. Amo la
fotografia, perché mi aiuta a dare una cornice al mondo e a vedere le cose
nella loro reale essenza. La fotografia è l'arte del vedere, è una lente di
ingrandimento attraverso cui ogni cosa bella diventa mozzafiato, e ogni cosa brutta diventa profonda e tagliente. Finché nutrirò questo sentimento forte, con un semplice click proverò a trasmettere le emozioni e le storie della vita. Ai nostri occhi è troppo spesso molte cose passano inosservate. Isolare una scena, un particolare, un pezzetto di mondo in una fotografia permette di vedere e apprezzare cose che in un contesto più ampio magari non verrebbero nemmeno percepite. Amo scrivere semplicemente perché mi fa sentire libera.
ingrandimento attraverso cui ogni cosa bella diventa mozzafiato, e ogni cosa brutta diventa profonda e tagliente. Finché nutrirò questo sentimento forte, con un semplice click proverò a trasmettere le emozioni e le storie della vita. Ai nostri occhi è troppo spesso molte cose passano inosservate. Isolare una scena, un particolare, un pezzetto di mondo in una fotografia permette di vedere e apprezzare cose che in un contesto più ampio magari non verrebbero nemmeno percepite. Amo scrivere semplicemente perché mi fa sentire libera.
In ogni momento o a volte quasi mai. Amo farlo quando
sono triste e quando sono felice, quando non voglio dire niente o quando voglio
dire tutto.
Amo emozionare la gente, sperando che ciò che scrivo
arrivi proprio dove deve arrivare, senza scorciatoie, ma dritto parola per
parola.
Perché per me la scrittura è un mezzo per poter
arrivare al cuore delle persone. In casa mia vivevano gli anti lettori per eccellenza,
forse mio padre un pò meno, ma da mia madre ai miei fratelli, al mio ex marito
e ora anche mio figlio, lo trovano noioso e inutile. Spesso mi rimproveravano
quando tornavo a casa con un libro nuovo: "Ancora libri? Ma cosa te ne fai
di tutti questi libri!"
Perché mi piace
leggere?
Ci sono così tanti motivi per cui una divora-libri come
me adora leggere che sul momento non sapevo da quale iniziare. Così ci ho
rimuginato sopra. Una scrittrice ha bisogno di carta e penna per potersi
esprimere al meglio.
Quindi; perché noi lettori amiamo leggere?
Magari è dovuto anche a un fatto biologico e fisico,
forse siamo dotati di un gene della lettura, e sicuramente è dovuta anche ad
una certa influenza che hanno avuto certe persone (anche loro amanti dei libri)
durante la nostra infanzia, forse un mio lontano antenato… Ma il resto è tutto
merito nostro. Calcolate che mia madre non ha ancora letto il mio libro, e non
so se lo farà.
A me non piace solo leggere, io adoro i libri! Adoro la
loro forma, adoro la consistenza delle pagine e il loro profumo. Adoro tenere
un libro tra le mani mirando e rimirando la copertina (soprattutto se è molto
bella) Passare delicatamente l'indice sui caratteri del titolo se sono in
rilievo e sfogliarlo. Sedermi su una comoda poltrona (o sdraiata sul letto) e
immergermi nei mondi che i libri mi offrono. Adoro leggere perché la lettura mi
permette di spegnere il cervello e di abbandonarmi totalmente alla storia, é
come se in ogni libro cercassi uno spunto per migliorare la mia vita e quella
di chi mi circonda.
Avvicinare i giovani?
Io ho anche un negozio on line perché adoro rendere felici le persone, e
sicuramente questo farà parte del mio progetto, ed il web di sicuro ha un ruolo
fondamentale. Non sono ancora molto brava e ho tanto da imparare ma in realtà
ciò che mi manca è il tempo, per potermi dedicare al 100% a ciò che mi piace.
Fin ora di sicuro il web mi ha aiutato a creare connessioni importanti, le
ritengo fondamentali per la continuità della vita e dell’informazione,
ovviamente ci sono anche gli aspetti negativi, ma questo credo fortemente
dipenda dall’uso che l’uomo in quanto essere umano, ne fa.
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Com'è nata la tua collaborazione con il Csu, raccontaci un pò.
La
collaborazione con CSU...Uno dei motti della mia vita è "NULLA AVVIENE PER
CASO". Ero al salone della cultura di Milano a gennaio, per girare uno
spot di tre minuti per il libro, quando girando tra i vari stand mi sono
imbattuta in quello del CSU, e ne sono rimasta un pò folgorata, c’era vita,
allegria, gente che rideva, ho preso un bigliettino e la sera stessa ho scritto
una mail dove ho chiesto spiegazioni, che gentilmente mi sono state date, ho
inviato la sinossi del mio libro ,l’hanno gradita, nonostante il mio sia un
tema diverso da tutti gli altri, il che seleziona un pò il pubblico, però fa
niente, perché mi sento bene con tutti loro, e c’è tanto da imparare da ognuno.
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Al momento stai scrivendo? Se si cosa?
Al momento non sto scrivendo, perché sto lavorando per
costruire la versione migliore di me stessa, allenando la mia palestra dell’anima
oltre che
quella fisica, per riuscire a dipingere questo quadro, a scolpire questa scultura...sono le metafore che uso per il percorso di crescita personale che sto facendo. Il progetto di scrittura prevede che le persone ricoverate con me mi scrivano una lettera raccontandomi cos’è stata la malattia, cos’è stata la terapia, e come si è oggi, vedremo.
quella fisica, per riuscire a dipingere questo quadro, a scolpire questa scultura...sono le metafore che uso per il percorso di crescita personale che sto facendo. Il progetto di scrittura prevede che le persone ricoverate con me mi scrivano una lettera raccontandomi cos’è stata la malattia, cos’è stata la terapia, e come si è oggi, vedremo.
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Manda un messaggio a chi leggerà l'intervista.
Che messaggio voglio mandare...il mio progetto sarà con
donne per le donne.
Trovare la perfezione tra le proprie imperfezioni. È
stato un attore italiano, il celebre Vittorio Gassman, a dire che “il senso
delle nostre imperfezioni ci aiuta ad avere paura. Cercare di risolverle ci
aiuta ad avere coraggio. "Esiste anche una terapia dell’imperfezione. Questo
è lo scopo del mio progetto, ripeto è tutto da studiare ma la base sarà questa.
1 commento:
Grazie della tua professionalità e dolcezza.
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