Buongiorno Elisabetta e grazie di aver accettato il mio
invito.
Innanzitutto parlaci un pò di te, chi sei nel
quotidiano e come la scrittura è entrata a far parte della tua vita.
Buongiorno Emanuela, innanzitutto ti ringrazio per
questa opportunità di farmi conoscere ai tuoi lettori. Il mio quotidiano è
alquanto impegnato, abito in un piccolo paese di campagna nell'entroterra di
Finale Ligure in provincia di Savona, quindi la casa, l'orto e il giardino e la
famiglia mi occupano parecchio. Mio
padre è molto anziano e vive, da solo, a Genova e per quanto attivo ed
autosufficiente settimanalmente vado da lui e mi sento sempre un po' a
disposizione in caso di bisogno... Poi mi occupo di un appartamento che
affittiamo come casa vacanza per brevi periodi, il che significa accogliere gli
ospiti e poi pulire, cambiare, lavare e stirare lenzuola e biancheria e
ripreparare per successivi turisti, insomma un lavoro impegnativo nella bella
stagione.
Da un paio di anni nei mesi di febbraio/ marzo tengo
lezioni e conferenze, a tema storico, per l'Università delle tre età di Finale
e Loano. Questo mi piace molto perché mi consente di approfondire temi
interessanti ma per prepare e studiare le lezioni occorre molto tempo. In mezzo
a tutto questo cerco di dedicarmi alla lettura e soprattutto alla scrittura.
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Ho avuto il piacere di conoscerti durante il Modena Buk, e mi hai raccontato un
pò del tuo ultimo libro "Una famiglia qualunque", nei tuoi occhi ho
visto emozione e soprattutto voglia di far conoscere il passato della tua
grande e interessante famiglia, ci racconti un pò perché hai voluto raccontare
queste storie? Cosa vorresti arrivasse al lettore?
All'inizio non avevo idea di scrivere né tanto meno
pubblicare un libro. Tutto è nato
da una vacanza dove la meta era andare a vedere il luogo dove morì uno zio
aviatore, da sempre figura mitica per la mia famiglia. Quello é stato non il
punto di arrivo bensì quello di partenza di un viaggio, ben più lungo e
profondo alla ricerca delle proprie radici famigliari. Ho cominciato a scoprire un mondo completamente
ignorato per tanto tempo e proprio perché non andassero perdute tutte le
notizie e i ricordi e i documenti raccolti ho deciso di scrivere il libro
"Una famiglia qualunque"
principalmente per le mie due zie ancora in vita e per i miei numerosi cugini e parenti, volevo che conoscessero ciò che avevo trovato e "scoperto". A quel punto, però, ho pensato di proporre una storia che tutti potessero leggere, senza annoiare troppo, con una scrittura semplice ma accattivante, suscitando spunti di riflessione ed approfondimento, trattando momenti ed avvenimenti storici come l'esodo Giuliano -Dalmata, l'emigrazione verso le Americhe, il Trattato Antartico. Le storie e i personaggi raccontati sono inusuali, ma penso che in tutte le famiglie ci siano fatti e storie particolari da raccontare per questo motivo è la scelta del titolo.
principalmente per le mie due zie ancora in vita e per i miei numerosi cugini e parenti, volevo che conoscessero ciò che avevo trovato e "scoperto". A quel punto, però, ho pensato di proporre una storia che tutti potessero leggere, senza annoiare troppo, con una scrittura semplice ma accattivante, suscitando spunti di riflessione ed approfondimento, trattando momenti ed avvenimenti storici come l'esodo Giuliano -Dalmata, l'emigrazione verso le Americhe, il Trattato Antartico. Le storie e i personaggi raccontati sono inusuali, ma penso che in tutte le famiglie ci siano fatti e storie particolari da raccontare per questo motivo è la scelta del titolo.
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Hai scritto altro? Raccontaci un pò.
Dopo la pubblicazione ho avuto moltissime soddisfazioni
e riconoscimenti in ultimo la Menzione d'onore nella categoria Storie d'Italia
al 41° Premio Letterario Internazionale S.Margherita Ligure Franco
Delpino. Tutto
questo mi ha incoraggiato a "tirare fuori dal cassetto" (letteralmente), dove erano nascoste da anni, le mie poesie. Con l'aiuto dell'amica designer Antonella Stellato per le illustrazioni è nato il libretto "Emozioni. Immagini in parole". In questi ultimi mesi Historica Edizioni ha pubblicato due miei racconti: il primo, nella raccolta Racconti a tavola, "Via Roma 25.Farinata e vini", ricordi di un'osteria della Riviera di Ponente negli anni '80. Il secondo "Bicicletta impossibile" in Racconti sportivi, tema a me caro visto che la mountain bike è per me terapeutica sia per il corpo sia per la mente... Mi piace scrivere con un riferimento ben preciso, mi spiego meglio: un ricordo, un personaggio, un avvenimento accaduto è il punto di partenza per la mia scrittura.
questo mi ha incoraggiato a "tirare fuori dal cassetto" (letteralmente), dove erano nascoste da anni, le mie poesie. Con l'aiuto dell'amica designer Antonella Stellato per le illustrazioni è nato il libretto "Emozioni. Immagini in parole". In questi ultimi mesi Historica Edizioni ha pubblicato due miei racconti: il primo, nella raccolta Racconti a tavola, "Via Roma 25.Farinata e vini", ricordi di un'osteria della Riviera di Ponente negli anni '80. Il secondo "Bicicletta impossibile" in Racconti sportivi, tema a me caro visto che la mountain bike è per me terapeutica sia per il corpo sia per la mente... Mi piace scrivere con un riferimento ben preciso, mi spiego meglio: un ricordo, un personaggio, un avvenimento accaduto è il punto di partenza per la mia scrittura.
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Da quanto collabori con il Collettivo scrittori uniti? Come mai hai deciso di
farne parte?
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Pensi che realtà come quella del CSU siano utili per voi scrittori?
Ho scoperto il CSU, casualmente, su Facebook e devo
dire che è stato un caso molto fortunato. Il Collettivo da una grande
opportunità a "piccoli scrittori " di poter partecipare a fiere e
manifestazioni altrimenti inavvicinabili, esperienze in ogni caso positive, di
grande condivisione, di conoscenze, di scambi umani e culturali che si creano,
insomma per me una continua "crescita". Da quando ho iniziato le
ricerche prima e dopo con la pubblicazione del libro ho conosciuto tante
persone meravigliose che mi hanno portato ad esperienze veramente
incredibili.
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Cosa deve avere o come deve essere uno scrittore, per essere definito tale? Mi
spiego meglio, al momento soprattutto con l'entrata di Amazon nel mondo
dell'editoria, chiunque ha la possibilità di scrivere e in tanti si definiscono
scrittori, tu cosa ne pensi?
Penso che un vero scrittore sappia raccontare,
trasmettere e comunicare una parte di sé e riuscire ad emozionare il lettore. È
vero che Amazon è un'opportunità per pubblicare i propri testi, questo dà una
grande soddisfazione personale ma non implica essere "scrittori",
forse provare ad esserlo. Riuscire a farti pubblicare da un editore, anche
attraverso critiche, fallimenti e rifiuti penso sia la strada per diventare un
"professionista". Cammino lungo e difficile...
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A cosa stai lavorando al momento? I tuoi progetti futuri?
Il mio progetto futuro è un libro di racconti che
avranno come sfondo attività e persone degli anni '70/'80 ma legati, comunque,
a miei ricordi personali. E poi mi piacerebbe scrivere di un viaggio compiuto
da mia bisnonna per andare a conoscere la famiglia del marito nei primi anni
del 1900...
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Hai la possibilità di lanciare un messaggio ai tuoi lettori e a tutti quelli
che leggeranno questa intervista, cosa diresti?
Ringrazio tutti coloro che leggeranno queste mie parole
e per chi avrà voglia di incontrarmi e chiacchierare sarò presente al Salone di
Torino dal 9 al 13 maggio e alla Fiera del Libro di Imperia l'1e il 2 giugno,
oppure possono contattarmi sulla mia pagina Facebook.
A presto
Elisabetta ❤
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