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mercoledì 25 aprile 2018

Intervista a Kempes Astolfi



Parto chiedendoti di presentarti a chi ancora non ti conosce, cosa fai nella quotidianità, chi sei come persona?

Bella domanda! Il mio focus è indirizzato sul 'creare'. Io amo emozionare le persone e sono un creatore di storie, fin da piccolo, quando raccontavo storie e barzellette e amavo essere al centro dell'attenzione. Col tempo questa peculiarità si è evoluta, ed ora penso sia un dare/avere. Io do qualcosa, delle storie, degli spunti, dei messaggi... Delle emozioni... E ho qualcosa in cambio: i feedback di chi mi segue, per me molto importanti. Questo processo, ormai diventato consuetudine giornaliera, si raffina col tempo e non mi pesa. Passo le mie giornate a rispondere e ringraziare tutti i miei lettori, e a creare nuove storie: libri, sceneggiature, film.
Questo è quello che amo fare e non lo considero un lavoro, è una passione. Ovviamente anch'io, coi miei tempi e modi, amo riposare, è normale! Amo fare sport, non sono un'amante delle uscite a tutti i costi visto che sto molto in giro per lavoro. 



Kempes scrittore , quando hai iniziato a scoprire questa tua passione? Ricordi qual è stata la prima cosa che hai scritto, la custodisci ancora? Parlacene un po’! 

Sin da piccolo ho avuto la passione per le storie. Raccontate, ascoltate, viste. Mi ricordo che da piccolo mi piaceva stare 'al centro dell'attenzione' a raccontare barzellette. Si da piccolo avvertivo un bisogno esternare qualcosa, ma ancora non ne ero consapevole. Le qualità si 'avvertono', ma si possono anche sviluppare col tempo, con la voglia, essendo persistenti. Anche partendo da zero.
In generale credo che tutti abbiamo delle qualità, chi più chi meno, e bisogna solo trovare la nostra strada per esprimerle, perseverando a più non posso.

Se volete fare un viaggio musicale non perdetevi il mio articolo dedicato al libro " La donna che annusava le librerie " link .

Come ho già avuto modo di scoprire personalmente, sei una persona molto innovativa, piena di idee ed energie nuove, da dove attingi tutta questa energia? Hai riti particolari che ti aiutano, oppure c’è qualcuno o qualcosa che t’ispira?
Sono sempre stato un sognatore, un creativo e crescendo ho deciso di ampliare la visione in funzione di tutto ciò che mi faceva battere il cuore e sognare a occhi aperti. Non ho dei riti, sono le idee che mi regalano la voglia di fare. L'idea di metterle in pratica mi da una scarica d'adrenalina che mi fa smuovere le montagne. Per quanto riguarda il metodo, sto preparando un 'Info prodotto' proprio su come avere idee... creative. A breve delle novità per te e gli amici della Biblioteca di Mary!

Ed ora veniamo ai tuoi libri, ce ne parli un po’, li presenti per chi ancora (pazzo) non sa chi sei?

L'Abbraccio Perfetto è stato quello che ha dato il via a tutto, una storia moderna ma originale, con punte di romanticismo in cui ognuno ci ha visto qualcosa di personale, profondo, intenso. Sono molto legato al mio primo libro.
An.Cu.Gio.Ca. è una raccolta di aneddoti sul calcio in quanto il mio nome è di per sé un aneddoto. Sto lavorando al secondo volume.
Cosa Pensano i Gatti Italiani dei Felini Stranieri è un romanzo surreale dove un micio, Romao, racconta le sue memorie per pagare la fantomatica Tassa sui peli perduti.
Mille Racconti Per Mille Parole è una raccolta di racconti brevi di ogni genere, di cui penso avrete sentito parlare, in quanto il primo e unico Open Book del mondo.
La Donna che Annusava le Librerie riprende il filone dei romanzi moderni e 'seri' che avevo iniziato con L'Abbraccio Perfetto, essendone l'ideale seguito; che dire, se non: il mio più grande risultato? :)



Io inizio con il chiederti come mai hai deciso di parlare attraverso un gatto? O meglio cosa hai voluto trasmettere attraverso le parole e i pensieri di Romao?

In quel romanzo la fantasia è al potere. Non avevo mai scritto qualcosa di così surreale e soprattutto non mi sono mai divertito tanto come quella volta a scrivere qualcosa. Se si entra nel genio/pazzia/follia di Romao e si inizia a vedere il mondo con i suoi occhi felpini (non felini, proprio felpini, da scoprire cosa significa per chi non lo sapesse) be' allora le risate sono assicurate!

Con la raccolta di racconti nell’open book arriviamo all’aspetto innovativo che ti caratterizza, com’è nata questa idea? Pensi che sia stata recepita e ben seguita o c’è ancora un po’ di incertezza verso questo tipo di lettura?

Vero: le persone ancora si devono abituare, come tutte le innovazioni si fatica sempre un pochino a farle entrare nei limiti dell'accettabile o... oltre.
L'idea mi è venuta tra il 2015 e il 2016 quando ho iniziato a scrivere racconti brevi. Poi li ho uniformati tutti sotto l'idea che devono essere tutti categoricamente di mille parole. Non caratteri o spazi; parole, per un totale finale di un milione di parole.

E poi eccomi a chiederti dell’Abbraccio Perfetto e della Donna che annusava le librerie, sai già la mia ottima opinione al riguardo sul secondo, mentre sul primo devo ancora trovare il momento giusto per godermelo a pieno. Ne avrei mille di domande , la prima è come scegli i personaggi? Arrivano così o c’è dietro una ricerca o semplicemente vieni ispirato da ciò che ti circonda?

Proprio poco fa ho fatto un post sulla mia pagina facebook , dove svelo qualche segreto e rispondo diciamo in parte alle tue domande. Cercherò di fare altri post come questo, curando e coltivando una sorta di "BackStage Letterario" sui miei libri, raccontando di volta in volta ciò che reputerò giusto regalare a chi mi segue con affetto, come te, come chi legge il tuo blog, che ringrazio infinitamente. Non svelerò tutti i segreti, ma ci saranno perle da non perdere.

L’idea del viaggio alla ricerca di…. E qui mi fermo per non spoilerare, perché proprio quelle librerie? Ci sei stato, le hai visitate? Mamma mia quanto vorrei poter partire e rifare l’intero viaggio!

Ho visitato molte delle librerie de "La Donna che Annusava le Librerie". Non tutte, ma molte. Preparati perché nel seguito, nel terzo libro della trilogia dei romanzi d'inseguimento, di librerie ne troveremo molte altre!

Quanta ricerca c’è dietro a questa storia, qual è stata la difficoltà maggiore? E la soddisfazione più grande?

C'è molta, moltissima ricerca dietro il mio ultimo romanzo. La difficoltà maggiore l'ho incontrata lottando con me stesso quando ho cambiato il finale originario (altro segreto dello scrittore....!) che avevo pensato. La forza di uno scrittore, e di una persona intelligente, credo, sia quella di saper cambiare idea, se necessario. 
La soddisfazione più grande sono tutti i lettori che leggono il libro e mi riempiono di complimenti! Ad esempio, questo post sulla mia pagina con migliaia di commenti, like e interazioni... Non ha prezzo! Io vivo per emozionare le persone e quando ci riesco, anche se fosse una sola, provo una soddisfazione indescrivibile! Pensa se come nel caso di questo romanzo sono migliaia i feedback positivi ed entusiasti! A volte, non lo nascondo... mi commuovo, in silenzio. E penso che qualcosa di buono ho fatto.

C’è qualcosa che cambieresti ad oggi del tuo percorso di crescita, a proposito di questo come sei cambiato se lo sei, come scrittore? E come persona?

Se avessi saputo quanto è bello scrivere avrei iniziato prima. O meglio, dal 2006 scrivo sceneggiature ma scrivere un libro è tutta un'altra cosa. Sono cambiato come scrittore nel senso che sono migliorato con la voglia, lo studio, l'esercizio. Come persona mi sento ricco, tanto ricco dentro. Grazie ai miei lettori.

Potrei andare avanti all’infinito, ma so che ci ritroveremo presto per nuove iniziative e collaborazioni, quindi mi lascio un po’ di domande per il futuro!
Spero ti sia divertito, a presto Emanuela.
Grazie di cuore a te, Emanuela, per il tempo che mi hai dedicato. Io penso veramente che se tutte le persone al mondo fossero come te, il mondo sarebbe un posto migliore.



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