Ciao Giovanna benvenuta tra noi, parto subito con il
chiederti di presentarti e raccontarci un po’ chi sei e cosa fai.
Mi chiamo Giovanna Micelli, di Napoli, anno 1993.
Sono una "qualunque" ragazza. Lavoro, pratico sport, scrivo, leggo, disegno, soprattutto: sogno ancora!
Mi affascina il mondo dell'arte e della cultura; monumenti; storie, principalmente l'epoca Vittoriana e la moda degli anni 30.
Ho un cuore immenso per gli animali, e per questo, molte persone, mi giudicano.
Se non sbaglio “Tra il sogno e la realtà” è il primo libro
che pubblichi, ce ne parli un po’? Com’è nato?chi sono i suoi personaggi?
Voglio prima ringraziare. Siete fantastiche!
-Confermo: "Tra il sogno e la realtà" è il mio
primo romanzo che pubblico come self-publishing.
Il passato, è il tema principale di questa storia. Un
susseguire di bugie e segreti coinvolgono la giovane protagonista, Rebecca, ad
affrontare situazioni inaspettate e sgradevoli.
Dentro le mura domestiche assiste, ascolta e tace. La sua
famiglia, è un'immagine astratta per chi li ha visti passeggiare mano nella
mano.
In una città velata dai misteri e intrighi, può sorprenderci
con le sue arti e talenti che partorisce la bella Napoli.
Rebecca è una ballerina nata con il dono di esprimere il suo
stato d'animo attraverso i movimenti del corpo; e il potere di dipingere le sue
emozioni con un pennello e una matita.
Un'artista nata nel posto sbagliato, e in un'epoca
sbagliata, in cui non riesce a
valorizzare le sue doti.
La brama di scappare e di ricominciare una nuova vita senza
qualcuno che conosca il suo passato, viene impedita da mani più forti delle
sue.
In un giorno, in cui la voglia di evadere sale ancora di
più, inciampa in uno dei suoi più grandi sogni; un incontro piacevole e tanto
desiderato ma... .
Il romanzo è nato da una storia vera, ovviamente, alcune
scene sono inventate, per rendere speranzoso il lettore.
I protagonisti sono: Rebecca e Daniel, seguiti poi, da
altri personaggi.
La passione per la scrittura è sempre stata parte di te
crescendo piano piano o è stato qualcosa o qualcuno che la scatenata?
-Più di una persona ha portato a scatenare, esteriormente,
questa esplosione di fantasia che frullava nella mia testa.
Solitamente prima di essere scrittori si è lettori, tu che
tipo di lettrice sei? Hai dei generi preferiti?
-Concordo. Durante la pausa o in treno, approfitto per
leggere. Purtroppo il lavoro e altri impegni non mi portano ad essere una
divoratrice di libri come molti.
Lo scrivo in partenza: tutti i generi tranne l'horror!
Oltre al libro pubblicato hai altre storie chiuse nel
cassetto? Le pubblicherai mai?
-Sì, ho molte storie "incomplete". Spesso per mancanza
di tempo; idee e scoraggiamento abbandono il manoscritto e lo lascio in sospeso
per un lungo periodo. Spero di portarle a termine e, magari, pubblicarle nella
mia pagina ufficiale.
Sulla tua pagina ho visto che hai scritto che vuoi renderla
creativa e aperta ad ogni genere di creazioni, cosa intendi ce lo spieghi?
Oltre a scrivere, disegno modelli, dipingo (olio su tela), creazioni col fimo, rendo importante anche il corpo esaltando lo sport, scolpire ogni parte del proprio corpo con arte.
L'arte multietnica direi!
L'arte multietnica direi!
Quanto è difficile il mondo dell’emergente? Cosa cambieresti
e cosa svilupperesti invece?
-È difficile. Parlo per me. Forse, per qualcuno è facile.
Essendo sola e molto occupata con il lavoro, mi riesce pubblicizzare il mio
romanzetto.
Cambierei il mio modo di affrontare. Vorrei essere più
determinata e sicura. Svilupperei il mio linguaggio e il mio scrivere,
rendendolo più professionale, non eliminando le emozioni e il significato. Ci
sono molti libri scritti professionalmente, ma non trasmettono emozioni... .
Hai mai pensato di mandare un tuo scritto ad una Ce?
-Già ho affrontato questo passaggio in passato. Sono stata
truffata da una cada editrice ben nota, rubando soldi e sogni. Forse per questo
non credo più in me stessa, negli editor, case editrici. Se sei un
"emergente sempliciotto" chiedono sempre soldi. Per questo tento la
fortuna su Amazon, nell'essere notata, ma... è difficile.
Hai una citazione, un motto a cui sei particolarmente affezzionata?
-Carpe diem. Lo dico sempre!
E ora per finire cosa chiedi al futuro, o cosa ti aspetti?
-Quel che chiedo da anni: che la mia vita cambi in meglio.
Che mi stravolga da nuove emozioni e avvenimenti straordinari; da viaggi e
studio; scoprire e imparare; a combattere, piangere e rialzare più forte di
prima; essere fiera di me stessa. Ecco cosa desidero.
Augurandoti il meglio, spero ti sia piaciuto stare un po’
con noi, a presto Emanuela!
La vostra compagnia è sempre piacevole.
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