Benvenuto Cristiano nel mio piccolo mondo, inizio subito con il
chiederti:
Chi è Cristiano nella vita quotidiana, che tipo di persona sei?
Dunque… ho 45 anni, single, amante spassionato del cioccolato,
bibliotecario e autore part-time… eccomi riassunto in poche parole!
Hai da sempre questa passione per la scrittura o è avvenuta più
tardi? ci racconti un pò , da cosa hai cominciato se c'è stato qualcuno che ti
ha spinto o ispirato?
I primi ricordi sul “piacere” dello scrivere” appartengono alla
scuola elementare dove attendevo con impazienza l’ora del tema e viceversa
odiavo quella di matematica! Poi dopo qualche breve esperienza giovanile ho
avuto un blocco di oltre vent’anni, il classico blocco dello scrittore direi,
che si è protratto molto a lungo e solo nell’estate del 2014 ho riscoperto,
intatta, questa passione.
Hai altri hobby o passioni oltre alla scrittura?
Pochi per la verità, la lettura, il modellismo e il cinema ma la
scrittura assorbe molto del mio tempo libero.
Che tipo di lettore sei? quali sono i tuoi autori preferiti,
italiani e non?
Ammetto di non avere veri e propri autori preferiti… sono molto
selettivo della lettura e prediligo di gran lunga la saggista, soprattutto
quella storica.
Hai dei riti che svolgi abitualmente quando scrivi e leggi?
Mhmm riti forse no, sebbene come spesso accade ci sono degli
aspetti della quotidianità che si ripetono appunto con precisione. Direi
comunque che apprezzo scrivere con un sottofondo musicale che spesso scelgo in
base a quello che sto appunto scrivendo.
Ricordi qual'è stata la cosa che hai scritto per prima in
assoluto? la tieni gelosamente in un cassetto?
Tralasciando i racconti del periodo tra i 16 e i 24 anni che
sono andati purtroppo perduti, la prima opera scritta dopo il “famoso” blocco è stato “La teoria del
Pettirosso” e sebbene sia rimasta nel cassetto per diversi mesi ora è libera di
incontrare chiunque voglia leggere una storia semplice ma profonda al tempo
stesso.
Ed ora veniamo ai tuoi libri, parlacene un pò presentaceli, che
tipo di storie scrivi? c'è un filo conduttore che le accomuna?
I miei
romanzi trattano come colonna portante il rapporto affettivo tra persone dello
stesso sesso ma contrariamente a molte altre opere io non tratto questi
sentimenti come “il problema” a cui unire intolleranza e ipocrisia per
sviluppare la storia. Per la mia visione l’amore e l’affetto che lega due
ragazzi non è il solo nocciolo della storia. Ad esso si intrecciano alcuni filoni: lo storico, con “Madras”, il
drammatico con “sulle rive dei nostri pensieri”, il giallo con la trilogia
“Opportunity-Rhapsody-Infinity”…
Quindi se un lettore vuole andare oltre e semplicemente
leggere una storia libera da pregiudizi basati sull’orientamento sessuale sarà
il benvenuto.
Oltre a questa esperienza sto lavorando ad alcuni soggetti
di narrativa ed a una fiaba per bambini.
Quale se c'è, dei tuoi scritti ti ha fatto più dannare e perchè?
Forse è “Klein Blue” per alcuni suoi risvolti drammatici ama
anche per la decisione di aver reso i luoghi dove si svolge la vicenda dei veri
protagonisti capaci di entrare nella storia stessa. E’ stata una sfida
scriverne alcune parti ed ancora oggi, rileggendole il trasporto e le
sensazioni sono ancora integre ed immutate.
Qual'è invece quella a cui sei più legato?
Banalmente è proprio il primo, “La teoria del pettirosso” che mi
ha permesso di infrangere quel blocco che mi teneva frenato.
In molti di loro ci sono delle mie caratteristiche. Credo sia
normale per ogni autore finire con l’infondere in qualcuno di essi dei tratti
che sono propri, quasi a voler eternare una piccola parte si se. Ecco quindi
che in essi si ritrovano quel senso di accudimento, il romanticismo,
l’impulsività che riconosco come miei...
Se potessi passare
un'intera giornata nei panni di un qualsiasi personaggio letterario, chi
sarebbe?
Bella domanda… forse Mark Twain. Mi vedrei a bordo di uno di
quei sontuosi battelli che solcavano le acque del Mississippi… però confesso
che potrei essere molto influenzato in questa scelta visto che il mio ultimo
romanzo si svolge proprio in quel luogo!
Da quando hai iniziato a scrivere ad oggi, com'è cambiato il tuo
modo di scrivere o il tuo modo di approcciarti alla scrittura?
Beh, scrivere come molte altre passioni è di per sé una
crescita, interiore ed esteriore e come tale, sebbene non credo muti in modo
sostanziale il modo o l’approccio alla scrittura, è pur vero che il tempo ci
permette di ampliare i nostri orizzonti e il modo in cui vediamo, sentiamo e
trasmettiamo quel che siamo.
C'è
qualcosa che cambieresti o modificheresti nel mondo editoriale? cosa ne pensi
delle ce e invece del self?
Lavorando
in una biblioteca direi di si. Questo mondo porta con se tutti i risvolti negativi
della nostra società italiana dove il merito spesso è invisibile.
Sul tema CE-Self Avendo pubblicato con entrambi credo che ci
siano dei pro e dei contro soprattutto riguardo al modo di lavorare delle CE
più grandi. Il Self ti lascia la piena padronanza
di costruire qualcosa che davvero ti appartiene e non si tratta di scendere a
compromessi o meno. Questo già lo facciamo quando lavoriamo alla storia, ma lo
facciamo con noi stessi, che siamo i più convinti sostenitori di ciò che siamo
e i più feroci avversari di quel che vogliamo… insomma può essere una buona
palestra a patto di sapere che esso richiede più impegno e autocritica.
Infine,
ringraziandoti per il tempo che ci hai dedicato ti chiedo, se ti va di lasciare
un commento o una frase dedicata a chi
ti leggerà!
Vi lascio
con questi pensieri che riassumono i miei romanzi…
OPPORTUNITY: opportunità
RHASPODY: lo specchio di noi stessi
INFINITY: accettarsi per quel che
siamo
KLEIN BLUE: il sottile confine tra
bene e male
LE REGOLE DI HIBIKI: saper vivere la propria educazione
sentimentale
BUON NATALE HIBIKI: ciò che siamo è
ciò che ci contraddistingue
I SENTIERI DI HIBIKI: sapersi
perdonare per quel che siamo
MADRAS: il bene più prezioso è ciò
che vogliamo essere
LA TEORIA DEL PETTIROSSO: il vero
amore fiorisce sulle imperfezioni
SULLE RIVE DEI NOSTRI PENSIERI:
quanto è lungo il viaggio alla ricerca di noi stessi
Alla prossima, Emanuela.
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