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giovedì 24 marzo 2022

Recensione - Novembre - di Laura Vegliamore


 TITOLO: Novembre

AUTORE: Laura Vegliamore

GENERE: narrativa contemporanea.

EDITORE: Words Edizioni


Trama

Un venerdì come tanti a Parigi, una stazione della metro, un treno soppresso, un incontro deciso dal destino. Adriano, ventiseienne romano, si è trasferito in Francia fuggendo da un senso di colpa divenuto insostenibile, lontano dalla ragazza con cui è cresciuto, dal padre e dal fratello gemello, riflesso distorto di sé stesso che non riesce più a guardare negli occhi. E in quella stazione incontra Mathilde, bella e piena di vita, che gli propone un gioco: farsi trascinare dal caso, per vedere dove il destino li condurrà. In quel pomeriggio freddo di novembre, Adriano accetta di prendere per mano quella sconosciuta, per cambiare vita, lasciarsi tutto alle spalle, respirare di nuovo. Il viaggio di Mathilde e Adriano è un turbine di mistero, strade e canzoni, nel caos magico di una città meravigliosa, testimone di un sentimento che sembra nascere all’improvviso e travolgere ogni cosa. Solo che quello non è un venerdì come tanti a Parigi. È il 13 novembre 2015, e il destino sta per mostrare il suo volto più crudele.

Recensione

Buongiorno lettori, anche oggi porto alla vostra attenzione un’autrice che ho letto per la prima volta e che assolutamente vi consiglio. Laura Vegliamore con “Novembre” mi ha conquistata!

Innanzitutto, ci tengo a parlare dello stile di questa autrice, uno stile unico e riconoscibile, la sua penna non scrive parole sulle pagine bianche, non ci regala semplici squarci di vita o scorci di luoghi mai visitati, lei si spinge oltre…

“Si sentiva bene nei panni di quel ragazzo spensierato e allegro, pronto a perdersi, a vivere a caso. Per un istante, un respiro breve e appena accennato quasi sperò di non riuscire a ritrovarsi più.”

I personaggi ti vivono accanto, le strade che calpestano e i luoghi in cui le loro vicende si svolgono, prendono vita attorno a te. Non t’immedesimi semplicemente in loro sentendone pensieri ed emozioni, tu sei loro!

Ho amato immensamente come l’autrice ci racconta dei rapporti tra i suoi personaggi, la dolcezza immensa di un padre e i suoi figli, l’amicizia profonda che cresce e diventa parte integrante di tre vite tanto diverse tra loro, ma anche come non tralascia il lato più amaro della medaglia e cioè quei rapporti più complicati e duri da accettare, ma che diventano anch’essi parte di un’equazione che altrimenti non arriverebbe ad essere risolta.

“Il panico c’era, immobile e sofferente tra le viscere, calmo eppure fastidioso, pronto a schizzare e franargli addosso. Si era pentito di essere uscito, di stare immerso in rumori e luci. La vita era troppa e troppo vicina, collideva coi suoi pensieri fragili, pareva romperli e mischiarli, portarli pericolosamente vicino alla notte che Adriano non doveva più guardare, non poteva lasciare entrare.”

L’autrice ci regala un intenso e profondo lato introspettivo che è in grado di trapassare le pagine e arrivarti fin dentro ogni singola cellula. Il lettore riesce a diventare un tutt’uno con il personaggio, tanto da non perdersi nemmeno il più piccolo particolare raccontato o visto dallo stesso, la sensazione è proprio quella di distacco dalla realtà e immedesimazione totale negli eventi narrati.

Il punto forte credo proprio siano i suoi protagonisti e il loro lato più intimo che l’autrice esalta e traduce in modo davvero speciale.

Qui le descrizioni di ambienti e vicende sono così ben amalgamate con la narrazione, da ricreare nella mente, durante la lettura, un vero e proprio trailer istantaneo.

La narrazione è fluida e scorre piacevolmente senza alcun tipo di intoppo dall’inizio alla fine, una cura del testo davvero ottima.

Consiglio assolutamente la lettura di questa storia, ma soprattutto la sua autrice.

Alla prossima, Emanuela.

 

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