Titolo: Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie
Autore: Alec Bogdanovic
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 124
Pubblicato da: Rogas (9 ottobre 2020)
Trama
La depressione è il male della nostra epoca. È la malattia più diffusa al mondo ed è la più temuta dopo il cancro. Il nostro anti-eroe ci si imbatte nell'adolescenza e cerca di liberarsene con la disciplina e il metodo di un ricercatore, peccato che la cavia da laboratorio sia lui stesso. Finirà così per autocondannarsi a un'interminabile escalation di sfortune e miserie umane: queste daranno corpo a un romanzo di formazione in cui tragedia e commedia si intersecano e fondono fino a diventare del tutto indistinguibili.
Recensione
Inizio con il dire che questa storia non è per tutti. L'idea che mi ero fatta inizialmente, o meglio l'aspettativa che avevo, credo mi abbia allontanato da quello che poi mi sono trovata a leggere.
"la nostra epoca è la più infelice mai esistita, ma è anche quella più attrezzata a livello di palliativi che sopperiscono alla mancanza di felicità."
Il messaggio dell'autore è chiaro e limpido, lui vuole portare l'attenzione sul male del secolo, la depressione. Tema importante su cui non si può essere superficiali, tanto di cappello a questo autore che va dritto al punto, senza giri di parole, lui è diretto, crudo, forse a volte troppo, e questo sono sincera, mi ha spiazzata.
Il punto di vista che ha usato, i dialoghi e i pensieri espressi, sono caotici, pungenti, estremamente controversi, e questo se da una parte lo apprezzo perché da un'idea meno astratta e più concreta e reale di questa malattia, dall'altra questo stile che comunque è originale, non mi è piaciuto, ho faticato ad arrivare alla fine e non sono riuscita a sentirmi coinvolta ne dalla storia ne dai suoi personaggi.
Quello che è certo è che non mi ha lasciata indifferente, anzi mi ha messo nella condizione di aprire gli occhi e vedere un qualcosa che non è poi così lontano ed effimero, per quello che è davvero.
Sono sincera, non è stata una lettura adatta a me, e non mi vergogno ad ammetterlo, ma non soffermatevi al mio pensiero, anzi buttatevi in questa nuova e diversa avventura, perché come dico spesso il bello della lettura è che ci sono mille storie diverse ed ognuna è indirizzata a qualcuno. Magari questa è la vostra storia!
Alla prossima, Emanuela.
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