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giovedì 14 gennaio 2021

Recensione - Il ragazzo che girava le viti sbagliate del mondo - di Andrea Pasquale

 


Il ragazzo che girava le viti sbagliate del mondo

di Andrea Pasquale

Genere: Narrativa umoristica

Narrazione: prima persona al presente

Casa Editrice: self publishing

Data di pubblicazione: 9 giugno 2020

Prezzo e-book: 3,99 €

Prezzo cartaceo: 14,99 €

Lunghezza di stampa: 303

Serie: romanzo autoconclusivo

 

 

Trama

 

Forlì, primi anni Duemila. Il Falqui è uno studente fuori sede con l’inclinazione a prendere decisioni sbagliate, in amore come nella vita. A seguito di mesi e mesi di asfissianti insistenze della sua discutibile fidanzata, accetta ad occhi chiusi un posto part-time presso l’agenzia del suocero. Quello che troverà, però, non sarà il classico lavoro da ufficio. A causa del cognato Pippo che si rivelerà essere il beccamorto più rinomato della città e di una ragazza misteriosa nella quale continuerà a imbattersi per un capriccio del caso, il Falqui si ritroverà in un vortice di folli becchini, drammatici seminari, muscolosi fidanzati, turpi inganni e situazioni surreali. Ispirato a fatti realmente accaduti, “Il ragazzo che girava le viti sbagliate del mondo” è la storia di come alle volte le avventure più importanti partano da una decisione. Quella infausta.

 

Recensione di Sadie

 

Bentrovati a tutti, oggi ho il piacere di parlarvi di un romanzo carino e a tratti veramente spassoso dal titolo che è tutto un programma: “Il ragazzo che girava le viti sbagliate del mondo”, di Andrea Pasquale.

Penso che mi sia capitato davvero poche volte di ridere e sorridere così tanto durante la lettura di un romanzo, ma tra queste pagine ho trovato una comicità innegabile e personaggi talmente non convenzionali, per non dire bizzarri, che non hanno faticato a mettermi il buonumore.

 

Lasciate che vi parli un po’ di me.

Sono molisano, ma studio a Forlì. A Campobasso non mi conoscono con il nome di Falqui, ma come “Il Bidone dell’Umido”, poiché sono da sempre stato in possesso di un infallibile ascendente sulla Brutta della Festa.

 

Il Falqui, protagonista indiscusso di questa storia, è uno studente universitario che vive a Forlì e condivide l’appartamento con due ragazzi: Montalbano, uno dei suoi migliori amici, e Maurizio, soprannominato Dj Erba. Di fatto, con loro vive anche un certo Hugo. Convinto dalla sua fidanzata, “Nina La Sgrammaticata”, a trovare un lavoro part-time, è assunto come facchino stagista in un’agenzia funebre, ma ai genitori racconta di lavorare come impiegato in un’importante agenzia d’import-export.

 

Pare dunque che l’accoppiata jeans attillati/fascino del becchino sia il livello Super Sayan della seduzione. Chi l’avrebbe mai detto?

 

Tra esperienze folli ed errori madornali, tra disavventure lavorative e amorose che hanno del tragicomico, - e narrate in modo tale da tenere il lettore incollato al libro -, la storia del Falqui arriva comunque a una degna conclusione.

È un romanzo che diverte e allo stesso tempo fa riflettere, perché, se ci si ferma a pensarci per un minuto, forse a tutti son capitate alcune delle situazioni raccontate.

 

Aveva i capelli intrisi dell’olio del meccanico sotto casa e sfoggiava due labbroni gonfi come gommoni da spiaggia, con lo schiocco dei quali biascicava una mongolfiera rosa che puzzava di zuccherificio industriale. Il top bianco con annesso alone ascellare stringeva un décolleté mastodontico che le arrivava al mento. Quell’immagine scombussolò la tranquilla vita di quel povero adolescente il cui apparecchio dentale arrivava agli appuntamenti cinque minuti prima del resto del corpo.

 

L’autore ha uno stile semplice, diretto, molto colloquiale e fa un uso notevole di parole onomatopeiche. Il testo è arricchito da aneddoti, battute esilaranti e da un linguaggio cinematografico.

Per quanto mi riguarda, è un romanzo di facile fruibilità, che resterà impresso per la sua simpatia, che vi farà ridere ad alta voce e che vi metterà il buonumore.

 

Sadie

 

 

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