Il ragazzo che girava le viti
sbagliate del mondo
di Andrea Pasquale
Genere: Narrativa umoristica
Narrazione: prima persona al presente
Casa Editrice: self publishing
Data di pubblicazione: 9 giugno 2020
Prezzo e-book: 3,99 €
Prezzo cartaceo: 14,99 €
Lunghezza di stampa: 303
Serie: romanzo autoconclusivo
Trama
Forlì,
primi anni Duemila. Il Falqui è uno studente fuori sede con l’inclinazione a
prendere decisioni sbagliate, in amore come nella vita. A seguito di mesi e
mesi di asfissianti insistenze della sua discutibile fidanzata, accetta ad
occhi chiusi un posto part-time presso l’agenzia del suocero. Quello che
troverà, però, non sarà il classico lavoro da ufficio. A causa del cognato
Pippo che si rivelerà essere il beccamorto più rinomato della città e di una
ragazza misteriosa nella quale continuerà a imbattersi per un capriccio del
caso, il Falqui si ritroverà in un vortice di folli becchini, drammatici
seminari, muscolosi fidanzati, turpi inganni e situazioni surreali. Ispirato a
fatti realmente accaduti, “Il ragazzo che girava le viti sbagliate del mondo” è
la storia di come alle volte le avventure più importanti partano da una
decisione. Quella infausta.
Recensione di Sadie
Bentrovati a tutti, oggi ho il piacere di parlarvi di un romanzo carino e a tratti veramente spassoso dal titolo che è tutto un programma: “Il ragazzo che girava le viti sbagliate del mondo”, di Andrea Pasquale.
Penso
che mi sia capitato davvero poche volte di ridere e sorridere così tanto durante
la lettura di un romanzo, ma tra queste pagine ho trovato una comicità innegabile
e personaggi talmente non convenzionali, per non dire bizzarri, che non hanno
faticato a mettermi il buonumore.
Lasciate che vi parli un po’ di
me.
Sono molisano, ma studio a Forlì.
A Campobasso non mi conoscono con il nome di Falqui, ma come “Il Bidone
dell’Umido”, poiché sono da sempre stato in possesso di un infallibile
ascendente sulla Brutta della Festa.
Il
Falqui, protagonista indiscusso di questa storia, è uno studente universitario
che vive a Forlì e condivide l’appartamento con due ragazzi: Montalbano, uno
dei suoi migliori amici, e Maurizio, soprannominato Dj Erba. Di fatto, con loro
vive anche un certo Hugo. Convinto dalla sua fidanzata, “Nina La Sgrammaticata”,
a trovare un lavoro part-time, è assunto come facchino stagista in un’agenzia
funebre, ma ai genitori racconta di lavorare come impiegato in un’importante
agenzia d’import-export.
Pare dunque che l’accoppiata
jeans attillati/fascino del becchino sia il livello Super Sayan della
seduzione. Chi l’avrebbe mai detto?
Tra
esperienze folli ed errori madornali, tra disavventure lavorative e amorose che
hanno del tragicomico, - e narrate in modo tale da tenere il lettore incollato
al libro -, la storia del Falqui arriva comunque a una degna conclusione.
È
un romanzo che diverte e allo stesso tempo fa riflettere, perché, se ci si
ferma a pensarci per un minuto, forse a tutti son capitate alcune delle
situazioni raccontate.
Aveva i capelli intrisi dell’olio
del meccanico sotto casa e sfoggiava due labbroni gonfi come gommoni da
spiaggia, con lo schiocco dei quali biascicava una mongolfiera rosa che puzzava
di zuccherificio industriale. Il top bianco con annesso alone ascellare
stringeva un décolleté mastodontico che le arrivava al mento. Quell’immagine
scombussolò la tranquilla vita di quel povero adolescente il cui apparecchio
dentale arrivava agli appuntamenti cinque minuti prima del resto del corpo.
L’autore
ha uno stile semplice, diretto, molto colloquiale e fa un uso notevole di
parole onomatopeiche. Il testo è arricchito da aneddoti, battute esilaranti e
da un linguaggio cinematografico.
Per
quanto mi riguarda, è un romanzo di facile fruibilità, che resterà impresso per
la sua simpatia, che vi farà ridere ad alta voce e che vi metterà il buonumore.
Sadie
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