Il caso vuole
di Riccardo Zambon
Genere: Narrativa - Romanzo breve
Pagine: 110
Pubblicato da: Delos Digital
Uscito il: 5/02/2019
SINOSSI
Non c’è niente di meglio di una giornata di mare, goduta tra amici surfando onde altissime e veloci. L’occasione giusta per sfoggiare l’auto nuova, per far ingelosire qualcuno o per festeggiare una promozione col proprio compagno, godersi una passeggiata sul lungomare.
Ma non sempre tutto è come sembra.
Se lo è, potrebbe cambiare in un attimo.
Per Fabio, fiero del nuovo bolide ma da sempre frustrato in un ruolo di comprimario, e per Lorenzo, surfista scanzonato.
Per Pietro, preso a schiaffi dal destino nonostante una continua e rabbiosa lotta o per Elena, bellissima e sicura di sé.
Ma qui il vero protagonista è il Fato, e il suo ruolo è quello di orchestrare tempi, eventi, incrociare traiettorie in coincidenze.
Talvolta per colpire, aggredire. In altre occasioni per
salvare, ricongiungere.
L'autore
Riccardo Zambon è solito definirsi un “ingegnere per sbaglio”: opera tra i computer ma è da sempre affascinato dalle infinite sfaccettature dell’animo umano.
Come i veri supereroi, di giorno si occupa di ricerca e sviluppo per università e società di software, ma di notte ama alternarsi tra la stesura di storie, letture di romanzi noir, saggi, qualche buon film.
Abita in un piccolo borgo vicino a Firenze, immerso nelle
colline del Chianti, dove lavora, scrive, vive.
ESTRATTO 1 -
Prologo:
Il dolore era una lama incandescente piantata nel ginocchio, un’e- splosione che dilagava dal legamento fino a ghermire la coscia, lo sto- maco, la gola.
Voleva urlare, per scaricare almeno in parte il male che aveva dentro, ma il tempo era per altro.
Alzarsi,
impossibile.
Fuggire, non più.
Doveva proteggersi, sperare in qualche improvviso mutamento della sorte a ora così avversa. Il ginocchio pulsava, pompando dolore nelle tempie e accelerando ancora di più i battiti già esasperati dalla paura e dalla foga.
Non voleva essere lì, non doveva essere lì.
Una situazione assurda, lontana anni luce dalla pace di pochi minuti prima. Sola sofferenza, spasmi, terrore.
Si avvicinava, ormai era lì, inevitabile e feroce.
Gli attimi, anche se dilatati dall’adrenalina, sarebbero comunque trascorsi. L’impatto era imminente, l’esito praticamente certo.
Orrendo, definitivo.
Estratto: Pietro
Finalmente, guidato e sopraffatto dall’ennesimo sospiro, riuscì a raggiungere quella dannatissima porta. Per un istante vacillò, ebbe perfino paura di ciò che avrebbe potuto vedere dall’altra parte. Con la mano libera si appoggiò allo stipite della porta.
Ma un gemito altissimo allagò il silenzio dell’appartamento, e nel contempo una forza sconosciuta lo catapultò verso il letto.
Mentre si avvicinava, come lo spettatore di un videogioco in soggettiva, Pietro vide il corpo di Lara inarcarsi nell’ultimo irrevocabile spasimo di piacere. Intanto il lenzuolo, oltre a nasconderle le gambe, celava il corpo di un’altra persona con la testa che veniva premuta tra le cosce dalla mano tesa di lei. Sentì le sue braccia che si avventavano sull’essere sotto le lenzuola e che spingevano quell’esile corpo ad abbattersi contro l’armadio, strappando la stoffa azzurra.
Incapace di dominarsi assistette poi al bastone che si alzava come una spada, vibrante e minaccioso sopra la confusione, lo stupore e la paura. Riusciva appena a udire i rumori, e le sue urla che si amalgamavano con quelle isteriche di Lara in un tutt’uno ovattato e lontano. Poi tutto tornò vicino, reale come un pugno allo stomaco.

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