Titolo: Porcellana
Autrice: Maria Enea
In uscita: 30 Giugno
Editore: 0111 Edizioni
Genere: Mistery Romance storico
Pagine: 285
Sinossi
Finalista
al Premio “1 Giallo x 1.000” III edizione
All’inizio
del Settecento, la porcellana cinese è ambita da nobili e famiglie regnanti. Ma
la sua formula è protetta dal segreto di stato da parte della Cina e vani sono
tutti i tentativi per riprodurla. Un alchimista tedesco, Bottger, viene
arrestato a Dresda e condotto al palazzo reale dal re di Sassonia, convinto che
egli possa scoprirne la formula. Nel suo lavoro viene supportato dall’amico, il
fisico Von Tschirnhaus. Tuttavia la ricerca rimane infruttuosa finché per caso
i due non s’imbattono nella vicenda di una misteriosa donna alchimista,
Osmolinda, vissuta due secoli prima…
Estratti
Quando
era ormai in prossimità di casa, svoltando da un vicolo percorso mille volte,
qualcuno, giunto alle sue spalle senza far rumore, l’afferrò per un braccio e
la costrinse a voltarsi: Andreas!
Con un
gesto rapidissimo, le cinse la vita, senza darle il tempo di replicare. Poi,
cominciò a baciarla, lentamente, con gesti esperti, sulla bocca, sul viso, sul
collo, sussurrando dolcemente il suo nome.
«Ti amo,
Osmolinda. Io Nicolas Flamel, tu Dame Pernelle» ripeteva. Osmolinda si sentiva
venir meno, mentre il suo cuore batteva all’impazzata. Riusciva a malapena a
udire le parole che Andreas bisbigliava mentre con la bocca esplorava il suo
collo e con le mani il suo seno. Nessuno l’aveva mai sfiorata, prima d’allora.
Era quello, l’amore? Quella sensazione di stordimento?
All’improvviso,
lui allentò la presa, lasciandola senza fiato. Finalmente voleva parlare.
«Chiederò
a tuo padre la tua mano, Osmolinda. Io voglio te e nessun’altra. Tu vuoi
sposarmi?»
«Io non
ti conosco, ti ho visto ieri per la prima volta, come posso accettare?» rispose
la ragazza, con un filo di voce ed il cuore in gola, mentre si rimproverava per
il proprio comportamento.
Allora
lui ricominciò a baciarla e a toccarla, sussurrandole:
«Non mi
conosci? Certo che mi conosci! Sono l’uomo che hai sempre sognato! Il tuo cuore
mi conosce, Osmolinda.»
Ma che cosa stava succedendo? Stava perdendo il controllo? No! Lei no!
«Ammira»
disse Andreas squadernandoli sul tavolo, «sono i Tarocchi. E non Tarocchi
qualsiasi, ma quelli dipinti da Albrecht Durer! Li hai mai visti? Sono una
raffigurazione di tante metafore tratte dal mondo dell’alchimia. E pare che
siano in grado di prevedere il futuro!»
Osmolinda
ne fu molto turbata.
«Buttali
via, Andreas. Mio padre mi ha insegnato che le carte sono del diavolo. Portano
male, dobbiamo disfarcene!»
Andreas
rise, di fronte a quegli strani timori.
«Sono
solo carte, e nient’altro! Niente paura, amore mio! Anzi, voglio proprio
interrogarli, questi Tarocchi.»
Si
sedette di fronte ad Osmolinda e cominciò a mescolare le carte con gesti lenti
e studiati.
«Adesso
ne sceglierò tre, che mi diranno qualcosa sul mio futuro.»
Sparpagliò
gli Arcani Maggiori dei tarocchi sul tavolo, e ne scelse tre. Osmolinda quasi
tremante, con la fronte imperlata di sudore, volle leggerle. Si sentiva
ispirata da una potenza arcana, come un’antica Sibilla. Chissà perché, il
significato recondito di quelle carte le apparve nella sua evidenza con
chiarezza assoluta: sentiva in sé la fiamma della chiaroveggenza.
«La Papessa.
Nel tuo futuro c’è una donna ingannatrice, sensuale ed autoritaria.»
Nell’anno
855, una donna inglese, avendo assunto abiti e identità maschili, divenne
monaco con il nome di Johannes Anglicus, e sotto tali mentite spoglie, salì al
soglio pontificio con il nome di Giovanni VIII. Così narrava una leggenda
popolare. La storia continuava così: la donna pontefice era tutt’altro che
casta, e si concedeva a numerosi amanti. Fu così che rimase incinta. La
gravidanza svelò il segreto del suo sesso. La papessa fu trascinata dal popolo
romano inferocito, per i piedi, da un cavallo, come Achille aveva fatto con
Ettore, e fu infine lapidata.
La sua
figura leggendaria non fu mai dimenticata, tanto da dar vita alla omonima carta
dei tarocchi. E da indurre la Chiesa a controllare il sesso del cardinale
prescelto come Papa, tramite il sistema delle sedie “stercorarie” con un foro
di forma fallica nel centro.
«Però,
amore mio, non sei affatto somigliante!» scherzò lui, lieve come sempre,
prendendo in mano la carta.
La voce
di lei risuonò cavernosa, quasi oracolare. Andreas la guardò sorpreso.
«Infatti
non sono io! Si tratta di un’altra donna!» e girò un’altra carta scelta da
Andreas.
«Il
diavolo. Sarai esposto alla tentazione.»
Infine,
esaminò il terzo Tarocco.
«La ruota
della fortuna. La tua vita cambierà completamente.»
Andreas
tentò un’interpretazione.
«Tu sei
la donna sensuale ed autoritaria che mi salverà dalla tentazione e mi porterà
tanta fortuna. In conclusione, tu sei la mia salvezza, colombella!» esclamò
correndo ad abbracciarla.
Biografia
Maria Enea è nata a Palermo ed è laureata in lettere
classiche. Sposata e madre di due figli,
insegna italiano e latino in un grande liceo palermitano. Appassionata di
letteratura, arte, musica e spettacolo, è sostenitrice attiva dei diritti delle
donne. Ecologista convinta, amante della natura e ciclista per diletto, è
persuasa che ognuno debba fare la propria parte per salvare il mondo. Compone
da sempre versi e opere in prosa. Ha pubblicato per Antipodes la silloge
poetica “Sale e cioccolato”. E’ nella rosa dei finalisti al concorso 1x1000
Giallo indetto da Zerounoundici edizioni con il romanzo “Porcellana.”
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