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venerdì 19 giugno 2020

Recensione - Resta viva - di Camilla Stenti



Titolo: Resta viva

Autrice: Camilla Stenti

Editore: Dario Abate Editore

Collana: DAE

Pagine: 188

Genere: Narrativa contemporanea


Trama

Gaia è una ragazza modello. Non beve, non fuma, non dice parolacce, non ha mai dato problemi e si è laureata in anticipo. A ventisei anni, è convinta di poter controllare ogni cosa, di riuscire a gestire qualsiasi problema rispettando le regole e le condizioni che qualcuno ha già stabilito.

Ma, una mattina, il suo telefono inizia a squillare e la sua vita, da quel momento, non sarà più la stessa.

“Resta viva” è il racconto di un viaggio. Un viaggio intrapreso senza bagagli, tra la speranza di sopravvivere e la rassegnazione, tra il dolore e la pace, la rabbia e la gioia.

“Resta viva” è la storia di una battaglia, della lotta di alleati silenziosi contro il male più grande di tutti, di una crociata inevitabile fino all’ultimo respiro.

Recensione

Trovare le parole appropriate per descrivere questo romanzo breve è molto complesso, anche per una chiacchierona come me. Trascorsi giorni dalla lettura, ripensare alla storia di Gaia, la protagonista, mi provoca ancora delle fitte al cuore.    
Gaia è una giovane donna, che ama la vita, ma quest’ultima ha in serbo per lei una brutta sorpresa. Un giorno riceverà una telefonata che sconvolgerà per sempre ogni suo piano, in cui le comunicheranno che ha un tumore alla cervice dell’utero. Da lì comincerà il suo calvario. Sofferenze, chemio, dolore fisico e psicologico, nel vedere tutti i suoi cari cercare di starle vicino senza farle notare troppo il dolore che li devasta, poiché sanno che sta così male, ma Gaia è una lottatrice, una di quelle vere, che nonostante le sue mille paure, cerca di affrontare tutto con una forza d’animo invidiabile. Non sempre però questo può bastare e, nonostante i suoi sforzi, ha dovuto rinunciare al suo amore per un uomo onesto e buono, e al calore della sua famiglia perché questo, cari i miei lettori, non è un romanzo a lieto fine, ma è un romanzo che insegna.
Ci insegna a rimanere vivi, anche dopo la morte, ci insegna a non smettere mai di sperare, a non arrendersi, anche quando si crede di essere spacciati.     

“Io sono qui, ma sono anche ovunque, ovunque voi siate.  Io sono qui, e mia nonna è già pronta ad abbracciarmi adesso.

Io sono qui, e questa è la mia storia: la storia di una ragazza di ventisei anni… che non ne ha mai compiuti ventisette.”

La scrittura è semplice, fluida e scorrevole, la storia narrata dal punto di vista di Gaia è toccante e le scene, oltre che i sentimenti, sono magistralmente descritti.  
Consiglio la lettura di questo romanzo a scopo riflessivo. Aiuterà a porci quesiti sulla vita, su quanto questa sia effimera e non debba mai essere data per scontata.  
Vivete, godetevi ogni momento e abbandonate ogni rimorso.   
Alla prossima lettura,

Alice.


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