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venerdì 28 febbraio 2020

Recensione - La vendetta nel vento - di Roberto Ciardiello


TITOLO: La vendetta nel vento
AUTORE: Roberto Ciardiello
GENERE: Horror
EDITORE: Dark Zone
FORMATO: Ebook e Cartaceo


TRAMA
Fabiana ha quattordici anni e un vuoto di memoria. In una tranquilla mattina di maggio si ritrova in mezzo a un prato, circondata dalla solitudine. Un manto di nebbia le offusca la mente. Dovrebbe essere a scuola a conquistare gli ultimi ottimi voti prima delle vacanze estive, eppure è da tutt'altra parte, senza sapere come sia arrivata lì, cosa sia successo la notte appena passata. Si è incamminata verso casa dopo aver festeggiato il compleanno dell'amica Cristina; il resto è stato inghiottito da un buco nero. Quando i ricordi le piombano addosso, il peso di un'orrenda verità la schiaccia. Le torna in mente nonna Maria, le sue parole, perché tra l'erba ha visto un soffione curvarsi sotto il vento in arrivo dal mare, oltre lo strapiombo. «Esprimi un desiderio, piccola, e soffia forte forte...» Fabiana lo fa. Soffia e aspetta. Perché anche gli animi più docili possono covare rancore. E desiderio di vendetta.

RECENSIONE

Salve lettori, oggi vi parlerò di una romanzo che mi ha sorpreso, sconvolto e mi ha dato anche modo di riflettere come alcune volte una nostra decisione errata possa portarci in una situazione orribile, pericolosa e devastante. Sto parlando del romanzo “La vendetta del vento” nato dalla penna di Roberto Ciardiello, la sua scrittura è scorrevole e piena di metafore, la storia si legge benissimo e alcune scene le ho trovate molto intense, crude e a certi tratti ho faticato ad andare oltre, sentivo come una morsa al petto, forse perché avendo una bambina mi sono ritrovato a pensare a quante cose orribili può nascondere la vita, ma soprattutto l’uomo, un essere capace di commettere cose spregevoli e senza anima.

Fabiana ha deciso di comportarsi da persona adulta e di incamminarsi da sola in una notte buia, desiderosa di far vedere agli altri che può cavarsela da sola, ma pagherà a caro prezzo la sua ingenuità e la sua voglia di sentirsi autonoma.

Sul volto confuso si dipinge una smorfia, toni sbiaditi color tristezza, così smorti rispetto al pastello del cielo e del sole lassù da far pensare a due quadri sovrapposti. Toni pallidi che minacciano la tranquillità del mattino, pronti a dilatarsi in un guizzo, allungando un artiglio e un paio di labbra a ventosa a succhiare la vita dei colori, bevendone l’essenza fino a far diventare quel quadro primaverile una sciatta fotografia color seppia, un opaco rettangolo d’altri tempi. Non è mai rincasata oltre la mezzanotte, mai rimasta fuori dal letto oltre la mezzanotte e mezza tranne la notte di Natale e il Capodanno in famiglia, e ora che ha tirato addirittura fino alla mattina si sente la ragazza incosciente che non è mai stata.

Gigi e Aldo, i mostri spregevoli di questa amara storia, pagheranno a loro volta caro quell’atroce delitto. Ubriachi, drogati e senza umanità, sono stati capaci di macchiarsi di un misfatto atroce e senza alcun senso, privare della vita una giovane donna è un qualcosa di inspiegabile e irrazionale e a mio parere ciò che gli è poi successo è stata la giusta punizione.

Basta ricordare, il puzzle è completo, la Grande Vecchia si è data da fare, Fabiana lo sa. Da quando ha soffiato la sua vendetta nel vento non si è più mossa da lì, dal posto in cui ha raccolto il soffione. È rimasta immobile, in attesa.

Voi cosa avreste fatto se vi foste trovati nella stessa situazione di Fabiana?
Quali sarebbero stati i vostri ultimi pensieri?
E quale desiderio avreste espresso?
La vita nasconde tante insidie e il destino davvero inaspettato. Se amate le storie struggenti, adrenaliniche e con un insegnamento al suo interno, allora vi garantisco che questa lettura fa davvero a caso vostro.
Non vi resta che scoprirlo!

Complimenti ancora all’autore, una lettura davvero piacevole, l’ho praticamente divorato. Scrittura fluida e scorrevole, ricca di metafore e di parole ricercate. I personaggi sono stati ben caratterizzati.
Una lettura consigliata.
Alla prossima, un saluto dal vostro Giorgio Leone.


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