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mercoledì 22 gennaio 2020

Recensione in anteprima - GRASS KINGS – I RE DELLA PRATERIA - di Matt KIndt


TITOLO: GRASS KINGS – I RE DELLA PRATERIA
AUTORE: MATT KINDT
DISEGNATORE: TYLER JENKINS
GENERE: THRILLER - MISTERY
PAGINE: 450
EDITORE: OSCAR VAULT MONDADORI


TRAMA

Grass Kings è un mistery contemporaneo scritto da Matt Kindt ed illustrato da Tyler Jenkins, ambientato in un pezzetto di America rurale dimenticato da Dio, dove un gruppetto di autoesiliati ha deciso di trasferirsi, recidendo ogni legame con la legge e con le regole che essa impone.
I Grass Kings, ovvero i Re dell’Erba, sono tre coraggiosi fratelli dalle storie differenti, ma accumunate da un velo di sofferenza, che in questo lembo di terra fondano il Regno della Prateria, di cui sono gli indiscussi monarchi.

RECENSIONE

“Benvenuti nel Regno della Prateria. E qua i fessi come te vengono presi a calci in culo.”

Ho avuto il privilegio di leggere in anteprima questa graphic novel che uscirà a Febbraio in libreria e che mi ha conquistata subito, ma dico subito, dalla prima pagina, tenendomi incollata fino alla fine in questo vortice psichedelico di immagini e parole.
Parliamo un attimo delle illustrazioni. Era la prima volta che mi approcciavo ad una graphic novel e a dire il vero sono partita anche piuttosto prevenuta, dato che non ne avevo mai “provata” una, ma poi mi sono dovuta ricredere. Già i primi acquerelli mi hanno fatta innamorare: i colori tenui, le sfumature, i disegni crudi e perfetti nella loro imperfezione, tutto questo mi ha mandata letteralmente fuori di testa. Queste pennellate hanno accompagnato molto bene i dialoghi e la storia dei Grass Kings e delle loro bizzarre vicende, sia fuori dal Regno della Prateria, che dentro i suoi confini.
E ora parliamo della storia. Una storia che mi ha ricordato vagamente l’ambientazione tipica del selvaggio west, costellata di duelli all’ultimo sguardo, complotti, parole taciute ed omertà, ma soprattutto la voglia di non adeguarsi ad una legge che sta troppo stretta.
Robert, Bruce ed Ashur sono i monarchi del Regno, ma prima di tutto sono fratelli. Diversi. Incompresi, ma autorevoli, accumunati dalla voglia di libertà, dalla voglia di evasione che ogni essere umano almeno una volta nella sua vita vorrebbe sperimentare. E se c’è una cosa che è più sicura del loro legame, è la consapevolezza di dover tenere protetto e privo di pericoli il Regno, la casa in cui vivono, l’istituzione che hanno fondato sul sangue di chi prima di loro avrebbe voluto ottenere la tanto anelata libertà.

“Questo paese è la nostra chiesa, la nostra scuola.”

Putroppo per loro, la tranquillità che avvolge il Regno verrà minata da una serie di sfortunati incidenti.
O, almeno, questo è quello che si vuole far credere a tutti coloro che pensano che le morti misteriose di alcune persone siano frutto della mente perversa di un qualche pazzo serial killer.
C’è chi gli ha già dato un nome. C’è chi già lo teme. L’Assassino Fantasma si aggira tra un paese e l’altro, e ora, forse, vuole smontare quel delicato equilibrio che regna nel territorio dei Grass Kings.
E allora chi sarà mai costui? Esiste veramente un killer tra loro o è solo il frutto dell’immaginario di persone spaventate che non sanno dare una spiegazione logica ad avvenimenti così inquietanti?

“Hanno fondato un regno sulla morte che sta per essere inondato di sangue!”

Grass Kings è un capolavoro che consiglio vivamente a chi ama il genere, certo, ma anche a chi, come me, non si è mai sognato di leggere una graphic novel, perchè ne potrebbe rimanere davvero sorpreso.
La lettura procede così scorrevole, parola dopo parola, frase dopo frase, che ci si rende conto di essere alla fine solo quando si inciampa in tavole ad acquerello inedite dei nostri cari personaggi.
Altro punto a favore sono, appunto, i protagonisti. Persone che sono unite nel perseguire un ideale assoluto di libertà. Che vogliono rimanere libere da vincoli, fuori da una società corrotta e colma di menzogne. Via da tutto ciò che potrebbe intaccare la loro tranquillità, ma che arriverà inesorabilmente sotto forma di un truce passato a scuoterli e a risvegliarli.
Che altro dire? Ci sarebbe così tanto, ma rischio di diventare noiosa e prolissa.
Me ne sono innamorata. E sono sicura che potrebbe far innamorare anche voi.
I Re dell’Erba non sono mai stati tanto affascinanti!

Alla prossima, Chiara.


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