Oggi sono particolarmente
emozionata, come in tanti ormai sanno il blog è stato dedicato a mia mamma
Marilena scomparsa nel 2011, lei è la mia musa e colei che mi ha trasmesso
l’amore per i libri.
Oggi ho il grande onore di
intervistare per voi un’autrice che lei amava e leggeva, quindi grazie infinite
a Sveva Casati Modignani per la disponibilità.
La scrittura ha sempre fatto parte della sua vita o
è un qualcosa che ha scoperto nel tempo? Ha qualche ricordo in tal senso, prime
cose scritte, esperienze etc.?
Cos’è per lei la scrittura? Cosa le ha dato e cosa
ha richiesto in cambio?
Se avesse letto i miei tre libri autobiografici,
saprebbe come quando e perché.
Comunque, sì, la scrittura è sempre stata una
necessità della mia esistenza. Scrivevo fiabe da bambina, sono stata
giornalista in seguito e, dopo anni di tentativi falliti, nel senso che
cestinavo tutto quello che scrivevo, perché consideravo quelle pagine
insoddisfacenti, nell'1981 sono finalmente riuscita a scrivere il mio primo
romanzo che è stato Anna dagli occhi verdi.
Il resto è venuto da solo.
Raccontare storie è un modo di esprimermi che mi dà
molto piacere. Credo che lo stesso piacere si rifletta su chi le legge. Dunque
mi considero una persona fortunata, perché trascorro i miei giorni in compagnia
di personaggi sempre nuovi e stimolanti, quelli dei miei romanzi.
Al giorno d’oggi con la nascita di piattaforme digitali,
è molto semplice e addirittura aperto a chiunque il mondo della pubblicazione
(il self) cosa ne pensa? Crede che chiunque può scrivere o diventare scrittore
o di base ci deve essere una predisposizione o come lo chiamo io un dono?
È necessario distinguere tra
saper scrivere e saper raccontare. Chi sa raccontare deve anche saper scrivere.
Chi sa scrivere, non necessariamente conosce l'arte misteriosa
dell'affabulazione che è un dono, come la musica, la pittura e così via.
Ora veniamo ai suoi libri, tantissime storie che
hanno fatto sognare i suoi lettori, c’è un qualcosa che crede le leghi, una
costante, presente in ognuna
e che abbia contribuito a farla amare e
apprezzare?
È vero, le lettrici e i
lettori amano la Sveva e credo dipenda dal fatto che la Sveva, come tutti i
narratori, soddisfa il bisogno di affabulazione è insito nell'essere umano che,
fin dai tempi dell'età della pietra, raccontava storie con i graffiti rupestri.
E da lì, l'umanità non ha mai cessato di nutrirsi di storie.
Sicuramente ogni storia sarà legata ad un momento
più o meno importante o significativo per lei, ce né una in particolare a cui è
più legata e che le ha dato più soddisfazioni, ci racconta?
I miei romanzi non sono legati
a eventi importanti della mia vita, ma a quelli della vita degli altri, ai
cambiamenti della nostra società, alla storia del riscatto delle donne, dopo
secoli di sudditanza all'uomo.
Ogni storia regala a me che la
scrivo, e a chi la legge, la gioia di una nuova avventura. Ogni romanzo è come
un figlio e, bello o brutto che sia, io lo amo.
La difficoltà più grande incontrata negli anni
della sua carriera?
In quella che lei chiama
carriera e io definisco l'arco della mia esistenza, non ho mai difficoltà. Devo
confessarle un segreto: io scrivo con la stessa naturalezza con cui respiro.
Da lettrice cosa ama e cosa invece evita? Che
storia la sta accompagnando in questo caldo Agosto?
Vado a periodi. Da sempre amo
leggere i romanzi polizieschi. Avevo
cominciato da ragazza con Simenon, ho
continuato con Chandler, e poi gli inglesi, come Colin Dexter, e gli italiani,
come Camilleri e poi Manzini e così via.
Attualmente sto rileggendo le
novelle di Čechov. Una lettura che mi accompagna da una vita con Tolstoj,
Balzac e Proust.
Cosa consiglierebbe a chi si sta avvicinando o
anche a chi da tanto cerca di farsi spazio nel mondo della scrittura?
Evito di dare consigli,
sapendo che ognuno di noi è bravissimo a sbagliare in prima persona, senza
bisogno del suggerimento di altri. Chi ha voglia di scrivere davvero, lo
faccia. Chi vorrebbe scrivere perché gli piace l'idea della scrittura, rinunci
ad annoiare se stesso e gli altri.
Grazie ancora per la
disponibilità, Emanuela.
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