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mercoledì 25 settembre 2019

Recensione - BABELE – LE 20 LINGUE CHE SPIEGANO IL MONDO - di GASTON DORREN


TITOLO: BABELE – LE 20 LINGUE CHE SPIEGANO IL MONDO
AUTORE: GASTON DORREN
GENERE: SAGGIO
PAGINE: 408
EDITORE: GARZANTI


TRAMA

Sono oltre seimila le lingue vive in tutto il mondo, ma è sufficiente conoscere le venti descritte in "Babele" - alcune diffuse come il francese e lo spagnolo, altre misteriose come il malese e il bengalese - per poter conversare con oltre tre quarti della popolazione della terra.
Cosa rende così speciali queste ideali lingue franche? Gaston Dorren, che di idiomi ne conosce quindici, risale alle origini della loro - a volte sanguinosa - grandezza, porta alla luce infinite curiosità, e dà risposta a innumerevoli interrogativi: perché, per esempio, il Portogallo potenza coloniale ha generato una lingua diffusissima, ma lo stesso non è accaduto per l'Olanda? Perché in Giappone la lingua delle donne è diversa da quella degli uomini? Perché la lingua tamil utilizza pronomi diversi per indicare uomini e divinità?
Unendo linguistica, storia culturale e gli spassosi alti e i bassi delle sue personali battaglie con lo studio del vietnamita, Dorren ci regala un racconto che cambierà per sempre il nostro modo di guardare (e ascoltare) il mondo.

RECENSIONE

“La lingua è un bene davvero intimo, qualcosa che si possiede nella stessa misura in cui se ne è posseduti. La lingua è legata alle fondameta del proprio essere, ai ricordi e alle emozioni, alle strutture sottili dei mondi in cui si vive”

Alok Rai

“Tutta la terra parlava la stessa lingua e usava le stesse parole”.
Così recita un verso della Genesi tratto dalla Bibbia in riferimento alla torre di Babele, ma ora le cose sono ben diverse e nel mondo si parlano così tante lingue che probabilmente un libro non basterebbe a raccoglierle tutte.
Ma in nostro soccorso arriva Gaston Dorren che con questo saggio, che prende il nome dalla famosa torre, ci porta a scoprire come questi idiomi siano stati creati, quante persone li utilizzano e soprattutto in che parte del mondo.
In questo libro sono menzionate una ventina di lingue diverse, che corrispondono anche a quelle più diffuse sulla Terra e che provengono da ceppi linguistici completamente differenti l’uno dall’altro, ma che una cosa hanno in comune: l’appartenenza.
La lingua, si sa, è un tratto caratteristico di un essere umano, ma non si tratta solo di caratteri od ideogrammi, di inflessioni e pronuncia, no, qui c’è in ballo qualcosa di più profondo.
Alcuni gruppi di uomini hanno combattuto per mantenere la propria lingua “viva”, talvolta attraverso sanguinose battaglie e violenti scontri, con l’unico scopo di preservare la propria identità in mezzo ad un mare di altri idiomi che si potrebbero considerare “dominanti”.
Se penso, ad esempio, a tutte quelle minoranze che abitano un certo stato e che sono state colonizzate dai grandi titani mondiali come gli Inglesi o i Francesi, penso a uomini che hanno sofferto per non far prevalere la cultura di altri paesi sulla propria, per cercare di preservare qualcosa di così intimo e prezioso come appunto la lingua.
Ed è proprio attraverso questo libro che scopriamo cosa hanno dovuto passare alcuni gruppi di persone per evitare che la loro cultura, il loro essere, andassero persi nel tempo, lasciando solo l’ombra di ciò che è stato.
Durante la lettura che procede fluida e serrata, ho imparato una moltitudine di cose sulle lingue più parlate al mondo, dal meno comune Vietnamita (in cui l’autore si cimenta in modo piuttosto ironico) in cui nell’uso dei pronomi esiste un forte senso di rispetto nei confronti dell’età, al controverso coreano, in cui, invece, non esistono generi. E poi ci sono il Tamil, affascinante idioma che affonda le sue radici nello Sri Lanka, frutto di sanguinose guerre da parte di attivisti per conservarlo nella sua splendida integrità, il turco, lingua a cui dobbiamo termini di uso comune come hummus, yogurt, baklava, sciacallo, tulipano, harem e molte altre, e ancora il Giavanese, lo Swahili, il famoso Giapponese e il singolare Punjabi.
Si passa poi a leggere di lingue che noi tutti sicuramente conosciamo perchè parlate dalla maggior parte della popolazione mondiale, come il Francese, l’Inglese, il Tedesco, l’Arabo o il Russo.
Dorren è un eccellente scrittore e linguista, sa di cosa parla e ci conduce attraverso un viaggio alla scoperta del patrimonio linguistico mondiale, fino a scoprire persino gli idiomi di nicchia e meno conosciuti. Sono solo un pò delusa nel constatare che l’Italiano non sia tra le lingue più diffuse e parlate sulla faccia della Terra, ma non me ne preoccupo, perchè finchè se ne farà uso, probabilmente anche la meravigliosa cultura che esso racchiude rimarrà come un’impronta indelebile nel corso della storia della lingua come “documento d’identità” di un popolo, il nostro.
Una bella botta di cultura che consiglio assolutamente!
Alla prossima, Chiara!

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