Titolo:
Racconti assurdi ma non troppo
Autore:
Emiliano Gambelli
Genere:
Raccolta di racconti
Pagine:
96
Data
di uscita: Gennaio 2019
Trama
Cinque sono i racconti che compongono questo libro.
Brevi, istantanei e folgoranti, sono racconti che giocano con il senso dell’assurdo
e con le parole e i modi di dire che ognuno di noi usa ogni giorno. Basate su
una comicità che pizzica qua e là il lettore, le storie narrate hanno trame
semplici e assurde insieme. Al lettore non resta quindi che sedersi in poltrona
e lasciarsi guidare dall’autore; ma deve stare attento a non perderlo tra una
risata e l’altra.
Recensione
Eccomi qui anche oggi a parlarvi di una delle mie
tante letture per il blog, oggi vi parlo di “Racconti assurdi ma non troppo” di
Emiliano Gambelli.
Emiliano ho imparato a conoscerlo come scrittore,
prima leggendo un suo libro ( Recensione qui) all’inizio della mia avventura come blogger e
poi con i suoi post sui social e in ogni occasione ho potuto assorbire la sua
fresca ironia, fatta di doppi sensi ma che spesso ti portano a riflettere su
ciò che è il quotidiano e la società di oggi.
Lo scrittore è abile con le parole, è alternativo e
originale. In questi cinque racconti, con leggerezza e sarcasmo riesce ad arrivare
dritto al lettore.
“Ebbe
tempo per riflettere sull’espressione: avere tempo da perdere. Chi mai ne
possiede? Poi, piuttosto che perderlo non sarebbe più utile venderlo? Al
massimo lo si potrebbe donare ma perderlo mi sembra uno spreco. Dove va il
tempo quando si perde? Quando un tempo si sente imperfetto va dallo psicologo? Si
è chiesto più volte: è saggio uscire con la condizionale? Magari ti dà buca.”
Si pone domande e si risponde usando le sue paure,
le sue ansie e il suo essere, ma sempre senza dimenticare l’ironia.
Lui ci indica la via per la felicità, spiegandoci
che l’unico mezzo è l’accettazione di noi stessi.
“Non diamo calci in
faccia per sentirci appagati con noi stessi? Per riversare tutta la nostra
frustrazione in una forza centripieda? Così se fossi nato palla sarei un
antistress. Potrei combattere la depressione nel mondo. Sarebbe sufficiente prendermi
a calci e poi dirvi due parole di conforto.”
Guarda, c’è chi sta
peggio di te amico. Pensa a me?”
Una lettura veloce e scorrevole, un viaggio introspettivo
che cerca di alleggerire temi importanti e reali vicini ad ognuno di noi.
Lettura consigliatissima, una terapia alla
quotidianità.
Alla prossima, Emanuela.
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