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giovedì 16 maggio 2019

Recensione - Racconti assurdi ma non troppo - di Emiliano Gambelli


Titolo: Racconti assurdi ma non troppo
Autore: Emiliano Gambelli
Genere: Raccolta di racconti
Pagine: 96
Data di uscita: Gennaio 2019

Trama

Cinque sono i racconti che compongono questo libro. Brevi, istantanei e folgoranti, sono racconti che giocano con il senso dell’assurdo e con le parole e i modi di dire che ognuno di noi usa ogni giorno. Basate su una comicità che pizzica qua e là il lettore, le storie narrate hanno trame semplici e assurde insieme. Al lettore non resta quindi che sedersi in poltrona e lasciarsi guidare dall’autore; ma deve stare attento a non perderlo tra una risata e l’altra.

Recensione

Eccomi qui anche oggi a parlarvi di una delle mie tante letture per il blog, oggi vi parlo di “Racconti assurdi ma non troppo” di Emiliano Gambelli.
Emiliano ho imparato a conoscerlo come scrittore, prima leggendo un suo libro ( Recensione qui) all’inizio della mia avventura come blogger e poi con i suoi post sui social e in ogni occasione ho potuto assorbire la sua fresca ironia, fatta di doppi sensi ma che spesso ti portano a riflettere su ciò che è il quotidiano e la società di oggi.

Lo scrittore è abile con le parole, è alternativo e originale. In questi cinque racconti, con leggerezza e sarcasmo riesce ad arrivare dritto al lettore.

“Ebbe tempo per riflettere sull’espressione: avere tempo da perdere. Chi mai ne possiede? Poi, piuttosto che perderlo non sarebbe più utile venderlo? Al massimo lo si potrebbe donare ma perderlo mi sembra uno spreco. Dove va il tempo quando si perde? Quando un tempo si sente imperfetto va dallo psicologo? Si è chiesto più volte: è saggio uscire con la condizionale? Magari ti dà buca.”

Si pone domande e si risponde usando le sue paure, le sue ansie e il suo essere, ma sempre senza dimenticare l’ironia.
Lui ci indica la via per la felicità, spiegandoci che l’unico mezzo è l’accettazione di noi stessi.

“Non diamo calci in faccia per sentirci appagati con noi stessi? Per riversare tutta la nostra frustrazione in una forza centripieda? Così se fossi nato palla sarei un antistress. Potrei combattere la depressione nel mondo. Sarebbe sufficiente prendermi a calci e poi dirvi due parole di conforto.”
Guarda, c’è chi sta peggio di te amico. Pensa a me?”

Una lettura veloce e scorrevole, un viaggio introspettivo che cerca di alleggerire temi importanti e reali vicini ad ognuno di noi.
Lettura consigliatissima, una terapia alla quotidianità.
Alla prossima, Emanuela.

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