Buongiorno Margherita ci ritroviamo dopo esserci conosciute durante il Modena Buk, entrambi abbiamo partecipato come membri del Csu e in quell'occasione ho avuto il piacere di poterti fare qualche domanda.
Prossimamente ti leggerò e non vedo l’ora, intanto
vorrei conoscerti e farti conoscere un poco di più a chi ancora non ha avuto il
piacere.
Quindi
inizio con la domanda di rito, chi è Margherita nel quotidiano e quali sono i
tuoi hobby o passioni?
Nel quotidiano sono una persona che cerca sempre che il
buonumore e l’allegria prevalgano, anche se a volte è una missione un po’
difficile da raggiungere.
Sono una moglie e una madre serena di 2 adolescenti,
lavoro part-time e sono ben consapevole di quanto il mio ruolo di madre sia il
più importante di tutti. Spero proprio che i miei figli saranno due adulti che
salveranno il mondo. Che saranno giusti e metteranno al primo posto le regole
di convivenza civile col resto dell’umanità.
Ho molti amici che per me sono vitali, mi piace
comunicare in tutti i modi
possibili. Attraverso le parole scritte o parlate, e quando non riesco, spero che bastino gli sguardi.
possibili. Attraverso le parole scritte o parlate, e quando non riesco, spero che bastino gli sguardi.
I miei hobby sarebbero tanti, tra cui la musica e il
pianoforte che strimpello allegramente da quando ero bambina, purtroppo però
con gli impegni che aumentano e una famiglia a cui pensare non riesco più a
suonare come e quanto vorrei.
La scrittura ha preso poi il sopravvento su tutto, in
particolare perché ha il vantaggio di essere un’occupazione più silenziosa, a
cui posso dedicarmi di notte mentre tutto dormono.
-
Scrivi da sempre? Raccontaci un po’ come la scrittura è entrata nella tua vita.
Io ho sempre scritto. Da quando ne sono capace. Ho
sempre amato farlo perché mi piace trasfomare in racconto ogni cosa che vivo.
Se trasformo un’esperienza triste in una storia, sono a
buon punto per elaborarla davvero e soffrirne meno.
In realtà non amo scrivere di me. Nessuno dei miei
racconti è, soprattutto nell’intento iniziale, autobiografico.
Scrivo per entrare in altre vite, come quando ero
bambina e giocavo con le bambole, provando a vestire i panni di altre persone,
di mettermi in gioco, di riflettere su quanto di buono posso prendere da un
personaggio, a volte anche per realizzare che mi preferisco così come sono.
-
Qual è la cosa che ti ha spinta a pubblicare e a far conoscere la tua storia? -
Cos'è per te scrivere?
Questo libro “il tempo che mi serve” era uno dei tanti
che avrei lasciato nel cassetto se Mauro mio marito non avesse insistito a
farmelo pubblicare. Io non avevo alcuna necessità di far leggere a chissà chi
ciò che scrivevo. Scrivo per me stessa. È un’occupazione che può essere
rilassante, intrigante, stimolante. È un gioco che mi fa ancora crescere.
-
Parlaci del tuo libro e dei suoi personaggi.
Il mio libro è nato quando ho ideato Alessia, la
protagonista. Ho cercato di delineare un personaggio che all’apparenza era
freddo e caparbio ma che a poco poco svelava la sua fragilità e la sua
profondità. Tutto il resto è venuto dopo, i drammi che ha subito e le sue
battaglie per trovare la felicità.
Qualcuno mi ha scritto che il mio romanzo è corale. Ci sono infatti tanti personaggi di cui Alessia non riuscirebbe a fare a meno. Posso assicurare che li ho amati tutti fino all’ultimo.
Qualcuno mi ha scritto che il mio romanzo è corale. Ci sono infatti tanti personaggi di cui Alessia non riuscirebbe a fare a meno. Posso assicurare che li ho amati tutti fino all’ultimo.
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Fantasia e realtà quanta ne troviamo nella tua storia? Da cosa vieni ispirata
maggiormente durante la scrittura?
Comunque questa storia non è autobiografica. Ho
inserito solo, e in modo inconsapevole, alcune paure che ho vissuto e che forse
ho imparato a esorcizzare scrivendo questo libro.
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Com'è nata la tua collaborazione con il Csu- Collettivo scrittori uniti? Cosa
ne pensi di questa realtà?
Ho conosciuto il CSU grazie a due amiche scrittrici che
vivono nella mia città, ho cominciato a seguirlo su fb e a poco a poco ho
cercato di entrare in questo mondo.
È davvero stimolante conoscere altri scrittori. Sono
sempre dei personaggi particolari e mai banali e il collettivo mi ha dato
questa preziosissima opportunità, oltre a quella di partecipare ad alcune fiere
che sono state esperienze bellissime.
"Tra quelle poche pareti beige, devo
essere stata bambina anch'io"
Ci sono eventi, nella vita, che ti fanno diventare grande in un lampo...
Ci sono eventi, nella vita, che ti fanno diventare grande in un lampo...
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Attualmente stai lavorando a qualcosa? Che progetti hai per il futuro?
Sto ideando una nuova storia. Vorrei che fosse allegra
e ironica ma che non perdesse la profondità che ha avuto il mio primo libro.
La protagonista è sempre una donna più o meno mia
coetanea, single, con un figlio adolescente, che fa del suo meglio per rendere
contento chi le sta intorno. Ma la strada, si sa, non è sempre facile...
-
Tu che tipo di lettrice sei?
Io sono una lettrice che ama profondamente o odia
quello che legge. Non esistono vie di mezzo.
Amo leggere ma sono molto selettiva nella scelta delle
mie letture. La Cosa che cerco in un libro è che non distrugga il mio ottimismo
sulla vita. Anche quando leggo storie tristi, è fondamentale che io ci trovi
dentro personaggi di cui in qualche modo mi possa innamorare (che siano uomini,
donne, giovani, vecchi, belli o brutti).
-
Ti saluto chiedendoti, c’è una frase che hai letto o scritto a cui sei
particolarmente legata e perché?
Non sono una che sottolinea le frasi dei libri. Certo
che alcune però ti lasciano di stucco... visto che io nei miei romanzi parlo
molto d’amore, mi viene in mente una frase che avrei voluto scrivere io:
“Si innamorò come si
innamorarono tutte le donne intelligenti: come un’idiota”
Tratto da “Donne dagli occhi grandi” di Angeles
Mastretta.
Ora ti dico una frase che amo del libro che ho scritto
io:
“Mostrai la felicità invece
che raccontarla. La sofferenza, a pensarci bene, va sempre spiegata, la
felicità no”.
Spero di non averti annoiato con troppe parole... a
presto e grazie
Margherita
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