}

mercoledì 24 aprile 2019

Intervista all'autrice - Antonella Twinblack Scarfagna


Buongiorno Antonella e benvenuta nel mio piccolo angolino letterario.
Non ti conoscevo prima di averti vista di persona al Modena Buk festival, o meglio conoscevo il tuo pseudonimo ma ancora non ho avuto il piacere di leggerti, ma a questo rimedierò presto.

Ora veniamo a te: Chi è Antonella nella vita di tutti i giorni e come mai la scelta di usare uno pseudonimo per quanto riguarda la scrittura?

Ho 55 anni e vivo la mia vita tra Roma e un paesino nella Ciociaria, assieme a mio marito e con il PC sempre al seguito. È divenuto una mia appendice. Sì, perché scrivere è divenuta la mia attività principale, quella che mi dà pace, soddisfazione, pienezza. Alla scrittura aggiungo la lettura (che non manca mai anche perché per saper scrivere bene bisogna leggere molto e bene), il Nordic Walking, chilometri di camminate in mezzo alla natura, i giri in moto e i lunghi viaggi (quando il mio stato di salute me li permette). Lo pseudonimo è stata una scelta di marketing. Il mio nome e cognome non mi trasmetteva sensazioni erotiche, ahahaha. Dai, Antonella Scarfagna non è per niente erotico.


Come è nato e come hai scelto questo pseudonimo?

Più che Twinblack, sarebbe stato più corretto BlackTwin, cioè gemello nero, perché questo è il senso del nome. Solo che Twinblack ha una musicalità migliore di Blacktwin. Il gemello nero è quella parte dell’anima mia che è rimasta sempre silente, o comunque si è espressa sempre tra le righe, e che ora invece emerge liberamente e con prepotenza sfida i giudizi. E non mi riferisco solo al genere erotico. Anche perché non scrivo solo di eros. Ho già pubblicato un racconto Thriller e uno Horror, un comico e il 22 maggio uscirà il mio primo romanzo thriller erotico, con il nome di Antonella Scarfagna. Utilizzare il mio vero nome è stata una scelta degli editor che mi seguono sulla piattaforma su cui verrà pubblicato e sulla quale sarò l’autrice anche di una prossima storia, a puntate e sempre thriller erotico, che troverà rappresentazione multimediale. Ma è ancora tutto in itinere.

Scrivi da sempre oppure è una passione che hai scoperto crescendo?

Non scrivo da sempre. Da sempre ho letto e ho studiato. Mi venne in mente di scrivere un romanzo, erotico nella fattispecie, nel 2014. Da alcuni mesi avevo deciso di interrompere la mia attività professionale (sono una psicoterapeuta ed ho esercitato la professione dal 1991) perché avevo bisogno di riposo mentale e fisico. Per rilassarmi e divagare ricominciai a leggere romanzi Harmony ed erotici, genere che leggevo da ragazza assieme a thriller e horror. Ne lessi molti, di erotici intendo, avevo un ritmo di tre/quattro libri a settimana. Alcuni mi erano piaciuti più di altri ma per soddisfarmi in toto mancava sempre qualcosa. Così mi dissi: “Ora ne scrivo uno su misura per me”. E così è nato IL FUOCO DENTRO, la storia di Isabella e Luca. Lei, timida e innocente, affascinata da una voce sexy e da due penetranti occhi azzurri che la scrutano con desiderio. Lui, diciannovenne, bello, desiderato da tutte, che non vuole amare nessuna ma conosce bene la seduzione e sa come usarla per ottenere ciò che vuole. Si incontrano molto giovani e l’attrazione tra loro è immediata. Tuttavia, la passione che li infiamma rimarrà come un fuoco dormiente che riprenderà vita quando si rincontreranno dieci anni dopo e allora… e allora è da leggere perché è un romanzo che infuoca i sensi.


Cosa ti ha spinto a far conoscere le tue storie?

IL FUOCO DENTRO, il primo romanzo pubblicato, ebbe un discreto successo e questo fu per me uno stimolo a continuare a dare vita alle mie fantasie attraverso la narrazione di storie. Quelle che hanno fatto seguito sono state sempre all’insegna dell’eros. Un eros diverso da quello espresso nel primo romanzo, un eros più audace e trasgressivo. Alcune lettrici mi hanno fatto notare di essere porno per il modo dettagliato in cui descrivo le scene di sesso. Beh, io rispondo sempre che non faccio altro che descrivere la realtà, perché tutti quando fanno sesso sono porno (per quello che loro intendono per porno) a meno che non lo fanno al buio ed esclusivamente alla missionaria senza variazioni sul tema. Inoltre, alcune persone menzionano il porno con espressione di disgusto. Ora, a meno che non stiamo parlando di una scena porno che avviene tra persone o protagonisti non consenzienti, perché la nudità e il congiungimento di corpi nudi dovrebbe dare ripugnanza? Il sesso è bello e nel rispetto di se stessi e dell’altro tutto può essere piacevole e soddisfacente, ripeto, NEL RISPETTO DI SE STESSI E DELL’ALTRO.


Ora parlaci delle tue storie e dei tuoi protagonisti

Cerco di rendere i miei personaggi il più realisti possibile, di far comprendere al lettore la loro psicologia soprattutto attraverso i dialoghi che mi piace molto scrivere. Tanto è vero che mi sono cimentata anche nella stesura di una sceneggiatura tratta dal mio romanzo LA MASCHERA. IL LATO OSCURO DI CLARA, per il quale sono già in contatto con un produttore per realizzarne un film. Le mie protagoniste sono donne di qualsiasi età e ciò che le accomuna è la forza, il coraggio e la voglia di libertà di esistere e di espressione in tutti gli aspetti della vita, incluso quello sessuale, campo in cui le donne sono più bloccate a causa di un’educazione ancora parecchio maschilista e bigotta. C’è stata la rivoluzione sessuale, sì, ma non mi pare che vi abbia corrisposto molta libertà se ancora si usa la parola puttana per additare una donna che ama fare sesso con diversi uomini oppure fuori dai classici canoni. E a offendere e giudicare, in tal senso, sono le donne e gli uomini in egual misura.


Fantasia e realtà in che percentuale le metti nelle tue storie?

Le mie storie sono tutte frutto di fantasia ma descrivono fatti che possono benissimo verificarsi nella realtà. Inoltre, c’è da dire, che traggo molta ispirazione dalle persone che incontro, anche per strada, o che conosco e che mi ispirano emozioni di qualsiasi genere.

La difficoltà maggiore che incontri durante la stesura di una storia? Come l’affronti?

La difficoltà maggiore è rileggere l’opera e non essere soddisfatta. Sono molto pignola ed esigente con me stessa per cui leggo e rileggo fino alla nausea per cercare di introdurre quel passaggio o quel particolare che riesca a suscitare in me e nel lettore l’emozione che intendo suscitare. Come l’affronto? Termino la stesura ultima del romanzo e lascio passare del tempo senza più rileggerlo, vado a riprenderlo anche dopo tre o quattro mesi e nel frattempo scrivo altro. A qual punto l’ho già dimenticata e dunque sono più obiettiva.


Hai dei rituali o azioni che fai sempre prima di metterti a scrivere?

Sì, mettermi un paio di cuffie per isolarmi dai rumori. Ho bisogno di concentrazione massima. E se arriva qualcuno a interrompermi mi trasformo nel terribile Hulk.

Come lettrice sei vicina al genere che scrivi o spazi anche in altro?

Le mie letture sono varie. Amo gli erotici ma anche i thriller, (quelli psicologici sono i miei preferiti), gli horror, filosofia e benessere, psicologia, religioni e spiritualità… insomma tutto ciò che trovo interessante.

Hai un motto o una frase che ti accompagna da sempre?

Certo, quella di Walt Disney: “Se puoi sognarlo puoi farlo”

Grazie infinite per esserti raccontata, in bocca al lupo per tutto e a presto. Emanuela



Nessun commento: