Buongiorno Antonella e
benvenuta nel mio piccolo angolino letterario.
Non ti conoscevo prima di
averti vista di persona al Modena Buk festival, o meglio conoscevo il tuo
pseudonimo ma ancora non ho avuto il piacere di leggerti, ma a questo rimedierò
presto.
Ora veniamo a te: Chi è Antonella nella vita di tutti i
giorni e come mai la scelta di usare uno pseudonimo per quanto riguarda la
scrittura?
Ho 55 anni e vivo la mia vita
tra Roma e un paesino nella Ciociaria, assieme a mio marito e con il PC sempre
al seguito. È divenuto una mia appendice. Sì, perché scrivere è divenuta la mia
attività principale, quella che mi dà pace, soddisfazione, pienezza. Alla
scrittura aggiungo la lettura (che non manca mai anche perché per saper
scrivere bene bisogna leggere molto e bene), il Nordic Walking, chilometri di
camminate in mezzo alla natura, i giri in moto e i lunghi viaggi (quando il mio
stato di salute me li permette). Lo pseudonimo è stata una scelta di marketing.
Il mio nome e cognome non mi trasmetteva sensazioni erotiche, ahahaha. Dai,
Antonella Scarfagna non è per niente erotico.
Come
è nato e come hai scelto questo pseudonimo?
Più che Twinblack, sarebbe
stato più corretto BlackTwin, cioè gemello nero, perché questo è il senso del
nome. Solo che Twinblack ha una musicalità migliore di Blacktwin. Il gemello
nero è quella parte dell’anima mia che è rimasta sempre silente, o comunque si
è espressa sempre tra le righe, e che ora invece emerge liberamente e con
prepotenza sfida i giudizi. E non mi riferisco solo al genere erotico. Anche
perché non scrivo solo di eros. Ho già pubblicato un racconto Thriller e uno
Horror, un comico e il 22 maggio uscirà il mio primo romanzo thriller erotico,
con il nome di Antonella Scarfagna. Utilizzare il mio vero nome è stata una
scelta degli editor che mi seguono sulla piattaforma su cui verrà pubblicato e
sulla quale sarò l’autrice anche di una prossima storia, a puntate e sempre
thriller erotico, che troverà rappresentazione multimediale. Ma è ancora tutto
in itinere.
Scrivi
da sempre oppure è una passione che hai scoperto crescendo?
Non scrivo da sempre. Da sempre
ho letto e ho studiato. Mi venne in mente di scrivere un romanzo, erotico nella
fattispecie, nel 2014. Da alcuni mesi avevo deciso di interrompere la mia
attività professionale (sono una psicoterapeuta ed ho esercitato la professione
dal 1991) perché avevo bisogno di riposo mentale e fisico. Per rilassarmi e
divagare ricominciai a leggere romanzi Harmony ed erotici, genere che leggevo
da ragazza assieme a thriller e horror. Ne lessi molti, di erotici intendo, avevo
un ritmo di tre/quattro libri a settimana. Alcuni mi erano piaciuti più di
altri ma per soddisfarmi in toto mancava sempre qualcosa. Così mi dissi: “Ora
ne scrivo uno su misura per me”. E così è nato IL FUOCO DENTRO, la storia di Isabella
e Luca. Lei, timida e innocente, affascinata da una voce sexy e da due
penetranti occhi azzurri che la scrutano con desiderio. Lui, diciannovenne,
bello, desiderato da tutte, che non vuole amare nessuna ma conosce bene la
seduzione e sa come usarla per ottenere ciò che vuole. Si incontrano molto
giovani e l’attrazione tra loro è immediata. Tuttavia, la passione che li infiamma
rimarrà come un fuoco dormiente che riprenderà vita quando si rincontreranno
dieci anni dopo e allora… e allora è da leggere perché è un romanzo che infuoca
i sensi.
Cosa
ti ha spinto a far conoscere le tue storie?
IL FUOCO DENTRO, il primo
romanzo pubblicato, ebbe un discreto successo e questo fu per me uno stimolo a
continuare a dare vita alle mie fantasie attraverso la narrazione di storie. Quelle
che hanno fatto seguito sono state sempre all’insegna dell’eros. Un eros
diverso da quello espresso nel primo romanzo, un eros più audace e trasgressivo.
Alcune lettrici mi hanno fatto notare di essere porno per il modo dettagliato
in cui descrivo le scene di sesso. Beh, io rispondo sempre che non faccio altro
che descrivere la realtà, perché tutti quando fanno sesso sono porno (per
quello che loro intendono per porno) a meno che non lo fanno al buio ed
esclusivamente alla missionaria senza variazioni sul tema. Inoltre, alcune
persone menzionano il porno con espressione di disgusto. Ora, a meno che non
stiamo parlando di una scena porno che avviene tra persone o protagonisti non
consenzienti, perché la nudità e il congiungimento di corpi nudi dovrebbe dare
ripugnanza? Il sesso è bello e nel rispetto di se stessi e dell’altro tutto può
essere piacevole e soddisfacente, ripeto, NEL RISPETTO DI SE STESSI E
DELL’ALTRO.
Ora
parlaci delle tue storie e dei tuoi protagonisti
Cerco di rendere i miei
personaggi il più realisti possibile, di far comprendere al lettore la loro
psicologia soprattutto attraverso i dialoghi che mi piace molto scrivere. Tanto
è vero che mi sono cimentata anche nella stesura di una sceneggiatura tratta
dal mio romanzo LA MASCHERA. IL LATO OSCURO DI CLARA, per il quale sono già in
contatto con un produttore per realizzarne un film. Le mie protagoniste sono
donne di qualsiasi età e ciò che le accomuna è la forza, il coraggio e la
voglia di libertà di esistere e di espressione in tutti gli aspetti della vita,
incluso quello sessuale, campo in cui le donne sono più bloccate a causa di
un’educazione ancora parecchio maschilista e bigotta. C’è stata la rivoluzione
sessuale, sì, ma non mi pare che vi abbia corrisposto molta libertà se ancora
si usa la parola puttana per additare una donna che ama fare sesso con diversi
uomini oppure fuori dai classici canoni. E a offendere e giudicare, in tal
senso, sono le donne e gli uomini in egual misura.
Fantasia
e realtà in che percentuale le metti nelle tue storie?
Le mie storie sono tutte frutto
di fantasia ma descrivono fatti che possono benissimo verificarsi nella realtà.
Inoltre, c’è da dire, che traggo molta ispirazione dalle persone che incontro,
anche per strada, o che conosco e che mi ispirano emozioni di qualsiasi genere.
La
difficoltà maggiore che incontri durante la stesura di una storia? Come
l’affronti?
La difficoltà maggiore è
rileggere l’opera e non essere soddisfatta. Sono molto pignola ed esigente con
me stessa per cui leggo e rileggo fino alla nausea per cercare di introdurre
quel passaggio o quel particolare che riesca a suscitare in me e nel lettore
l’emozione che intendo suscitare. Come l’affronto? Termino la stesura ultima
del romanzo e lascio passare del tempo senza più rileggerlo, vado a riprenderlo
anche dopo tre o quattro mesi e nel frattempo scrivo altro. A qual punto l’ho
già dimenticata e dunque sono più obiettiva.
Hai
dei rituali o azioni che fai sempre prima di metterti a scrivere?
Sì, mettermi un paio di cuffie
per isolarmi dai rumori. Ho bisogno di concentrazione massima. E se arriva
qualcuno a interrompermi mi trasformo nel terribile Hulk.
Come
lettrice sei vicina al genere che scrivi o spazi anche in altro?
Le mie letture sono varie. Amo
gli erotici ma anche i thriller, (quelli psicologici sono i miei preferiti),
gli horror, filosofia e benessere, psicologia, religioni e spiritualità…
insomma tutto ciò che trovo interessante.
Hai
un motto o una frase che ti accompagna da sempre?
Certo, quella di Walt Disney: “Se
puoi sognarlo puoi farlo”
Grazie
infinite per esserti raccontata, in bocca al lupo per tutto e a presto.
Emanuela
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