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lunedì 11 febbraio 2019

Review Tour - Non era vero - di Clare Mackintosh


Titolo: Non era vero 

Autore: Clare Mackintosh 

Genere: Thriller 
Casa editrice: Dea Planeta 
Data di Pubblicazione: 12 febbraio 2019 
Formato: Ebook e cartaceo 
Pagine: 480 

 Sinossi

Puoi vivere una bugia. Oppure cercare la verità a ogni costo.
“Suicidio. Ne sei proprio sicura?”
È un biglietto con queste parole a sconvolgere ancora una volta l’esistenza di Anna, reduce dalla doppia morte, a pochi mesi di distanza, prima del padre e poi della madre. Ma se la polizia non ha mai avuto dubbi nel classificare come suicidio quel duplice volo sulle rocce a picco e le acque agitate di Beachy Head, Anna non sa darsi pace. Il solo a darle ascolto è Murray Mackenzie, agente in pensione che alla cura della moglie malata alterna il servizio come volontario presso la Centrale. All’insaputa dei colleghi, Mackenzie si mette a caccia di indizi in grado di dare sostanza ai dubbi di Anna. Perché non esistono storie senza ambiguità e doppi fondi, né famiglie senza segreti. Maestra riconosciuta del twist che non ti aspetti, Clare Mackintosh torna con un nuovo, appassionante romanzo dove nulla, ma proprio nulla, è come sembra.


Recensione

Clare Mackintosh ci propone un nuovo thriller psicologico costruito su bugie e segreti, un testo che esplora profondamente i personaggi coinvolti e i drammi della loro vita.
Suicidio, omicidio, conflitto familiare/amore familiare, malattia mentale... sono gli ingredienti di Non era vero, tanto che, a volte, la scelta narrativa tesse così abilmente l’aspetto psicologico della storia, da renderlo più forte rispetto alla suspense. I brividi che ci si aspetta da un thriller sono stemperati dalla dominanza dell’esplorazione psicologica, la tensione del lettore è quasi sempre mantenuta viva dall’instancabile ricerca della verità da parte della protagonista.
La conseguenza è che si continua a leggere il libro con il desiderio di arrivare alla fine e svelare il mistero.  

La storia è affrontata dai punti di vista di diversi personaggi, la prima parte fa sentire soprattutto la voce di Anna e, meno spesso, quella di un altro personaggio inizialmente impossibile da identificare e che contribuisce ad arricchire la trama di mistero.
A dire il vero questa prima parte scorre un po’ lentamente, serve a conoscere meglio i personaggi e i fatti già accaduti per prepararci ai colpi di scena che, passato 1/3 della storia, trascinano il lettore a furia di svolte inaspettate con un ritmo sempre più incalzante, fino ad arrivare al finale, con il fiato in gola e impossibile da indovinare.

La fonte d’ispirazione a cui attinge Clare Mackintosh sono le eccellenti competenze tecniche acquisite nel decennio in cui ha lavorato come poliziotta, prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Sarà per l’impronta che il suo passato ha di certo lasciato in lei come persona, e soprattutto come scrittrice, o magari sarà solo la mia opinione personale, ma ho apprezzato il personaggio di Murray MacKenzie più di quanto non mi sia piaciuta Anna.
Il detective a cui Anna si rivolge per aprire il caso dei propri genitori è il personaggio che fa funzionare tutta la trama; quando i POV si arricchiscono anche della voce di Murray l’autrice ci fa sentire l’incredibile amore che ha verso la moglie Sarah, afflitta da malattia mentale e per la maggior parte del tempo ricoverata in un istituto, e la complicità della vita di coppia anche se affrontata con un dolore quotidiano, mentre la storia assume una struttura più interessante.
I capitoli visti dal suo punto di vista per me sono stati i migliori, ho iniziato fin da subito invece a trovare Anna un po’ ripetitiva; non nascondo che a volte avrei volentieri dato una sforbiciata ai suoi POV, per snellire un po’ il ritmo narrativo, specie nella prima parte del libro.  

Tuttavia l’autrice si è rivelata immensamente abile a costruire personaggi reali come persone normali, riuscendo a renderli affascinanti non solo per le loro abilità ma anche per i difetti o le debolezze, individuando quella linea sottile che altrimenti li farebbe precipitare nell’ordinarietà o nell’irrealtà.  
Sono così reali che, se a metà lettura si inizia a guardarli tutti con una diffidenza intrigante, iniziando a sospettare che il colpevole si potrebbe nascondere tra di loro e puntando il dito a turno su uno e sull’altro, poi bisogna riesaminarli tutti.
Si cerca di capire chi avrebbe avuto motivi per giustificare determinati comportamenti, e si arriva alla fine con un legame lettore-personaggi così forte, da sperare di poterli salvare tutti.

Non date mai nulla per scontato in questo libro e non fidatevi di nessuno, o non arriverete mai a risolvere il caso prima che sia l’autrice a svelarvi la verità.

Vorrei dire un enorme grazie a DeA Planeta che mi ha gentilmente 
permesso, tramite il blog La Biblioteca di Mary, di leggere 
una copia di Non Era Vero prima della pubblicazione. 
Questa recensione imparziale è il mio ringraziamento. 

A presto Elena.