TITOLO: FRAGILE
AUTORE: ANDREA CARBONE
GENERE: FANTASY
PAGINE: 510
EDITORE: SANTELLI
EDITORE
TRAMA
La nascita di due gemelli, la perdita
della madre al momento del parto, e un padre ormai stanco di reggere l’enorme
responsabilità che il suo ruolo da sovrano comporta. Due fratelli,
profondamente diversi, scopriranno troppo giovani quanto il tempo possa essere
violento nel mutare le persone. In un attimo verranno catapultati in un lungo
inverno, che li costringerà ad intraprendere strade diverse, solitarie ed
infinite, fino all’avvento di un’epoca nuova, più luminosa e serena,
apparentemente svuotata della fragilità che contraddistingue la natura umana.
RECENSIONE
“...perchè una
cosa fragile tende a spezzarsi ancor più facilmente quando paura e solitudine
fanno perdere il senno...”
Credo di non aver mai letto nulla del
genere fino al momento in cui ho posato gli occhi sulla prima pagina di questo
romanzo fantasy. L’ho divorato tutto in un fiato, pensando che probabilmente
devo essere impazzita, visto che il genere fantasy di questo tipo non mi ha mai
appassionata al punto da provare certe sensazioni come in questo caso. Ma
esaminiamo un attimo la storia.
Quella di “Fragile” è una trama soave e
candida proprio come l’Inverno che all’inizio del libro sovrasta ogni cosa,
soffocandola sotto il suo bianco e luccicante manto. I protagonisti sono due
fratelli gemelli, Jar e Rinò che non potrebbero essere più diversi l’uno
dall’altro; Jar si appassiona sin da piccolo all’arte controversa della guerra,
il metallo delle armature dei cavalieri lo conquista dalla più tenera età e lo
rende a differenza del fratello un pò più forte e poco incline al provare
empatia.
Al contrario, Rinò si dimostra essere
una persona altamente sensibile e dall’animo nobile, e fin da piccolo si
immerge nella lettura dei libri che sono racchiusi tra le mura vecchie ed
ammuffite del castello in cui i due ragazzi vivono col padre, il sovrano del
Regno degli Alberi.
Il romanzo procede all’inizio con una
lentezza che però non stanca, una lentezza studiata a regola d’arte per
catturare il lettore e incatenarlo tra frasi che sembrano versi di una poesia e
vecchie leggende di antichi popoli ormai estinti. O forse.
I due fratelli vivono sotto allo stesso
tetto, ma nel contempo è come se fossero distanti anche se così vicini, e Rinò,
da sempre dotato di una straordinaria sensibilità, sembra soffrirne più del
gemello Jar, che imperturbabile, per seguire la sua strada da cavaliere
dall’armatura scintillante, viene mandato a ventitre anni al Castello della
Volpe Grigia per essere addestrato come tale.
“Nella
consapevolezza di essere finito nel mezzo di un irreversibile cambiamento, non
avrai tempo per renderti conto in che bestia meccanica e scintillante ti sarai
fatto trasformare, e sarà ormai troppo sbiadito il ricordo di ciò che eri in un
Inverno passato”
Ho amato la caratterizzazione di ogni
singolo personaggio del romanzo, così come la decrizione della Natura come madre tanto amorevole e
protettiva quanto crudele e severa coi propri figli, ho adorato come lo
scrittore ha creato certe frasi e riflessioni che non è facile trovare nemmeno in
certi libri di autori famosi, la crudeltà e la nobiltà che sono insite
nell’essere umano, la titubanza e le debolezze di ognuno di noi. La fragilità.
“Impararono che
la Natura nacque dall’incesto di luce e tenebra, che giacquero come due amanti
annegati nel pianto del primo temporale del mondo”
Ho amato l’ambientazione della storia
che mi ha riportato alle lande sperdute e selvagge, ai castelli, alle
battaglie, alle fitte trame e alle sfrenate passioni di Game of Thrones e posso affermare con certezza che Fragile rientri nella mia top ten dei libri
di cui mi sono innamorata dalle prime parole. Da non dimenticare i bellissimi
titoli di ogni capitolo, dettaglio che mi ha veramente colpita.
Insomma, se volete avere un colpo di
fulmine e rimanere folgorati, vi consiglio di buttarvi sulla lettura di questo
splendido libro.
Alla prossima!
Chiara
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