IL
BACO DA SETA
di Robert Galbraith
Libro 2 di 3 nella
serie Cormoran Strike
Copertina rigida: 555
pagine
Editore: Salani
(16 luglio 2015)
SINOSSI
Londra. L'eccentrico scrittore Owen Quine non si fa vedere da
giorni. Non è la prima volta che scompare improvvisamente, ma non è mai stato
via così tanto tempo e la moglie ha bisogno di ritrovarlo. Decide così di
assumere l'investigatore privato Cormoran Strike per riportare a casa il
marito. Ma appena Strike comincia a indagare, appare chiaro che dietro la
scomparsa di Quine c'è molto di più di quanto sua moglie sospetti. Lo scrittore
se n'è andato portando con sé il manoscritto del suo ultimo romanzo, pieno di
ritratti al vetriolo di quasi tutte le persone che conosce, soprattutto di
quelle che ruotano attorno al suo mestiere. Se venisse pubblicato, il libro di
Quine rovinerebbe molte vite: perciò sono in tanti a voler mettere a tacere lo
scrittore... Ricco di colpi di scena, uno spaccato degli intrighi del mondo
editoriale londinese, "Il baco da seta" è il secondo romanzo della
serie che ha per protagonisti Cormoran Strike e la sua assistente, la giovane e
determinata Robin Ellacott.
RECENSIONE
“Il baco da seta”, secondo romanzo della serie Cormoran Strike, è un esempio di magistrale architettura di
una trama complessa, in cui ci si addentra con una semplicità disarmante.
D'altronde
la Rowling (Robert Galbraith non è altro che uno degli pseudonimi con cui J.K.
Rowling, diventata famosa con la saga di
Harry Potter, firma alcuni romanzi) sembra non accusare il peso di
riconfermare, con ogni nuova uscita, i livelli stilistici raggiunti in
precedenza.
Sembra
perfino non accusare le pressioni di cui sicuramente sarà fatta oggetto, sulle
tempistiche con cui manovre economiche e di marketing editoriale programmano su
calendario lo sviluppo di idee e fantasia.
La
scrittura rimane tanto semplice e pulita da accompagnare il lettore
affascinandolo, sconfinando in una liricità dal sapore di favola.
I
punti forti di questa autrice, che poi sono ciò che rapportato al testo lo
rendono un’ottima lettura anche per chi non è affascinato dal genere poliziesco
sono:
· Chiarezza
di esposizione
· Semplicità
(riuscire a dire con poche parole ciò che noi diremmo almeno con una frase)
· Capacità
di far vedere al lettore il dettaglio che, da solo, basta a caratterizzare un
personaggio, un luogo o una situazione
· Liricità
descrittiva
Quest’ultimo
punto è un’abilità che apprezzo moltissimo in questa autrice: pur riuscendo a
descrivere alla perfezione un’ambiente in qualche modo ostile, per varie cause
come potrebbero essere polvere, freddo, fango… la scelta delle parole richiama
immagini da libri di favole, e il lettore non può evitare di sentire il
desiderio di trovarsi proprio in quel paesaggio, anche se fa un freddo cane, la
neve si sta sciogliendo in fango e magari piove pure.
“Le
finestre del piano superiore guardavano sul cimitero di Fulham Road, una
visione deprimente a un mese dal solstizio d’inverno, con gli alberi dai rami
ossuti che si protendevano verso il cielo bianco e, più in là, il plotone di
vecchie lapidi.”
In
una frase di neppure tre righe ha descritto alla perfezione un posto in cui
nessuno vorrebbe capitare, ma bastano alcune parole furbamente inserite nel
contesto, solstizio d’inverno, rami ossuti e plotone a restituirci l’immagine di un luogo talmente tetro da
diventare affascinante.
Il successo raggiunto e mantenuto dalla
Rowling è innegabile, eppure ho la sensazione che non venga mai considerata
allo stesso livello di altri autori famosi, è come se il successo ottenuto con
la saga di Harry Potter l’avesse marchiata come autrice di libri per ragazzi,
sebbene l’intera saga è innegabile che sia molto apprezzata anche da un popolo
di lettori adulti, e alcuni adulti a cui mi è capitato di rivolgere delle brevi
interviste, tutte persone che non hanno mai letto la famosa serie del maghetto,
la etichettano come un’autrice fortunata perché ha avuto un buon traduttore.
Senza soffermarci sull’importanza
innegabile di potersi affidare ad un traduttore professionista e abbastanza
sensibile da saper “trasportare” una tensione narrativa da una lingua
all’altra, l’autrice dovrebbe essere sicuramente rivalutata anche da chi si
distacca dalla narrativa considerata solo per ragazzi.
È innegabile che il suo stile riesca a
raggiungere a volte una dolcezza che scivola nel favolistico, ma il bello dei
romanzi di J.K. Rowling è anche questo:
“Il cielo notturno fuori dalla finestrella
era di un blu scuro vellutato.”
Non
ho letto gli altri libri della serie sul detective Strike, avendo iniziato dal
secondo vi assicuro che non è indispensabile attenersi all’ordine di
pubblicazione. “Il baco da seta” è costruito su una trama che si intreccia
senza spazientire il lettore, né tantomeno avvilirlo nell’abisso delle
possibilità con cui risolvere il caso. Leggetelo senza dare nulla per scontato
e vedremo se sarete astuti e lungimiranti almeno quanto Cormoran Strike.
Alla
prossima Elena.
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