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mercoledì 30 gennaio 2019

Recensione - Il baco da seta - di Robert Galbraith


IL BACO DA SETA
di Robert Galbraith
Libro 2 di 3 nella serie Cormoran Strike
Copertina rigida: 555 pagine
Editore: Salani (16 luglio 2015)

SINOSSI

Londra. L'eccentrico scrittore Owen Quine non si fa vedere da giorni. Non è la prima volta che scompare improvvisamente, ma non è mai stato via così tanto tempo e la moglie ha bisogno di ritrovarlo. Decide così di assumere l'investigatore privato Cormoran Strike per riportare a casa il marito. Ma appena Strike comincia a indagare, appare chiaro che dietro la scomparsa di Quine c'è molto di più di quanto sua moglie sospetti. Lo scrittore se n'è andato portando con sé il manoscritto del suo ultimo romanzo, pieno di ritratti al vetriolo di quasi tutte le persone che conosce, soprattutto di quelle che ruotano attorno al suo mestiere. Se venisse pubblicato, il libro di Quine rovinerebbe molte vite: perciò sono in tanti a voler mettere a tacere lo scrittore... Ricco di colpi di scena, uno spaccato degli intrighi del mondo editoriale londinese, "Il baco da seta" è il secondo romanzo della serie che ha per protagonisti Cormoran Strike e la sua assistente, la giovane e determinata Robin Ellacott.


RECENSIONE

Il baco da seta”, secondo romanzo della serie Cormoran Strike, è un esempio di magistrale architettura di una trama complessa, in cui ci si addentra con una semplicità disarmante.
D'altronde la Rowling (Robert Galbraith non è altro che uno degli pseudonimi con cui J.K. Rowling, diventata famosa con la saga di Harry Potter, firma alcuni romanzi) sembra non accusare il peso di riconfermare, con ogni nuova uscita, i livelli stilistici raggiunti in precedenza.
Sembra perfino non accusare le pressioni di cui sicuramente sarà fatta oggetto, sulle tempistiche con cui manovre economiche e di marketing editoriale programmano su calendario lo sviluppo di idee e fantasia.
La scrittura rimane tanto semplice e pulita da accompagnare il lettore affascinandolo, sconfinando in una liricità dal sapore di favola.
I punti forti di questa autrice, che poi sono ciò che rapportato al testo lo rendono un’ottima lettura anche per chi non è affascinato dal genere poliziesco sono:
·       Chiarezza di esposizione
·       Semplicità (riuscire a dire con poche parole ciò che noi diremmo almeno con una frase)
·       Capacità di far vedere al lettore il dettaglio che, da solo, basta a caratterizzare un personaggio, un luogo o una situazione 
·       Liricità descrittiva
Quest’ultimo punto è un’abilità che apprezzo moltissimo in questa autrice: pur riuscendo a descrivere alla perfezione un’ambiente in qualche modo ostile, per varie cause come potrebbero essere polvere, freddo, fango… la scelta delle parole richiama immagini da libri di favole, e il lettore non può evitare di sentire il desiderio di trovarsi proprio in quel paesaggio, anche se fa un freddo cane, la neve si sta sciogliendo in fango e magari piove pure.
Le finestre del piano superiore guardavano sul cimitero di Fulham Road, una visione deprimente a un mese dal solstizio d’inverno, con gli alberi dai rami ossuti che si protendevano verso il cielo bianco e, più in là, il plotone di vecchie lapidi.”
In una frase di neppure tre righe ha descritto alla perfezione un posto in cui nessuno vorrebbe capitare, ma bastano alcune parole furbamente inserite nel contesto, solstizio d’inverno, rami ossuti e plotone a restituirci l’immagine di un luogo talmente tetro da diventare affascinante.

Il successo raggiunto e mantenuto dalla Rowling è innegabile, eppure ho la sensazione che non venga mai considerata allo stesso livello di altri autori famosi, è come se il successo ottenuto con la saga di Harry Potter l’avesse marchiata come autrice di libri per ragazzi, sebbene l’intera saga è innegabile che sia molto apprezzata anche da un popolo di lettori adulti, e alcuni adulti a cui mi è capitato di rivolgere delle brevi interviste, tutte persone che non hanno mai letto la famosa serie del maghetto, la etichettano come un’autrice fortunata perché ha avuto un buon traduttore.
Senza soffermarci sull’importanza innegabile di potersi affidare ad un traduttore professionista e abbastanza sensibile da saper “trasportare” una tensione narrativa da una lingua all’altra, l’autrice dovrebbe essere sicuramente rivalutata anche da chi si distacca dalla narrativa considerata solo per ragazzi. 
È innegabile che il suo stile riesca a raggiungere a volte una dolcezza che scivola nel favolistico, ma il bello dei romanzi di J.K. Rowling è anche questo:
Il cielo notturno fuori dalla finestrella era di un blu scuro vellutato.
Non ho letto gli altri libri della serie sul detective Strike, avendo iniziato dal secondo vi assicuro che non è indispensabile attenersi all’ordine di pubblicazione. “Il baco da seta” è costruito su una trama che si intreccia senza spazientire il lettore, né tantomeno avvilirlo nell’abisso delle possibilità con cui risolvere il caso. Leggetelo senza dare nulla per scontato e vedremo se sarete astuti e lungimiranti almeno quanto Cormoran Strike.    
Alla prossima Elena.

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