Il cervello in amore:
Le donne e gli uomini ai tempi delle
neuroscienze
Autrice: Grazia Attili
Copertina flessibile: 230 pagine
Dimensioni file: 6844 KB
Editore: Il Mulino (18 maggio 2017)
Collana: Intersezioni
#prodottofornitoda : formato cartaceo acquistato in libreria
SINOSSI
Ricca di feniletilamina, la cioccolata amplifica il
senso di gratificazione assicurato dalle zone del cervello che ha il potere di
attivare… Certo, troppa cioccolata fa ingrassare, un nuovo amore no, ma il
piacere è lo stesso (o quasi!). La nostra storia d’amore raccontata in altro
modo.
Quando all’inizio di una storia d’amore il nostro
cuore batte all’impazzata, in realtà è il cervello, con le sue componenti
chimiche, a scatenare quell’insieme di emozioni e di euforia. Ma anche quando
l’amore finisce le aree cerebrali hanno un ruolo nella disperazione che
subentra dopo la rottura. Nei tanti modi di amare, a cominciare da quello così
differente tra donne e uomini, sono allora i neurotrasmettitori, i geni, o i
fattori relazionali, i responsabili di tanta diversità? Qui si parla di rapporti
di coppia, del loro nascere e mutare nel tempo, di crisi e infedeltà, e del
buon andamento di una relazione: un racconto rigoroso e divertente, in cui
ciascuno di noi si riconoscerà, che combina la prospettiva evoluzionistica con
le neuroscienze, ma anche con storie di vita, letteratura e cinema. Per
conoscere le ragioni biologiche del come e del perché amiamo.
RECENSIONE
Abbiamo il cuore a sinistra
e non al centro del petto
per un semplice motivo:
quando abbracciamo chi amiamo,
il battito del suo cuore
riempie il nostro lato vuoto
(Anonimo)
Una lettura che affronta la
tematica dell’amore con approccio scientifico, sebbene utilizzando un
linguaggio alla portata di tutti, che la rende godibile e a tratti illuminante.
Peccato però che la scienza non
sia passione… poesia… passeggiate sulle nuvole e sogni ad occhi aperti. Se
credete nel principe azzurro e nel vostro giardino avete già costruito una
stalla perché, chissà quando arriverà, dovrà essere corredato di immancabile
cavallo bianco; oppure se siete certi che ognuno di noi abbia la sua anima
gemella, se siete convinte che Lui in
un’altra vita sia stato Ramses II e voi la sua Nefertari…
SCORDATEVELO!
NON È COSì!
Voi e il vostro compagno vi siete
scelti non perché vi siete riconosciuti come amanti che hanno attraversato insieme
i secoli, ma perché il vostro patrimonio genetico è talmente diverso, il vostro
sistema immunitario tanto dissimile, da garantirvi una prole sana e forte.
Non è il cuore ad essere
coinvolto nell’innamoramento, bensì il cervello, con i suoi correlati chimici:
Il desiderio di sapere tutto
dell’altro e di fargli sapere tutto di sé, non riuscire a tollerarne la
lontananza, il bisogno di contatto fisico…. Provare pensieri ed emozioni capaci
di dettare comportamenti i cui correlati neurali sono analoghi a quelli che si
riscontrano in pazienti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo… Tutto è l’effetto
di un bombardamento di ormoni e dell’attivazione di alcuni neurotrasmettitori. Non stupiamoci più davanti a uomini con
compagne molto più giovani e a donne che preferiscono uomini con una posizione
sicura in ambito economico: è tutta colpa del nostro bisogno di successo
riproduttivo, in cui è indispensabile poter contare sulle risorse che entrambi
i membri della coppia possono portare all’interno della famiglia.
Al solo vedere colei o colui che
ci piace le nostre pupille si dilatano… ma tranquilli… non è Amore. Si tratta più semplicemente della reazione dovuta al
seguito del rilascio di alcuni mediatori chimici: una reazione fisiologica automatica
che si verifica quando qualcosa ci attrae.
E così ci viene spiegato il
meccanismo alla base del colpo di fulmine, mentre penso alle più grandi storie
d’amore letterarie… Elisabeth Bennet e Mr Darcy… Rossella e Rhett… Jane Eyre e
Mr Rochester… e mi dico che non può davvero essere solo questo…
Nessuna
magia. Sono solo sostrati biologici.
E l’attrazione reciproca, quel
bisogno compulsivo di cercarsi e pensare di non poter stare senza l’altra
persona, allora cos’è?
Bene, accade tutto grazie ad un
uguale livello di feniletilamina, che causerebbe lo stesso stato alterato in
entrambi i partner, così che l’attrazione dell’uno provoca quella dell’altro.
Se non ne siete ancora convinti,
tutto ciò è chiaramente spiegato da Francesca a Dante nel V canto dell’Inferno.
Amor, ch’a nullo amato amar
Perdona,
mi prese del costui piacer sì
forte
che, come vedi, ancor non
m’abbandona.
Ma non disperate se soffrite di mal d’amore, è sufficiente la cioccolata.
Ricca di feniletilamina, compensa
i livelli bassi di questa sostanza nel caso non si abbia un amore
sufficientemente appagante.
Anche se il nostro rapporto di
coppia ci rendesse tanto felici da non farci desiderare di annegare in un
barattolo di Nutella, esiste ovviamente un aspetto negativo: l’organismo si
abitua a questo ormone entrando in uno stato di dipendenza e l’allegria, lo
stato di felicità, si attenua con il procedere della relazione.
L’inevitabile conseguenza è che
tutti coloro che non riusciranno ad accettare i cambiamenti inevitabili che un
legame d’amore comporta, in seguito all’emergere di altri ormoni, inizieranno a
cercare gli effetti euforizzanti di questo neurotrasmettitore attraverso nuovi
amori.
Vorrei raccontarvi ancora tanto
di questo libro, della passione che come stato alterato della mente si riduce
dopo i primi otto mesi, del perché reagiamo in maniera violenta alla rottura di
una relazione, dei sintomi fisici e mentali che in coloro che hanno subito una
perdita sono identici a quelli dei tossicodipendenti in astinenza da oppiacei,
delle differenze tra il cervello delle donne e quello degli uomini, dei ragni
che per accoppiarsi con le femmine consegnano dei veri e propri regali: cibo
incartato in un bozzolo di seta, e che, terminato l’accoppiamento, si
riprendono i resti per donarli ad un’altra femmina…
Ma perché togliervi il piacere
della lettura?
Vi lascio con una citazione
tratta dal libro:
“Sembra, quindi, che la bellezza
femminile faccia mettere a tacere, negli uomini, la corteccia prefrontale,
quell’area che, come abbiamo visto, è preposta al ragionamento.”
A presto, Elena.
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