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martedì 28 agosto 2018

I grandi classici - Piccole donne - by Emanuela


Spesso si torna a parlare di grandi classici, dell’importanza di conoscerli e di leggerli anche oggi, voi che ne pensate è così fondamentale se ne parli ancora? E se si perché?
Questa è la mia domanda per voi oggi, io personalmente ne ho letti e per me fanno parte del mio bagaglio personale a cui ogni tanto attingo, naturalmente non sono un’esperta anzi, proprio per questo motivo ho pensato (illuminata come al solito dal mio bibliotecario) di provare ogni tanto a presentare uno di questi classici, non seguirò una lista, ma semplicemente mi affiderò al momento, non mi dilungherò troppo perché credo non serva, vi presenterò il libro di turno tramite trama, qualche immagine e magari piccoli video che siano trailer di film, piccoli estratti etc..
Che dite se vi piacerà continuerò con piacere!

Oggi partiamo quindi (essendo un’eterna romantica) dal mio preferito “Piccole donne”.


"Piccole donne" è il capolavoro di Louisa May Alcott, il romanzo che l'ha resa celebre e che ha conosciuto innumerevoli versioni cinematografiche (tra le quali spicca quella con Susan Sarandon e Wynona Rider). Conosciamo la famiglia March in un momento critico: ha subito rovesci economici e il padre è stato chiamato a partecipare alla guerra di Secessione; così le quattro figlie e la mamma restano sole ad affrontare piccoli e grandi problemi. La capricciosa Amy, la vivace Meg, la delicata Beth e soprattutto la ribelle e impulsiva Jo compongono un quartetto in cui diverse generazioni di lettrici si sono identificate e si identificano. "Piccole donne crescono" racconta la prima giovinezza delle quattro protagoniste, tra sogni, speranze e tanti progetti da realizzare. Due classici della letteratura giovanile, nei quali non è centrale l'attesa del principe azzurro ma una ricerca di valori morali, affetti solidi e sinceri e realizzazione personale, sia tra le gioie della serenità familiare, sia nell'espressione e nel riconoscimento del proprio talento. Introduzione di Chiara Gamberale.



E ora la parola a voi, ditemi la vostra.
A presto Emanuela.

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