Ieri sera qui in questo piccolo paesino Trenzano
nella provincia di Brescia, che mi ha adottato dieci anni fa, si è svolto il
primo Caffè Letterario, questo è stato possibile grazie all’arrivo di una
persona che ancora non ho potuto conoscere ma che mi ha già conquistata con il
suo entusiasmo e i suoi tanti progetti.
In questo articolo voglio un po’ raccontarvi la
storia di un grande uomo che ha cambiato le vite di tante persone e dei suoi
tanti testimoni che ad oggi in tanti modi e attraverso le parole cercano di
diffonderne il messaggio.
Il primo protagonista è proprio Marco Vannucci il nostro nuovo bibliotecario ma chiamarlo così credo proprio sia riduttivo, eccovi in questi due video la serata di ieri.
Considerate
la vostra semenza:
fatti
non foste a viver come bruti
ma
per seguir virtute e canoscenza
Ed ora eccoci con il vero protagonista di questa
storia:
Giorgio Perlasca (Como, 31 gennaio 1910 – Padova, 15 agosto 1992) è stato un funzionario, filantropo e commerciante italiano. Nell'inverno del 1944, nel corso della seconda guerra mondiale, fingendosi Console generale spagnolo salvò la vita di oltre cinquemila ebrei ungheresi strappandoli alla deportazione nazista e alla Shoah. ( Per saperne di più )
Chi erano i Giusti?
Dopo la seconda guerra
mondiale, il termine Giusti tra le nazioni (in ebraico: חסידי אומות העולם, traslitterato Chasidei Umot HaOlam) è stato utilizzato per indicare i non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e
senza interesse personale per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista della Shoah. È inoltre una onorificenza conferita dal Memoriale
ufficiale di Israele, Yad Vashem fin dal 1962, a tutti i non ebrei riconosciuti come "Giusti".
La leggenda dei 36 Giusti...
Alla prossima, Emanuela.
Nessun commento:
Posta un commento