Buongiorno Amanda benvenuta nel mio piccolo mondo, grazie per aver
accettato di farti conoscere e far conoscere il tuo lavoro.
Grazie a te
per l’ospitalità.
Inizio con il
chiederti chi è Amanda nella vita quotidiana? Quali sono i tuoi interessi,
hobby al di fuori della scrittura?
Nella quotidianità sono una mamma single. Amo leggere, fare lunghe
camminate per vuotare la mente e raccogliere pensieri nuovi. Amo la mia casa, è
il mio nido e impreziosirla con piccole cose nuove, è un hobby che mi rilassa.
Mi affascina il cucito creativo, in particolare il patchwork, ma fatico a
trovare il tempo per dedicarmici.
Amanda Foley è
uno pseudonimo, come mai questa scelta?
Come hai scelto questo nome?
Mi è sembrata la migliore. La scrittura è il mio mondo, una sorta
di nicchia in cui dare sfogo alla mia creatività, ma non amo particolarmente
espormi. Lo pseudonimo mi regala una sorta di protezione emotiva. Il nome l’ho
scelto anni fa e, ad essere sincera non ricordo perché proprio Amanda. Per il
cognome ho optato per uno che, pur straniero, si pronuncia facilmente, così
come lo si legge.
La passione
per la scrittura è una cosa che ti porti dietro fin da piccola o è nata tempo
dopo? Ci racconti un po’?
Fin da piccola ho sempre letto molto e il mestiere dello scrittore
mi affascinava tantissimo, ma non ho mai scritto nulla, nemmeno una semplice
poesia. Il desiderio di scrivere è nato pochi anni fa. Per caso. Ho deciso di
mettermi in gioco partendo direttamente da un romanzo storico, saltando tutte
le tappe d’obbligo, si fa per dire, ed eccomi qui.
Ci racconti
cosa scrivi? I tuoi libri e chi sono i tuoi personaggi?
Ho iniziato con lo storico e a quello ne è seguito un secondo. Poi
sono passata al contemporaneo rosa e da lì alla narrativa dove tratto le
tematiche familiari, il tema in assoluto a me più caro.
Da dove trai
ispirazione? Quali tra tutti i tuoi personaggi ti assomiglia maggiormente?
La vita è la mia musa; è più intrigante e divertente
dell’immaginazione. Non c’è un personaggio in particolare che mi somiglia. Le
protagoniste con carattere forte e impulsività mi rispecchiano, ma le loro
storie non sono le mie, qualcosina qua e là, ma niente di autobiografico.
Progetti
futuri, writingprogress?? Ci puoi anticipare qualcosa?
A breve usciranno due ironici che ho scritto a 4 mani, un’esperienza
divertente, e poi un romanzo di narrativa al femminile con una giostra di
personaggi femminili dove ogni donna, anche le ventenni, troveranno dei tratti
in cui riconoscersi.
Il momento più
difficile o comunque più duro (se c’è stato per te) durante la stesura del tuo
libro? Ci racconti?
Per Quando una nave si
incaglia l’ha deciso il mare la difficoltà maggiore è stata la ricerca
storica capillare e accurata e entrare nella mentalità dell’epoca, adottandone
il pensiero e soprattutto i modi di espressione, così diversi dai nostri.
Come te li sei
immaginati i tuoi personaggi, hai dei presta volto?
Eleonore, l’ho immaginata come Julia Ormond mentre per Edward ho
pensato a Brad Pitt. Kathleen l’ho immaginata con il volto di Liv Tyler mentre per Lady Emma ho pensato a
Judy Dench, Alan Rickman per il personaggio di Sean e per Miss Ftzpatrik ho
pensato a Mia Wasikowska.
Se potessi
vivere in un libro (tuo o di altri) quale sceglieresti e che personaggio
vorresti essere?
Sceglierei di vivere in Piccole donne impersonando Jo March.
Che tipo di
lettrice sei, quali sono le tue letture e i tuoi autori/autrici preferiti?
Come lettrice antepongo la qualità della scrittura alla storia. Non
riesco ad affrontare un romanzo scritto male o con troppe parolacce e sesso
buttato lì solo per vendere. Tra i miei autori preferiti annovero Fannie Flagg,
Marianne Fredriksson, Tracy Chevalier, W. Somerset Maugham, e tanti altri. La
letteratura è piena di ottimi autori.
Hai dei rituali,
o abitudini che fai sempre quando leggi o scrivi?
Leggo dovunque, sempre che non ci sia troppo chiasso: in una sala
d’attesa, in treno, a casa, al mare. Scrivo solo alla mia scrivania, nel
silenzio assoluto.
C’è qualcosa
che miglioreresti o aboliresti nel mondo della scrittura self?
Migliorerei le cover e i titoli. Sembrano tutte uguali, lui super
palestrato, lei quasi nuda avvinghiati in un torbido abbraccio. Ti amo, ti odio
sembrano essere le uniche parole per un titolo, o quasi. Un po’ di fantasia non
guasterebbe.
Tu per cosa
sei Ce o Self?
Prediligo la CE se ti fa arrivare in libreria e pubblicizza bene
l’opera. Se ti fa uscire solo in e-book con pubblicità quasi zero, allora
meglio il self. Fatta eccezione per i casi editoriali, in cui credo poco perché
il più delle volte sono pilotati, con il self e una buona dose di pubblicità si
guadagna di più e si ha la massima libertà di scelta su tutto.
Hai una frase,
motto che da sempre ti accompagna?
Beato chi non si aspetta nulla perché
non sarà mai deluso. E’ di Pope.
Una sacrosanta
verità!
Grazie infinite per essere stata nostra ospite, in bocca al lupo
per tutto.
Emanuela.
Nessun commento:
Posta un commento