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sabato 24 marzo 2018

Recensione - Chiudi gli occhi - di Monique Scisci




Titolo: Chiudi gli occhi

Autrice: Monique Scisci
Casa Editrice: Newton Compton
Genere: Erotic Romance
Categoria: BDSM


Sinossi


Josephine è una donna di successo, fiera, combattiva e soprattutto autoritaria. A trentacinque anni è già presidente di un'importante agenzia pubblicitaria. È abituata a controllare tutto e la sua vita ruota attorno alla società che ha ereditato dopo la morte del padre. Divisa tra il lavoro e una famiglia sgangherata, Josephine si concentra sulla carriera senza curare le relazioni personali, finché un giorno, durante un viaggio a Dubai, incontra Mads, tipico uomo del Nord dal fascino glaciale. Mads è un dominatore esperto e ambito nel mondo sommerso del BDSM, ma si concede raramente e rifugge ogni coinvolgimento emotivo. Anche con Josephine. Perché c'è un segreto che Mads non intende rivelare a nessuno, un segreto che congela i suoi sentimenti e lo obbliga a mantenere le distanze. Eppure sarà sempre più difficile, per lui, nascondere quel che prova realmente.


Recensione


Da dove posso cominciare per spiegarvi come questa storia è riuscita a travolgermi in una vera escalation di emozioni contrastanti? Sicuramente posso dirvi che questo non sarà l’unico libro che leggerò dell’autrice, perché oltre che ad avermi convinta, ha saputo tenermi incollata alle pagine, nonostante la mia poca convinzione sul tema.
Come anticipato nella trama, questo è certamente un libro adatto ad un pubblico adulto, soprattutto per il tema affrontato, il BDSM, argomento che per quanto mi riguarda è molto controverso perché come spiega lo stesso protagonista, cambia a seconda di come uno decide di interpretarne le regole.

“Quell’uomo aveva un forte potere seduttivo, un ascendente pericoloso e in grado di farmi volare con la fantasia e trascendere la mia volontà. Mi piaceva e non sapevo proprio spiegarmi il perché.
Mr Kavén era odioso, saccente, pieno di sé e sempre sulla difensiva, tuttavia, non potevo fare a meno di desiderarlo. “

Non vi nego, che iniziando la lettura ho storto il naso, convinta di trovarmi davanti all’ennesima storia trita e ritrita di sesso, dominatori e quant’altro, ma per fortuna grazie alla scrittura coinvolgente e intensa dell’autrice, non mi sono fatta spaventare ed ho continuato.
Le emozioni che mi hanno accompagnato fino a quasi metà libro, sono state l’irritazione e la frustrazione, e ora vi spiego perché…

Josephine è una donna con le contropalle, forte, schietta e di certo non un agnellino nel confronto con l’altro sesso, questo fino a quando durante un viaggio di lavoro, conosce un misterioso professore, Mads Kavèn, un uomo bello, sfuggente e soprattutto arrogante. Normalmente da un tipo come lui  Jos resterebbe indifferente, ma lasciandola spiazzata e totalmente rammollita, Mr Kavèn riuscirà a sconvolgerla e farla letteralmente uscire di testa.

“Era solo il vago ricordo della donna che era stata un tempo.
Una donna splendida, con una forza incredibile che aveva saputo tener testa a mio padre e crescere due figli senza chiedere aiuto a nessuno,
ma con cui avevo sempre faticato ad andare d’accordo.
Vedevamo il mondo in maniera diversa o forse lei aveva semplicemente paura che mi trasformassi nella versione femminile di mio padre.”

È dura accettare o almeno provare a capire come possano, ordini, umiliazioni, arroganza e dolore, riuscire ad annichilire e addirittura far provare piacere. Io non lo comprendevo o meglio non lo volevo proprio accettare e come detto più sopra, mi sono trovata spesso sconvolta davanti a delle situazioni in cui la protagonista si lasciava totalmente condizionare, nonostante fosse combattuta e intimorita.


Ma lasciatemelo dire, la penna di questa autrice è al pari del suo protagonista, una vera e propria tentazione. Attraverso le parole ci trasporta in questo mondo dove dolore, dominazione e piacere vanno a braccetto, ci accompagna piano piano, ci racconta, ci istruisce, per poi trasportarci nel cuore della storia, colpendoci con colpi di scena, suspance, illudendoci che forse ci sarà un lieto fine, per poi ancora tramortirci lasciandoci con la speranza e la curiosità che altro ci attende.
Ogni cosa è messa lì per un preciso scopo, le descrizioni, l’introspezione dei personaggi così come i dialoghi sono minuziose e ben delineate, tanto da rendere ogni cosa viva davanti agli occhi.

Quindi non fermatevi davanti al tema, ma guardate oltre e sappiate leggere ogni sfumatura di questa storia, non ve ne pentirete.
Alla prossima Emanuela.


“ Solo la luce che uno accende a se stesso
Risplende in seguito anche per gli altri. “


                                                                     

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