“La musica non è questione di numeri, ma di emozioni vissute da
individui e ogni persona è unica e irripetibile, a suo modo infinita.”
Giovanni Allevi
Ed
eccoci qui, settimana nuova, libro nuovo.
TI RICORDERÒ,
SORRIDENDO di Marilena Di Micro
Elhaida
è una ragazza come tante altre, ama i
valori della vita, tiene alle persone che la circondano più di quanto tiene a
sé stessa e si considera fortunata ad avere una famiglia, degli amici, un
ragazzo che la amano allo stesso modo. Sembra andare tutto per il verso giusto,
fino al giorno dell’incidente in cui tutto il suo mondo viene stravolto: incubo
e realtà diventano le due faccia di una stessa medaglia.
Spetterà
solo alla ragazza trovare la forza per risalire e tornare alla sua vita. Ma
niente potrà mai tornare come era prima, e la vita spesso continua anche con
qualche pezzo in meno, nonostante il vuoto che ci assale.
Cos’è
accaduto veramente in quel incidente? Chi sono in realtà le persone che circondano
Elhaida?
Spetterà
solo a lei scoprire e riuscire a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, ma
prima che sia troppo tardi. Una sfida contro il tempo in cui solo l’amore può tutto ed essere la vera forza.
In
questo caso ho trovato lo spunto grazie alla scrittrice e alla sua passione nei
confronti di una grandissima cantante come ELISA.
1°PARTE
Elhaida si sente come in un sogno da cui non riesce più a
riemergere, qui incontra il suo adorato nonno morto anni prima, ma di cui il
legame e sempre stato indissolubile. Si domanda sulla questione della morte,
cerca di capire il perché succede e per quale motivo a determinate persone.
ELISA- UNA POESIA ANCHE PER TE
2°PARTE
Elhaida è innamorata di Luca ma non riesce a dirglielo, da
qualche anno la paura di soffrire è troppa, ma presto la sua vita si volterà e
le mostrerà il suo sorriso.
ELISA- ANCHE SE NON TROVI LE PAROLE
3°PARTE
Dove si parla dell’amicizia , in particolare di Aurora, la
sua migliore amica, la metà mancante , la sorella non di sangue ma di fatto. Ci
saranno sempre per Elhaida ed è per questo che lei si sente fortunata.
ELISA- ECCO CHE SCOPRO COS’È LA FELICITÀ
4°PARTE
L’incidente che spezza il cuore di Elhaida, porta via la sua metà mancante ma nonostante questo
lei sa che sarà sempre con sé e grazie a questa convinzione riuscirà a
combattere e continuerà a vivere per entrambe.
ELISA- DANCING
Per continuare vi mostrerò altri piccoli pezzi che Uniti
mostrano le varie facciate della musica.
GLAM ROCK
È un genere di musica rock popolare, prende
il nome dall'abbigliamento "Glamour",
ovvero un look curato, colorato e vistoso che caratterizzava gli esponenti del
genere.
GOSPEL
Le
origini del Gospel non sono certe in quanto si tratta di un genere musicale di
origine popolare e inizialmente tramandato oralmente. Gli studiosi e gli
appassionati di musica sostengono che il genere Gospel trae origini dai salmi
cantati nelle Chiese protestanti scozzesi: agli inizi del Novecento gli schiavi afro-americani,
dopo aver ascoltato lo stile con cui i salmi venivano cantati nelle Chiese,
iniziarono a intonare canti con lo stesso ritmo e la stessa struttura per
allietare il loro lavoro. Spesso le canzoni continuavano a lodare Cristo e a
trasmettere il suo messaggio, il quale portava sollievo e speranza alla
difficile condizione di schiavitù e sfruttamento dei neri in America. Tuttavia,
lo stile con cui venivano riprodotti i canti era ogni volta nuovo e originale e
si mescolava con gli stili tipici dei canti spirituali della musica africana.
GRUNGE
La specie di musica rock in questione viene a
codificarsi come l'ancoraggio alla forma-canzone tradizionale di cui vengono
solo modificate le regole e i toni in funzione sistematicamente ribelle,
depressa, pessimista e violenta (ma soprattutto in quanto nichilista e
autodistruttiva: trasandata, sgangherata, decadente, in sfacelo) con una
potenza però sempre a braccetto a quieti e cadute in lieve: un brano rock
standard anni 70 (verso-ritornello-verso-ritornello-assolo) viene adesso
eseguito con quella che passerà alla storia come la formula
rumore+ritornello+rumore.
Gli abiti della moda-grunge, consistenti in
jeans strappati e camicia da lavoro aperta con sotto una maglietta logora, sono
lo specchio del senso esistenziale del grunge, che nelle sue forme più estreme
constata la svalutazione di tutti i valori con la conseguente apatia,
indifferenza più o meno irriverente, angoscia di una vita per cause di forza
maggiore autolesionisticamente vissuta.
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