Titolo: Ivan
Autore: Malia
Delrai
Editore: Delrai
Edizioni
Formato: ebook -
cartaceo (disponibile su KU)
Data
di pubblicazione: Giugno 2018
SINOSSI
Forse lui l’avrebbe usata e buttata via, perché era questo che
Ania era, una bambola rotta, un oggetto di piacere letale. Era nata per esserlo
e soffrire ora non sarebbe valso a cambiare qualcosa, però gli avrebbe lasciato
il segno delle unghie addosso, avrebbe solcato la sua pelle allo stesso modo
dei tatuaggi che gli disegnavano il corpo. Se lui era assoluto, lei sarebbe
stata l’estasi. Ivan Volkov era suo.
Ivan Volkov è uno dei killer più temuti della Russia per
ferocia e precisione.
Lui è un Lupo di Tambov e il migliore amico di Roman Nevskij.
Non ha mai fallito un obiettivo, mai, da quando ha conosciuto
ed è diventato il braccio destro del leader della Tambovskaja, la mafia russa
di San Pietroburgo.
Perciò si trova spiazzato quando a puntargli la pistola contro
il torace è la figlia dell’uomo che dovrà uccidere e che lo sfida con i suoi
occhi da assassina: lei non è poi così diversa da lui.
A sconvolgere l’uomo è la proposta che la ragazza gli fa: del
sesso in cambio della vita.
Lo sguardo di Ania Mikhajlova sembra schernirlo e il sorriso
malizioso che gli lancia lo provoca e vuole fargli superare ogni limite.
Due assassini a confronto, anime affini, spiriti sconfitti
dall’assenza di umanità.
Nessuno di loro è disposto a perdere, in una lotta di passione
e di violenza reciproca. Perché l’unico modo che hanno per sopravvivere è
uccidere, anche quando si tratta di sentimenti
Recensione
Era da tanto che non leggevo l’autrice, precisamente dal
maggio 2017, è stata una delle prime autrici che ho letto, ricordo ancora quanto
la sua trilogia su Roman e Selene mi avesse entusiasmata e sorpresa.
Il mondo in cui mi aveva catapultato era oscuro, intenso,
molto intrigante e oggi con questa nuova lettura, con Ivan, ho potuto
riassaporare le stesse emozioni aggiungendone tante altre ancora più profonde e
torbide.
La scrittura di Malia è provocante, molto affascinante, lei
crea personaggi parecchio complessi che vivono di sangue e di morte, lottano
accanto al male, ma di fronte all'amore, vacillano e fanno emergere quel
piccolo lato umano che sembrano non aver mai posseduto.
“Si, i mostri si possono amare.
Si può morire per loro, si può
vivere per loro.
Ci si può annullare e trascinarsi
in continue assurde ossessioni
per loro.
I mostri sono quelli che ti
rubano l’anima e ti fanno sopravvivere nella speranza inutile di poterla
riavere indietro.”
Il linguaggio che l'autrice usa è sempre molto crudo, duro, ed
esplicito quando si arriva alle scene hot, ma questo è perfettamente in linea
con la trama e la vita dei suoi personaggi, tutto è spinto al limite, all'estremo,
le emozioni, le parole, le azioni sono potenti arrivano dritte allo stomaco,
sotto pelle, facendoti immergere completamente nella storia, tanto da sentirti
addosso come se fossi lì concretamente accanto ai protagonisti.
Il rapporto tra Ivan e Ania se possibile è ancora più
particolare e a tratti controverso rispetto a quello di Roman e Selene, se devo
essere sincera, questa nuova coppia mi ha entusiasmata. Loro sono contorti,
viscerali, portano entrambi il loro essere all'estremo, non conoscono altro, pensano
di non poter essere altro, ma sta proprio qui il bello, loro sono unici,
complicati ma sempre comunque veri.
“L’ambivalenza del suo modo di
essere si sviluppava su tutto il suo corpo in modo da poter sempre
rappresentare ciò che era
con tutte le sfaccettature,
persino quelle dimenticate.”
L’amore che li colpisce è così nuovo, vitale e adrenalinico da
sconvolgerli e rimescolare tutto il mondo che conoscono e hanno sempre vissuto,
cercano di respingerlo, di rinnegarlo, ma sarà così forte, da spingerli in nuove
direzioni e a lottare per nuovi obiettivi.
Una lettura che consiglio a chi sa vedere tutte le sfumature
dell'amore, anche quelle più cupe, incomprensibili e che ama il dark, i mafia romance
veri e puri senza alcun fronzolo a fare da contorno. Sì perché qui non
troverete confetti e miele, ma vodka, polvere da sparo e l'odore acre della
morte.
A presto, Emanuela.
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