LE
OCCASIONE PERDUTE
di
MARINA ATZENI
Casa editrice: PubMe collana
Policromia
Anno pubblicazione: 2019
Genere: Narrativa
contemporanea
Trama
È un giorno come gli altri. Ma non per Elena. Perché Elena si sveglia e
non può più camminare, non può più parlare. Può solo confidare nella sua mano, che
con caparbietà traccia il confine di quella che è la sua nuova vita, affidando tutta
la sua anima alle pagine di un diario. Fatto, eventi, emozioni di una sedicenne
che acquisiscono un significato particolare, per quello che la vita le ha
riservato. Per il destino che così
crudelmente si è beffato di lei. Fino a un incontro che segnerà la svolta,
l'inizio e la fine di tutto.
Recensione
Un libro sotto forma di diario personale di una ragazza adolescente
costretta a convivere con una malattia mostruosa che la spinge ad entrare molto
in contatto con se stessa, con i suoi pensieri più profondi e le sue emozioni
più vere. Da qui la necessità di mettere su carta queste sue parole, un modo
per lasciare un ricordo, una traccia della sua presenza.
“Ho imparato che, anche se non raggiungiamo
il risultato sperato, a volte è il cammino percorso che conta"
Un viaggio attraverso emozioni forti e profonde, dalle quali non si può
fuggire, ti travolgono e colpiscono soprattutto perché a descriverle è una
giovanissima donna con tutta la vita davanti.
Oltre questo aspetto, vengono anche descritte le relazioni che
intercorrono nella famiglia, nell'amicizia e nell'amore prima e dopo la
malattia. Non vengono descritte in modo esplicito, ma attraverso la narrazione
si riesce a leggere tra le righe, soprattutto per quanto riguarda il rapporto
con la famiglia.
“Il pianoforte di
Einaudi suona solo per me. Le lacrime continuano a cadere. Ma sono lacrime
salate. Mio fratello mi ha salvata.”
Emozioni che costringono a mettersi a nudo, a riflettere, ci fanno
esplorare la parte più profonda di una persona che non ha più aspettative dalla
vita, si parla anche di amore, quello semplice, casto e puro come lo è a
quell'età. Il primo amore, che fa soffrire, a volte devasta oppure come in
questo caso ti salva e ti aiuta a capire cosa si nasconde dietro al significato
del “vivere”.
Questo aspetto secondo me poteva essere sviluppato meglio, l’ho trovato
troppo veloce e improvviso, non travolgente come ci si aspetterebbe.
La scrittura ed alcuni pensieri in alcune parti risultano troppo
complessi ed elaborati per essere scritti da una sedicenne, almeno secondo me,
questo devia un po’ dal filone che ha la storia rendendola poco coerente.
“Ho provato a
guardarli dall'esterno, non come “madre e padre" ma come uomo e donna che
vivono insieme, immersi nella routine dalla loro vita e dei loro problemi”
La parte secondo me più bella e reale è stata quella finale, dove è la madre
a raccontare cosa si prova dall'altro lato. L’ho sentita molto vera e concreta.
“Con lei è morta una parte di me. I miei
figli sono la mia vita. E ora per metà la mia vita è volata via. Per metà io
non ho più vita.”
Posso aggiungere, che è un libro scritto molto bene, con un tema molto
forte e delicato e di cui ho sentito e letto molto. Se le descrizioni fossero
state più approfondite e dettagliate credo l’avrei apprezzato molto di più.
Comunque da leggere almeno una volta.
Katia
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