Autore:
Federica Leva, Faith L. Bell
Dimensioni
file: 800 KB
Lunghezza
stampa: 291
Venduto
da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua:
Italiano
ASIN:
B08FJH1BNB
Genere:
Romance contemporaneo con parti hot
Si odiavano ancora prima di conoscersi.
Si ameranno come non avranno mai
immaginato
SINOSSI
Trixie Montrose non immagina che in
campagna possa trovare più guai di quelli che ha appena lasciato, a New York.
Non appena arriva al cottage della zia, viene scambiata per una…
intrattenitrice piuttosto particolare… e molto rumorosa. E questo è solo il
primo di vari equivoci che renderanno il suo soggiorno ben diverso da come lo
aveva immaginato. Ma ancora non può sapere quanto Ethan Hunter, il suo vicino,
sia arrogante e complicato, oltre a essere un depravato che ha solo voglia di
metterla in imbarazzo davanti a tutti.
O, almeno, così sembra.
Tra litigi, riappacificazioni e intensi
momenti hot vivrete una scoppiettante storia d'amore che vi farà divertire, a
volte arrabbiare e magari, perché no, anche versare una lacrimuccia di
commozione.
UN
ESTRATTO
«Chi ti ha autorizzato a venire
quassù?»
La sua voce era una sferzata, simile a
una canna di bambù che scudisciava l'aria. Anche se non mi aveva ancora
aggredito, non avrei dovuto abbassare la guardia; ma non avrei dovuto mostrarmi
nemmeno troppo spaventata.
«Questo è un posto pubblico» reagii, e
subito mi pentii della mia intraprendenza. I suoi occhi mi fulminarono,
trapassando la verde oscurità della selva, e ancora una volta mi mancò il
fiato.
«Questo bosco appartiene alla mia
famiglia!» ringhiò.
Allora era quello il problema? Non mi
aveva rubato i vestiti per violentarmi, ma per punirmi di essere entrata in
quella che credeva essere la sua proprietà?
«Si sbaglia» insistetti, ritrovando un
po' di audacia. «La pineta, qui sotto, è di mia zia. Non ho violato proprio
niente, Mr. Hunter!»
«Ah, no?»
Tremai, ma mi costrinsi a restare
impassibile.
«Certamente no. Non sarei mai venuta
qui, in caso contrario.»
Sentii il sangue riscaldarmi il viso e
trassi un profondo respiro. Con quel gesto, spinsi in fuori i seni, e i suoi
occhi scattarono verso il basso per la prima volta. Mi coprii meglio con un
braccio, infastidita. «È per questo che mi ha rubato i vestiti?»
"Per dispetto, come fanno i
bambini?"
Sorrise.
«Per quale altro motivo avrei dovuto
farlo, secondo te? Non per ammirare le tue grazie, mi dispiace dirlo. Sei
passabile, ma sono abituato a ben altro, io…»
Non ne dubitavo. Non avevo dimenticato
tutto il casino di quella notte, e nemmeno le accuse di quella vecchietta
detestabile… ma, inaspettatamente, le sue parole mi ferirono. Gettai indietro i
lunghi capelli bagnati, e indossai la mia espressione sicura.
«Allora, visto che non la soddisfo,
abbia la compiacenza di lasciarmi rivestire.»
Il suo sguardo mi percorse tutta,
lentamente, con crudele spietatezza, fino ai piedi. Avvampai, e pregai che i
rami e i cespugli mi avessero coperto a sufficienza da negargli le mie
"grazie".



Nessun commento:
Posta un commento