Titolo: Triangolo di passione a Parigi
Autrice: Elena Maria B. Rodriguez
Genere: Romance Comtemporaneo
Pagine: 156
Pagine: 156
Uscita romance: 8 novembre su Amazon
Formato Kindle + cartaceo
Sinossi
Laura,
una ragazza colombiana di buona famiglia, perde i genitori in un terribile
incidente a Bogotà. Attraversa l’oceano per raggiungere Parigi. Qui intende
continuare gli studi universitari e può contare sull’accoglienza della zia
Estela, che vive in un piccolo appartamento con la fidanzata Lise. Tuttavia, la
nostalgia per la sua terra, l’assenza del suo ragazzo Julio, rimasto in
Colombia, insieme a una situazione economica divenuta ormai precaria, finiscono per
renderla fragile e insicura.
In
questo contesto Laura incontrerà nuove persone, come l’irresistibile studente
veneziano Marco e il raffinato finanziere parigino Mathieu. Scoprirà un mondo
nuovo, in cui la cultura, l’arte e la cucina contribuiscono ad alimentare passioni
e conflitti. Ma i fantasmi del passato sono destinati a ritornare, mentre il
presente riserva pericoli inattesi e rocambolesche avventure.
«A me le
rose piacciono bianche», mormorò Laura arrossendo di nuovo, disorientata,
pentendosi di aver risposto in modo così scortese. Poi, con una certa dose di
civetteria, aggiunse: «E poi una rosa non basta. Ci vorrebbe almeno un mazzo».
Biografia:
Elena
Maria B. Rodrίguez (1984) è nata in Colombia, a Bogotà, da padre italiano e
madre colombiana. La famiglia si è trasferita a Venezia quando la piccola Elena
aveva appena tre anni. Qui Elena si è formata, frequentando il liceo e
l’Università. Oggi è sposata e ha due figli. Vive a Parigi, dove insegna lo
spagnolo in alcune scuole di lingua. È anche insegnante di salsa e bachata, oltre
che appassionata di yoga e cucina. Triangolo di passione a Parigi è il suo
primo romanzo. Lo ha voluto frizzante e pieno di colpi di scena. La storia, che
si svolge a cavallo tra tre città (Bogotà, Parigi e Venezia), senza essere
necessariamente autobiografica, racconta frammenti dei suoi tre mondi.
Estratto1:
Sapeva che nulla sarebbe stato più uguale. Lei, alunna brillante
che aveva potuto frequentare il liceo francese di Bogotà, un istituto privato
di livello riservato ai francesi expatriés e ai colombiani benestanti; lei che
aveva iniziato l’Università a Bogotà e che poteva concedersi un pomeriggio di
shopping nell’elegante Barrio Rosa, quando ne aveva voglia; ebbene lei, che
aveva la muchacha in casa, la Florcita, che non le aveva mai permesso di sollevare
un piatto; sì, lei, Laura García Fernandez, figlia del banchiere Manuel García
García e di doña Laura, da cui aveva ereditato anche il nome secondo la
tradizione familiare; era dovuta fuggire da Bogotà, la città della sua infanzia
e della sua giovinezza dorata come una pezzente, espropriata di tutti i suoi
averi, per raggiungere la zia Estela a Parigi.
Estratto2:
Laura si alzò dal divano letto e si rimirò nello specchio
oblungo, che restituì la sua nudità. Non era molto alta. Aveva un bel corpo,
anche se non proprio delle curve mozzafiato, ad eccezione dei seni rifatti.
Aveva le spalle un po’ ingrossate a causa del nuoto. Era una bella ragazza, con
un gran bel volto, ma non certo una modella. Le occhiaie sottili che le
solcavano il viso rivelavano la sua infelicità, seppure contrastata dalla
giovinezza, dalla forza di carattere, dalla voglia di vivere, da quel naturale entusiasmo
che non riusciva a reprimere. Sopraggiunse allora una nuova crisi di pianto,
che accompagnò parole biascicate a voce alta, rivolte alla sua immagine
riflessa: «Te extraño mucho Julio. Extraño mi papá, mi mamá…».
Contatto
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