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martedì 5 novembre 2019

Segnalazione - L'arciere dello Shropshire - di Valentina Piazza


Titolo: L'arciere dello Shropshire
Autore: Valentina Piazza
Self Publishing
Prezzo: 1.99
Autoconclusivo
Genere: Regency

Trama

Much Wenlock, 1815.
Nello Shropshire, e più precisamente nella cittadina di Much Wenlock, Lord George Alexander Willoughby, nobile con fama da misogino e arciere infallibile, possiede una lussuosa villa e diversi ettari di terreno. In realtà, il gentiluomo non prova avversione verso tutte le donne, ne ha conosciuta una tanto speciale da determinare il suo trasferimento definitivo.

Resta solo un problema: la ragazza in questione, Miss Gwendolyn Carpenter, non somiglia per nulla alle dame che sono solite occupare i salotti londinesi e che spesso si ritrova svenute tra le braccia.

Dal momento del suo trasferimento, il giovane cuore di Gwen vede nascere sentimenti tumultuosi e contrastanti nei confronti dell’affascinante e irresistibile Lord Willoughby.



Estratto

«Lord Willoughby, state attento a non uccidere nessuno» lo avevo avvertito durante un nostro incontro, per poi allontanarmi sorridendo, il nasino dritto in aria.
C’era qualcosa nel Lord Arciere che scatenava il lato più dispettoso del mio carattere. «Caro vicino, le vostre frecce sono spiumate» gli feci notare la seconda volta in cui lo avevo sorpreso a tirare con l’arco.
Ma durante il nostro terzo e ultimo colloquio, forse, avevo esagerato. Accanto a lui, che era intento nella consueta attività sportiva, si ergeva suo fratello Duncan, più giovane di un paio di anni, con una giovinetta. Ricordai che la ragazza osservava Robin Hood con gli occhi sognanti, le gote arrossate e un principio di svenimento, atteggiamento tipico nella nobiltà londinese.
Io, malauguratamente, avevo indossato degli stivali da pesca e dei pantaloni di tela marrone; dritta e fiera riportavo a casa il mio cestino in vimini, ricolmo di pescato fresco. Tutto sommato, con la canna appoggiata alla spalla e le mani sporche, non dovevo essere un bel vedere. A completare la mia immagine da selvaggia, ci avevano pensato i capelli che, a stento trattenuti da un laccio di cuoio, volteggiavano nella brezza serale. Mamma sarebbe morta se mi avesse vista ma, per fortuna, ero sola, e proprio non ero riuscita a trattenermi: «Lord Willoughby, buonasera. Credo che la vostra ospite vi stia per svenire tra le braccia, forse la freccia ha colpito nel segno, stavolta.»


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