So che ci rivedremo presto
Kristin Harmel
Traduzione di Claudia Marseguerra
«Una delle storie più potenti e commoventi mai lette e, forse, il
capolavoro di Kristin Harmel.»
Romantic Times Book Reviews
Emily è ferma davanti alla tela e
non può fare a meno di fissarla. Quando le è stato recapitato il pacco,
proveniente da una galleria d’arte tedesca, dapprima ha pensato a un errore.
Poi lo ha aperto e, negli occhi della donna ritratta, ha riconosciuto la
persona che l’ha cresciuta e che ora le manca più che mai, sua nonna. Ora che
intorno a lei il lavoro, l’amore e la vita vanno a rotoli. Non ha idea di chi
possa averle mandato il quadro, né tantomeno chi sia l’autore della dedica
scritta a mano. Poche semplici parole che esprimono un sentimento profondo.
Sicuramente non suo nonno, che ha abbandonato la famiglia senza più dare
notizie. Mille domande affollano la mente di Emily, che decide di indagare.
Deve andare in Germania per capire cosa leghi quel paese a sua nonna. Passo
dopo passo, quei luoghi le raccontano di un passato segreto e sconosciuto. Le
raccontano delle sue radici in modo inaspettato, quasi inaccettabile. Per Emily
la seconda guerra mondiale era stata sino ad allora solo un capitolo di storia
da studiare a scuola. Ora invece scopre che è parte della sua famiglia. Scopre
che quel periodo buio ha fatto da sfondo a un grande e impossibile amore. È
arrivato il tempo per Emily di ricostruire le proprie origini e venire a patti
con le scelte che ha fatto, con la rinuncia che le brucia nel cuore. Perché
oggi, come ieri, bisogna avere il coraggio di credere nei propri desideri, di
dire la verità anche se fa male, di dare spazio al possibile. So che ci
rivedremo presto è un libro che va dritto al cuore come solo Kristin Harmel sa
fare. L’autrice che ha conquistato il mondo con Finché le stelle saranno in
cielo torna con un romanzo in cui il fascino di una storia d’amore incontra la
Storia in una delle sue pagine meno conosciute. Dopo aver scatenato il
passaparola negli Stati Uniti, è pronto a incantare i lettori italiani. Una
storia di forza, memoria, sentimenti, scelte e speranza. KRISTIN HARMEL
Kristin Harmel è nata a
Boston e risiede in Florida. Appassionata di scrittura da sempre, dopo la
laurea in letteratura è diventata autrice di reportage per «People».
Collaboratrice di «Glamour» e altri magazine americani, è opinionista di
trasmissioni televisive come Good Morning America. Con Garzanti ha pubblicato
il bestseller internazionale Finché le stelle saranno in cielo (2012), Quando
all’alba saremo vicini (2015), Farò di tutto per tornare da te (2017).
Non perdiamoci di vista
FEDERICA BOSCO
Un romanzo che parla a tutte le generazioni, una storia intensa e
struggente sui migliori anni della nostra vita
È l’ennesimo 31 dicembre, e
Benedetta lo trascorre con gli amici della storica compagnia di via Gonzaga,
gli stessi amici che, negli anni Ottanta, passavano i pomeriggi seduti sui
motorini a fumare e a scambiarsi pettegolezzi, e che ora sono dei quarantenni
alle prese con divorzi, figli ingestibili, botulino e sindrome di Peter Pan. Ma
quello che, a distanza di trent’anni, accomuna ancora quei «ragazzi» è
l’aspettativa di un sabato sera diverso dal solito in cui, forse, succederà
qualcosa di speciale: un bacio, un incontro, una svolta. Un senso di attesa che
non li ha mai abbandonati e che adesso si traduce in un messaggio sul
telefonino che tarda ad arrivare. Un messaggio che potrebbe riannodare il filo
di un amore che non si è mai spezzato nonostante il tempo e la distanza, che
forse era quello giusto e che torna a far battere il cuore nell’era dei social,
quando spunte blu, playlist e selfie hanno preso il posto di lettere
struggenti, musicassette e foto sbiadite dalle lacrime. Una nostalgia del
passato difficile da lasciare andare perché significherebbe rassegnarsi a un
mondo complicato, competitivo e senza punti di riferimento, che niente ha a che
vedere con quello scandito dai tramonti e dal suono della chitarra intorno a un
falò. Fino al giorno in cui qualcosa cambia davvero. Il sabato diverso dagli altri
arriva. L’inatteso accade. La vita sorprende. E allora bisogna trovare il
coraggio di abbandonare la scialuppa e avventurarsi a nuoto nel mare della
maturità, quella vera. Federica Bosco è una certezza per i lettori. Ogni suo
romanzo diventa un bestseller grazie al passaparola inarrestabile. Un’autrice
da oltre un milione di copie vendute, fonte inesauribile di nuove storie e
nuovi, indimenticabili personaggi. Non perdiamoci di vista parla a tutti noi.
Parla a tutte le generazioni. Perché il valore dell’amicizia non ha età. Perché
tutti, almeno una volta nella vita, siamo stati fermi ad aspettare che
succedesse qualcosa, per paura o per inerzia. Ma la vera magia è rischiare,
qualunque cosa accada.
FEDERICA BOSCO
Federica Bosco, scrittrice e
sceneggiatrice, ha al suo attivo una ricca produzione di romanzi e vari manuali
di self-help. È stata finalista al premio Bancarella 2012 e il suo romanzo
Pazze di me è diventato un film diretto da Fausto Brizzi. Con Garzanti ha
pubblicato anche Ci vediamo un giorno di questi (2017) e Il nostro momento
imperfetto (2018).
La ladra di fragole
JOANNE HARRIS
Traduzione di Laura Grandi
Il vento ha ricominciato a soffiare, devo ascoltare la sua voce
perché solo lui può dirmi cosa fare
Vianne Rocher ha finalmente imparato a chiamare casa il tranquillo
villaggio di Lansquenet-sous-Tannes. Da quando è riuscita a vincere la
diffidenza del curato Reynaud e degli altri abitanti con le dolci creazioni
della sua cioccolateria, che spera un giorno di affidare alla figlia Rosette,
si sente parte integrante della comunità. Finché, in un freddo venerdì di
marzo, il vento che l’ha portata lì riprende a soffiare. E Vianne sa di non
poterlo ignorare: è il segno che qualcosa sta per cambiare. Ben presto, la
quiete di Lansquenet viene sconvolta dalla morte dello storico fiorista
Narcisse, che lascia in eredità un terreno di cui Rosette è l’insolita
beneficiaria. Si tratta di un dono inatteso e inspiegabile che riaccende
antichi sospetti nei confronti della donna solare e un po’ eccentrica che resta
pur sempre una voce fuori dal coro. Ma questo non è l’unico problema a cui
Vianne deve far fronte. Poco dopo la morte di Narcisse, nel suo negozio rimasto
vuoto, apre una nuova attività che sembra esercitare sugli abitanti di
Lansquenet lo stesso fascino con cui un tempo «La Celeste Praline» di Vianne li
aveva ammaliati. E lei non può permettere che una sconosciuta le metta i
bastoni tra le ruote. Non le resta che affidarsi alle doti magiche sue e della
piccola Rosette che, come lei, sembra avere la capacità straordinaria di
leggere nel cuore delle persone e di indovinarne i desideri nascosti. Solo così
potrà scoprire chi si nasconde dietro il nuovo negozio e fare chiarezza sul
misterioso lascito di Narcisse. Dopo il grandioso successo di Chocolat,
diventato un bestseller internazionale nonché un celebre film con Juliette
Binoche e Johnny Depp, Joanne Harris riporta i suoi lettori nel cuore
dell’amato villaggio di Lansquenet per ritrovare Vianne. E con lei l’arte di
trasformare il cioccolato con ingredienti unici, diversi per ognuno di noi, ma
capaci in egual modo di riportare la felicità anche quando si crede che niente
possa tornare come prima.
JOANNE HARRIS
Joanne Harris, di padre inglese e madre francese, vive nello
Yorkshire. Si è laureata al St Catherine’s College di Cambridge, dove ha
studiato francese e tedesco medievale e moderno. Oltre a Chocolat, i suoi
libri, pubblicati in Italia da Garzanti, sono: Vino, patate e mele rosse
(1999), Cinque quarti d’arancia (2000), La spiaggia rubata (2002), La donna
alata (2003), Profumi, giochi e cuori infranti (2004), Il fante di cuori e la
dama di picche (2005), Le scarpe rosse (2007), Le parole segrete (2008), Il
seme del male (2009), Il ragazzo con gli occhi blu (2010), Il giardino delle
pesche e delle rose (2012), Le parole di luce (2013), Un gatto, un cappello e
un nastro (2014), Il canto del ribelle (2015), La classe dei misteri (2016) e,
con Fran Warde, Il libro di cucina di Joanne Harris (2003), Al mercato con
Joanne Harris. Nuove ricette dalla cucina di «Chocolat» (2007) e Il piccolo
libro di «Chocolat» (2014).
Sotto un cielo sempre azzurro
ANDREA VITALI
Un romanzo profondo e delicato, in cui l’inconfondibile cifra
ironica di Vitali si fonde con uno sguardo leggero e intimo sulla vita
La fortuna di Mattia si chiama
Zaccaria. È suo nonno. Un tipo alto, magro, con i baffi e un vocione che fa
tremare i vetri alle finestre. Da quando è venuto a vivere in casa del nipote,
dividendo con lui la camera da letto perché altro posto non c’è, le cose sono
cambiate da così a così. Per Mattia la noiosa vita di figlio unico è come se
avesse ingranato la quarta e… via nei boschi a imparare i versi degli uccelli e
il modo che usano gli alberi per comunicare fra di loro, a cercare castagne o a
raccogliere ciliegie arrampicati sui rami. E la sera, aspettando di
addormentarsi, il suono della voce del nonno che racconta storie incredibili di
luoghi e persone mai sentiti prima. Un paradiso! con un sacco di verde intorno
e un cielo sempre azzurro. Una mattina, però, quando si sveglia, Zaccaria non
sembra più lo stesso. È serio, nervoso, e non si capisce di cosa stia parlando.
La diagnosi del medico non lascia dubbi: non si può più tenerlo lì. E per
Mattia il mondo intero sembra crollare di colpo. Possibile che il nonno sia
così grave e non si tratti invece di uno dei suoi scherzi? Oppure è entrato in
una realtà tutta nuova che si apre solo davanti agli occhi di chi la sa vedere?
Con Sotto un cielo sempre azzurro Andrea Vitali ci porta nel luogo più intimo
della sua fantasia. Ammicca, invitandoci a seguirlo dietro cancelli invisibili
ma che cigolano davvero, in quello spazio della nostra mente in cui conserviamo
la parte più vitale di noi stessi ma che spesso crediamo non sia più possibile
raggiungere, quando invece non sarebbe così difficile scoprire la meraviglia
che ci circonda, soprattutto in ciò che chiamiamo follia solo perché abbiamo
paura di guardare il vero nascosto in ogni cosa.
ANDREA VITALI
Andrea Vitali è nato a Bellano nel
1956. Medico di professione, ha esordito nel 1989 con il romanzo Il
procuratore, che si è aggiudicato l’anno seguente il premio Montblanc per il
romanzo giovane. Nel 1996 ha vinto il premio letterario Piero Chiara con
L’ombra di Marinetti. Approdato alla Garzanti nel 2003 con Una finestra
vistalago (premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio Bruno
Gioffrè 2004), ha continuato a riscuotere ampio consenso di pubblico e di
critica con i romanzi che si sono succeduti, costantemente presenti nelle
classifiche dei libri più venduti, ottenendo, tra gli altri, il premio
Bancarella nel 2006 (La figlia del podestà), il premio Ernest Hemingway nel
2008 (La modista), il premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante, il premio
Campiello sezione giuria dei letterati nel 2009, quando è stato anche finalista
del premio Strega (Almeno il cappello), il premio internazionale di letteratura
Alda Merini, premio dei lettori, nel 2011 (Olive comprese). Nel 2008 gli è
stato conferito il premio letterario Boccaccio per l’opera omnia, nel 2015 il
premio De Sica e nel 2019 il Premio Giovannino Guareschi per l’Umorismo nella
Letteratura. I suoi romanzi più recenti sono Gli ultimi passi del Sindacone e
Certe fortune.
Luci di guerra
MICHAEL ONDAATJE
Traduzione di Alba Bariffi
Una riflessione sull’incertezza che accompagna ogni ricerca della verità
e sull’identità come prodotto di un complesso equilibrio tra ricordi e
immaginazione
È il 1945 e Londra, al termine del
conflitto, sta gradualmente tornando alla normalità. Una normalità estranea
alla vita di Nathaniel e della sorella Rachel, cui la madre dà una notizia
inaspettata: sta per trasferirsi a Singapore per lavoro e ha deciso di
lasciarli in custodia a un conoscente, che i ragazzi hanno soprannominato
«Falena». Di fronte a una scelta tanto categorica, Nathaniel e Rachel sono
costretti ad accettare, anche se quell’uomo ambiguo non ispira loro la benché
minima fiducia. Con il suo fare elusivo e criptico non ha l’aspetto di un
tutore, e si accompagna spesso a un gruppo di personaggi eccentrici dall’aria
poco raccomandabile. Eppure, giorno dopo giorno, Falena diventa per i due
ragazzi una guida insostituibile, iniziandoli a un mestiere per cui non
esistono manuali: farsi strada in un mondo dove niente è come sembra. Nathaniel
e Rachel ci mettono poco a rendersi conto che è sempre meglio dubitare anche di
chi crediamo di conoscere. Chi è davvero la loro madre? Come mai è partita in
fretta, senza bagagli e senza dare notizie? Sono queste le domande che
tormentano i fratelli e a cui ora, a quasi quindici anni di distanza dal giorno
in cui tutto è cambiato, tocca a Nathaniel trovare una risposta. Deve farlo per
soddisfare una curiosità che si è trasformata in bisogno di verità. Perché
tutti portiamo dentro di noi tante storie quante sono le persone che
attraversano la nostra esistenza, e ogni storia è il tassello di un mosaico più
grande, la nostra memoria. Vincitore del Booker Prize e del Golden Man Booker
Prize con il bestseller Il paziente inglese, Michael Ondaatje ci consegna un
nuovo straordinario romanzo, che la stampa internazionale ha incluso nella
lista dei migliori libri dell’anno. Luci di guerra è una vivida ed emozionante
riflessione sull’incertezza che accompagna ogni ricerca della verità e
sull’identità come prodotto di un complesso e fragile equilibrio tra ricordi e
immaginazione.
MICHAEL ONDAATJE
Michael Ondaatje è nato a Colombo,
Sri Lanka, nel 1943. Tra le sue opere Garzanti ha in catalogo Nella pelle del
leone (1990), Buddy Bolden’s Blues (1995), Aria di famiglia (1997), Lo spettro
di Anil (2000), Le opere complete di Billy the Kid (2002), Il cinema e l’arte
del montaggio (2003), Divisadero (2008), L’ora prima dell’alba (2012). È anche
autore di diverse raccolte poetiche, tra cui Manoscritto (1999). Il paziente
inglese, da cui è tratto il film di Anthony Minghella vincitore di 9 Premi
Oscar®, è stato insignito nel 2018 del Golden Man Booker Prize come miglior
opera narrativa degli ultimi cinquant’anni.
Il papa che voleva essere re 1849: Pio IX e il sogno
rivoluzionario della repubblica romana
DAVID I. KERTZER
Traduzione di Paolo Lucca
«Accurato nelle ricerche ed
elegantemente narrato.»
The Wall Street Journal
Novembre 1848. Pochi giorni dopo
l’assassinio del suo primo ministro avvenuto nel cuore di Roma, papa Pio IX si
ritrova prigioniero nel suo stesso palazzo: l’onda rivoluzionaria che sta
sconvolgendo l’Europa sembra poter mettere fine al potere temporale se non
addirittura all’istituzione stessa del papato. Così, travestito da semplice
parroco, il pontefice scappa da una porta secondaria e parte per l’esilio.
Eppure, solamente due anni prima, la sua elezione aveva generato profondo
ottimismo in tutta Italia: dopo il pontificato repressivo di Gregorio XVI il
popolo guardava al nuovo, giovane e benevolo papa come all’uomo che avrebbe
traghettato lo Stato Pontificio verso la modernità, forse persino favorendo la
nascita di un’Italia unita. Dal conflitto tra il desiderio di compiacere i
sudditi e la paura, alimentata dai cardinali più conservatori, che ascoltarne
le suppliche avrebbe provocato il crollo della Chiesa, scaturì invece una
spirale di intrighi politici, tradimenti, colpi di scena, che si sarebbe
conclusa nel 1870 con l’annessione di Roma al neonato stato italiano. David
Kertzer possiede il raro talento di riportare in vita gli eccezionali
protagonisti di queste vicende – Napoleone III, Garibaldi, Tocqueville,
Metternich – e, unendo una narrazione avvincente e cinematografica
all’accuratezza dell’analisi storica, getta nuova luce sul declino del potere
religioso in Occidente e sulla nascita della moderna Europa.
DAVID I. KERTZER
David I. Kertzer insegna Italian
studies presso la Brown University. Con Il patto col diavolo, dedicato ai
rapporti fra Pio XI e Mussolini, ha vinto il Premio Pulitzer nel 2015. Tra gli
altri suoi numerosi libri tradotti in Italia ricordiamo Prigioniero del papa re
e I papi contro gli ebrei.
La forza di essere migliori
VITO MANCUSO
Cosa significa in concreto fare bene? Perché dovrei compierlo? È
possibile stare sempre dalla parte del bene?
Viviamo secondo un modello di
sviluppo che adora gli oggetti, non la lettura, la cultura, la partecipazione
sociale e politica. Consumiamo, inquiniamo, ma così devastiamo noi stessi e il
nostro pianeta. Essere migliori è diventato quindi un’urgenza, e il lavoro
etico e spirituale una necessità non rimandabile. Ma come far nascere, in noi,
il desiderio di praticare il bene? Dove trovare una motivazione che sappia
liberarci dalle catene dell’effimero/della società, una forza motrice che dia
impulso al nostro costante bisogno di guarigione e al nostro infinito desiderio
di bellezza? Riscoprendo le nostre radici che affondano nella cultura classica
e nella tradizione cristiana Vito Mancuso ci accompagna in viaggio lungo il
sentiero delle quattro virtù cardinali, e offre una nuova prospettiva di senso
per le nostre vite in balìa dei tumultuosi venti dell’esistenza. Perché solo
colui che non cerca più di vincere e di prevalere, ma recupera il senso
profondo dell’essere forte, saggio e temperante, può infine essere giusto, e
fiorire in armonia con il mondo.
VITO MANCUSO
Vito Mancuso, teologo e filosofo,
ha insegnato presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e
l’Università degli Studi di Padova. È autore, tra gli altri libri, di L’anima e
il suo destino (2007), La vita autentica (2009), Obbedienza e libertà (2012).
Il suo pensiero è oggetto di una monografia uscita in Germania nel 2011
(Essentials of Catholic Radicalism. An Introduction to the Lay Theology of Vito
Mancuso). Per Garzanti ha pubblicato Io e Dio. Una guida dei perplessi (2011),
Il principio passione (2013), Io amo. Piccola filosofia dell’amore (2014),
Questa vita (2015), Dio e il suo destino (2015), Il coraggio di essere liberi
(2016), Il bisogno di pensare (2017) e La via della bellezza (2018).
GIANNI BARBACETTO 1969-2019: a cinquant’anni dalla strage che ha
sconvolto il paese i misteri, i depistaggi, i segreti di una stagione oscura.
Il 12 dicembre 1969, una bomba
scoppia all’interno della Banca nazionale dell’agricoltura in piazza Fontana a
Milano provocando 17 morti e 88 feriti. È la «madre di tutte le stragi», il
prologo di una stagione di violenti attentati che insanguinerà l’Italia negli
anni successivi, ma per Gianni Barbacetto rappresenta anche il primo atto di
una strategia eversiva molto più ampia e ispirata a un sistematico disegno
criminale. Quell’ordigno segna infatti l’inizio di una «guerra non ortodossa»:
da una parte, un esercito occulto, senza divise e senza bandiere ma pronto a
tutto, che riteneva di combattere contro il «mostro» comunista; dall’altra
parte, cittadini inermi con l’unica colpa di trovarsi al momento sbagliato nel
luogo sbagliato: una banca, un treno, una piazza, una stazione. Dopo gli anni
dell’orrore e dell’indignazione, e dopo il fallimento quasi completo della via
giudiziaria, quelle stragi sono state ridotte a occasione per meste cerimonie
di commemorazione. Questo libro, frutto di una ricerca di decenni, dà voce in
presa diretta ai magistrati che hanno indagato sull’eversione, getta nuova luce
su eventi tra i più oscuri della nostra Repubblica, li collega tra loro e
sottolinea come le vicende siano ormai chiare, le responsabilità accertate, il
disegno e le connessioni svelati. E ribadisce che raccontare resta un dovere
per non dimenticare.
GIANNI BARBACETTO
Gianni Barbacetto è giornalista e
scrittore. Ha lavorato nelle redazioni dei settimanali «Il Mondo», «L’Europeo»,
«Diario», ed è oggi una delle principali firme de «il Fatto Quotidiano». Il suo
ultimo libro, Angeli terribili, è uscito per Garzanti.
1989 Storia della primavera europea
TIMOTHY GARTON ASH
Traduzione di Marco Papi
«Una straordinaria
combinazione di giornalismo di qualità, riflessione e brillante analisi
politica.»
The New York Times Book Review
Nel 1989, anno fondamentale per le
sorti del nostro continente, Timothy Garton Ash è l’eccezionale testimone di
momenti epocali: è a Varsavia il 4 giugno, quando si svolgono le prime elezioni
parzialmente libere dalla seconda guerra mondiale che portano alla nascita di
un governo non comunista in Polonia; è a Budapest dodici giorni dopo, quando
possono finalmente tenersi i funerali di stato dell’ex primo ministro Imre
Nagy, giustiziato trentun anni prima dopo l’invasione sovietica dell’Ungheria;
è a Berlino quando cade il muro; ed è a Praga dietro le quinte del Teatro della
Lanterna Magica, dove Václav Havel organizza la sua rivoluzione di velluto.
Questo libro, arricchito oggi da un nuovo capitolo in occasione del trentesimo
anniversario degli eventi descritti, è il resoconto dettagliato di quei giorni
concitati di euforia ed emancipazione, il racconto in prima persona di un mondo
che collassa e di un nuovo ordine che da quelle macerie nasce ricco di
speranza.
TIMOTHY GARTON ASH
Timothy Garton Ash è professore di
European Studies presso l’Università di Oxford, Isaiah Berlin Professorial
Fellow presso il St Antony’s College di Oxford e Senior Fellow all’Hoover
Institution dell’Università di Stanford. I suoi contributi appaiono
regolarmente sul «New York Review of Books» e sul «Guardian», e in Italia su
«la Repubblica». Con Garzanti ha pubblicato anche Libertà di parola e Il
dossier. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui l’International Charlemagne Prize
e il George Orwell Prize. 1989. Storia della primavera europea, pubblicato per
la prima volta nel 1990, è stato tradotto in venti lingue.
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