Titolo: Come
vento ribelle
Autore:
Francesca
Prandina
Genere: Romanzo
storico
Pagine: 424
Sinossi
Utah, 1858. Sabrina conduce una vita tranquilla con sua madre
Marie e non sospetta che tutto stia per cambiare. Cresciuta separata dal padre,
ufficiale dell’esercito, e dai suoi fratelli, si trova costretta a seguirli al
Forte quando Marie parte per Boston per accudire la madre malata. Vivace e
irrequieta, circondata da uomini in un ambiente rude e scandito da regole
nuove, comincia a mettere in discussione l’educazione femminile che la madre le
aveva inculcato e la relativa libertà conquistata le donerà momenti spensierati
in compagnia dei suoi fratelli. Tuttavia, la guerra tra Nordisti e Sudisti
giungerà presto a distruggere quel delicato equilibrio e lei, giovane e
testarda, affronterà la prova più difficile: cercare di affermare il suo ruolo
di donna in una società patriarcale che può soltanto condurre guerre e
rinnegare la pace. Francesca Prandina traccia il profilo di una donna
coraggiosa pronta a tutto, anche ad arruolarsi, pur di non chinare il capo e di
conquistare la propria indipendenza, in un romanzo sconvolgente che ricorda al
lettore tutte quelle donne che, come Sabrina, hanno contribuito a restituire al
genere femminile il suo diritto alla vita e alla libertà.
Recensione
Recensione
Buongiorno lettori, oggi vi parlo di “Come vento ribelle “di
Francesca Prandina, un libro che attendeva da molto nel mio Kindle, per questo
mi scuso con l’autrice.
Detto questo parto subito con il dire che se amate il genere
storico, questa storia non potete assolutamente perdervela.
L’autrice ha fatto una ricerca incredibile, ogni più piccolo
particolare è ben inserito e verosimile, è facile essere trasportati all’interno
della storia, così com’è stato semplice trasformare le parole in immagini reali
davanti agli occhi.
La scrittura scorrevole e coinvolgente poi ha fatto il resto,
trattenendomi con forza alle pagine e non lasciandomi un solo attimo, non
riuscivo più a staccarmi tanto era la curiosità di sapere come sarebbero andate
le cose.
I personaggi sono ben delineati e inseriti nel contesto
storico, grazie alle descrizioni dettagliate è stato semplicissimo farsi una
propria idea e farli rivivere nella propria immaginazione.
Il tema storico è stato fantastico, ho rivissuto ogni istante
accanto ai suoi personaggi, ne ho potuto sentire i suoni, gli odori e tutte le
sensazioni come se mi ci trovassi davvero, in questo l’autrice è stata davvero
incredibile.
Ora parliamo di Sabrina, protagonista indiscussa di questa
storia.
“Non c’era via d’uscita, sembrava
che tutta la sua vita fosse sottomessa al volere di qualcun altro
che poteva decidere per lei, nonostante
i suoi sforzi per ribellarsi.”
È lei con la sua tenacia e la sua incredibile forza che rende
vivace e attivo il ritmo della lettura. Lei lotta fin da ragazzina contro l’idea
che si ha della donna in quel tempo, lei non accetta di essere proprietà, di
non poter dire la sua opinione, di non poter avere le stesse opportunità dei
suoi fratelli.
“Sabrina si sentiva d’intralcio,
ma non demordeva. Era come se stesse scoprendo un nuovo mondo tinteggiato con
colori vividi e palpabili, mentre prima era stata confinata in un pallido
acquerello.”
Combatterà con forza e caparbietà, usando l’istinto e la
sfrontatezza della sua età come arma contro un sistema che le sta stretto e la
vuole tenere in gabbia.
L’autrice inoltre ci racconta di una famiglia, divisa dalla
guerra, dagli eventi, da prospettive diverse, che si troverà suo malgrado a
combattere contro la testardaggine di una figlia che li porterà a fare un
viaggio, ognuno per sé, all’interno del proprio mondo psicologico. Li farà
crescere, li renderà consapevoli e insegnerà loro che a volte le regole della
società non sono tutto, e che insieme si può e si deve combattere per la
propria felicità e per la propria famiglia.
Non sono mancate le lacrime, mamma mia gli eventi sono stati
intensi e davvero sentiti.
Che altro dirvi, correte a leggere questa splendida storia,
non ve ne pentirete.
A presto, Emanuela.
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