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giovedì 24 ottobre 2019

Recensione - Come vento ribelle - di Francesca Prandina


Titolo: Come vento ribelle
Autore: Francesca Prandina
Genere: Romanzo storico
Pagine: 424


Sinossi

Utah, 1858. Sabrina conduce una vita tranquilla con sua madre Marie e non sospetta che tutto stia per cambiare. Cresciuta separata dal padre, ufficiale dell’esercito, e dai suoi fratelli, si trova costretta a seguirli al Forte quando Marie parte per Boston per accudire la madre malata. Vivace e irrequieta, circondata da uomini in un ambiente rude e scandito da regole nuove, comincia a mettere in discussione l’educazione femminile che la madre le aveva inculcato e la relativa libertà conquistata le donerà momenti spensierati in compagnia dei suoi fratelli. Tuttavia, la guerra tra Nordisti e Sudisti giungerà presto a distruggere quel delicato equilibrio e lei, giovane e testarda, affronterà la prova più difficile: cercare di affermare il suo ruolo di donna in una società patriarcale che può soltanto condurre guerre e rinnegare la pace. Francesca Prandina traccia il profilo di una donna coraggiosa pronta a tutto, anche ad arruolarsi, pur di non chinare il capo e di conquistare la propria indipendenza, in un romanzo sconvolgente che ricorda al lettore tutte quelle donne che, come Sabrina, hanno contribuito a restituire al genere femminile il suo diritto alla vita e alla libertà.

Recensione


Buongiorno lettori, oggi vi parlo di “Come vento ribelle “di Francesca Prandina, un libro che attendeva da molto nel mio Kindle, per questo mi scuso con l’autrice.
Detto questo parto subito con il dire che se amate il genere storico, questa storia non potete assolutamente perdervela.
L’autrice ha fatto una ricerca incredibile, ogni più piccolo particolare è ben inserito e verosimile, è facile essere trasportati all’interno della storia, così com’è stato semplice trasformare le parole in immagini reali davanti agli occhi.
La scrittura scorrevole e coinvolgente poi ha fatto il resto, trattenendomi con forza alle pagine e non lasciandomi un solo attimo, non riuscivo più a staccarmi tanto era la curiosità di sapere come sarebbero andate le cose.
I personaggi sono ben delineati e inseriti nel contesto storico, grazie alle descrizioni dettagliate è stato semplicissimo farsi una propria idea e farli rivivere nella propria immaginazione.
Il tema storico è stato fantastico, ho rivissuto ogni istante accanto ai suoi personaggi, ne ho potuto sentire i suoni, gli odori e tutte le sensazioni come se mi ci trovassi davvero, in questo l’autrice è stata davvero incredibile.
Ora parliamo di Sabrina, protagonista indiscussa di questa storia.

“Non c’era via d’uscita, sembrava che tutta la sua vita fosse sottomessa al volere di qualcun altro
che poteva decidere per lei, nonostante i suoi sforzi per ribellarsi.”

È lei con la sua tenacia e la sua incredibile forza che rende vivace e attivo il ritmo della lettura. Lei lotta fin da ragazzina contro l’idea che si ha della donna in quel tempo, lei non accetta di essere proprietà, di non poter dire la sua opinione, di non poter avere le stesse opportunità dei suoi fratelli.

“Sabrina si sentiva d’intralcio, ma non demordeva. Era come se stesse scoprendo un nuovo mondo tinteggiato con colori vividi e palpabili, mentre prima era stata confinata in un pallido acquerello.”

Combatterà con forza e caparbietà, usando l’istinto e la sfrontatezza della sua età come arma contro un sistema che le sta stretto e la vuole tenere in gabbia.
L’autrice inoltre ci racconta di una famiglia, divisa dalla guerra, dagli eventi, da prospettive diverse, che si troverà suo malgrado a combattere contro la testardaggine di una figlia che li porterà a fare un viaggio, ognuno per sé, all’interno del proprio mondo psicologico. Li farà crescere, li renderà consapevoli e insegnerà loro che a volte le regole della società non sono tutto, e che insieme si può e si deve combattere per la propria felicità e per la propria famiglia.
Non sono mancate le lacrime, mamma mia gli eventi sono stati intensi e davvero sentiti.
Che altro dirvi, correte a leggere questa splendida storia, non ve ne pentirete.
A presto, Emanuela.



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