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venerdì 20 settembre 2019

Dalla lettura del libro di Manuela Chiarottino "LA bambina che annusava i libri" eccovi qualche curiosità sugli Ex Libris e la loro storia.



Buongiorno lettori, come vi avevo già anticipato tempo fa, dopo aver letto “La bambina che annusava i libri” di Manuela Chiarottino (Recensione qui), non ho resistito e mi sono messa a fare ricerche sugli Ex libris e i Fore Edge, in questo primo articolo ho pensato fosse doveroso condividere con voi il significato dei primi e scoprire un poco della loro storia.
Ringrazio l'autrice per l'aiuto e le informazioni condivise.


***Informazioni ed immagini prese da internet***

L’Ex Libris, locuzione latina che significa “questo libro è di”, può essere manoscritto ma solitamente è un bigliettino di carta su cui é stampato uno stemma araldico, un monogramma, un simbolo, un motto o un disegno, e trova la sua collocazione sulla faccia interna del piatto anteriore del libro e ne conferma la proprietà indicando il nome del titolare. È quindi un modo raffinato per ricordare agli altri: “Questo libro è di mia proprietà” e può essere personalizzato in modo da rivelare le passioni del proprietario.  Il più antico, da vedere al British Museum di Londra, risale a 1400 anni prima di Cristo e proviene dall’Egitto.  E’ una placchetta di terracotta smaltata di azzurro, trovata in un contenitore di legno di cedro, applicata a dei rotoli di papiro, su cui, a ricordo del loro eterno amore, erano scritti i nomi del Faraone Amenophis III e della sua sposa Tiyi e naturalmente il titolo dell’opera.
L’uso dell’ex libris è una consuetudine che si diffonde rapidamente già dalla seconda metà del XV secolo; i procedimenti tipografici della xilografia e della calcografia facilitano la riproduzione in molte copie di questa “etichetta”.  L’ex libris xilografico più antico che si conosca è quello di Johann Knabensberg (1459), soprannominato Igler, cappellano di una nobile famiglia bavarese.  E’ un ex libris “parlante” e interpreta il nome del proprietario Igler, che in tedesco vuol dire istrice o porcospino; infatti è riprodotto proprio un porcospino con un ramoscello di fiori in bocca e un cartiglio in tedesco antico che recita: “Hanns Igler ti dà un bacio da porcospino”, ammonizione ad un eventuale furto o non restituzione del libro prestato.

Nel 1500 l’ex libris riproduce lo stemma araldico con le armi delle famiglie nobili che in questo periodo, oltre alle biblioteche dei monasteri, sono i maggior possessori di libri.  Il primo ex libris italiano segnalato è quello di monsignor Cesare Gambara conte e vescovo di Tortona nel 1548.  Nei secoli si adeguerà al gusto dell’epoca e ne assumerà mano a mano le caratteristiche rendendo la decorazione più completa e raffinata.



***Estratto da un articolo dell’Aie - Associazione Italiana Ex libris – Link articolo completo ***

A metà dell'Ottocento, entra in scena il Collezionista, con la sua curiosità e il suo desiderio di possesso. Con qualche difficoltà lo stacca dalla pagina sulla quale è applicato, lo porta dall'oscurità alla luce, lo esibisce con compiacimento, lo imita commissionando ex libris a proprio nome e lo scambia con gli amici bibliofili.

Questa brusca modificazione non poteva restare senza conseguenze. L'esibizione sollecita la competizione, con implicazioni positive e negative: da un lato la ricercatezza e l'originalità, dall'altro qualche scivolata verso la vanità e l'ostentazione. Scompare presto l'austero simbolo araldico, peraltro demodé per gli eventi storici ed è subito sostituito da figurazioni simboliche, dovute alla fantasia creativa degli artisti dell’arte incisa.

Si è avuta così, nel corso di una manciata di decenni, una vera e propria mutazione. Il pregio artistico dell'ex libris ha eclissato la funzione bibliotecaria, cosicché oggi l’ex libris interessa più l’amatore d’arte che il bibliofilo.

Saldamente collocato in una nicchia della grafica d’arte, grazie all'intraprendenza e all'attivismo del collezionista, l’ex libris è divenuto gradualmente l’agile strumento per la diffusione nel mondo delle più vivaci tendenze espressive della xilografia e della calcografia, con tutta la varietà delle tecniche che ne fanno parte.

Cos’è L’Associazione Italiana Ex Libris - Link sito -

L’Associazione ha lo scopo di promuovere e sviluppare la diffusione dell'ex libris nelle sue diverse tecniche incisorie e della piccola grafica, mediante l'esercizio di attività culturali ed artistiche e della pubblicazione e diffusione della rivista "L'ex libris italiano". E' una libera unione di persone, senza fini di lucro, neutra politicamente e confessionalmente".
Che dite vi ho incuriosito un pò? state già pensando come me al vostro personale ex libris? Io ci sto lavorando!!😉

Prossimamente altre curiosità restate connessi...
A presto Emanuela.

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