Recensione
Buongiorno lettori, eccoci qui nuovamente a parlarvi dell’ultimo
lavoro di Kempes Astolfi, questa volta torna a parlarci del suo progetto Mille
racconti per Mille parole e lo fa continuando con una nuova raccolta che
racchiude altri 23 racconti d’aMare. Se avete seguito il blog tour avrete letto
tutte le informazioni al riguardo, se ve lo siete perso tranquilli troverete
tutte le tappe sul blog, con recensione anche della precedente raccolta e di
tutti i lavori dell’autore, basta che clicchiate sulla destra della pagina home
del blog all’etichetta “Cerca nel blog” dove digitando il nome dell’autore
troverete tutto ciò a lui collegato.
E ora veniamo a questi 23 racconti, ormai sapete la mia
opinione sull’autore, quindi non mi dilungherò, con questa raccolta ancora una
volta ha saputo farmi sorridere, intristire, riflettere e ancora ricordare…
La cosa che più mi piace di tutte queste piccole storie è
che ogni persona, con la sua diversità e unicità, secondo me riesce ad
identificarsi in almeno uno di questi racconti, l’autore ci porta a riflettere
o semplicemente a trovare, o meglio parlare con noi stessi ritrovandoci e
rispecchiandoci, in questo o in quel personaggio, in questa o in quella
determinata vicenda.
Sono pagine rilegate insieme da un filo sottile, le
parole diventano le chiavi per aprire ogni storia e voltare la pagina, e sapete
per me qual è la copertina? L’immagine che tiene unite tutte queste infinite
storie?
E’ la vita del lettore che in quel momento sta leggendo, immaginando,
riflettendo, sorridendo e ricordando.
Questi racconti sono un viaggio infinito, fatto di vite,
di persone, di emozioni, ma soprattutto fatto della fantasia e della passione
di un uomo che vuole cambiare il mondo pagina dopo pagina, ricordando il
passato, vivendo il presente e sognando il futuro.
Non riesco a scegliere una storia invece che un’altra da
raccontarvi perché ognuna mi è piaciuta in modo diverso e nessuna mi ha
lasciata indifferente. Qui troverete sprazzi di realtà, piccoli pezzetti di
puzzle che vi ricondurranno ad altre storie dell’autore, insomma una lettura che
non vi porterà via molto tempo, ma come al solito vi lascerà più di quello che
pensate.
Alla prossima Emanuela.
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