Buongiorno Loriana e grazie di aver accettato di fare
questa chiacchierata con me, benvenuta.
Ciao Mary, è un piacere per me essere qui con te oggi sul
tuo bel blog. Un saluto ai tuoi followers!
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Inizio come di consueto a chiederti chi è Loriana nella vita di tutti i giorni,
quali sono le tue passioni e i tuoi hobby?
Sono una pendolare che si sposta quotidianamente dalla
provincia di Viterbo alla capitale, passando gran parte del tempo libero su
autobus e treni, correndo dietro ai mezzi, sperando in magiche coincidenze...
del trasporto pubblico!
eheheh, ci rido su ma buttare quattro ore del mio
quotidiano in questa pazza vita da pendolare, che mi toglie spazio per le altre
mie passioni, non riesco a concepirlo, così non demordo e rosicchio, acciuffo,
agguanto pezzettini di tempo per scrivere. E scrivo ovunque: alla fermata del
bus, sul treno, nell'attesa alla stazione...
Nella vita sono impiegata in un sindacato, amo leggere, viaggiare,
fotografare e fare riprese video (anni fa avevo anche un mio canale youtube con
reportage di viaggi), cogliere momenti, scrivere poesie, raccontare storie...
Per rilassarmi ascolto musica e guardo film italiani, che mi piacciono tanto,
oppure organizzare nuovi viaggi alla scoperta delle bellezze artistiche e naturalistiche.
Mi piace anche organizzare eventi culturali e letterari per far conoscere nuovi
autori o bei progetti editoriali.
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Com'è entrata nella tua vita la scrittura? Ricordi la prima cosa in assoluto
che hai scritto?
Ho iniziato a scrivere da piccola, subito dopo essere
stata ammaliata come lettrice da vari romanzi: ho pensato che era straordinario
trasmettere emozioni e magia attraverso le pagine di un libro. Così è nato il
desiderio di riuscire, un giorno, a fare la stessa cosa, nella speranza che
lettori e lettrici possano provare quello che ho provato io bambina, leggendo
però le mie storie...
All'inizio, amando disegnare, ho iniziato a sceneggiare i
miei fumetti per stabilire una trama di massima poi, a dodici anni, scrissi il
primo romanzo (una storia un po' "Piccole Donne”) che è andato perso ma di
cui ricordo ancora il nome della protagonista: Penny.
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Cos'è per te la scrittura?
La scrittura è la mia modalità comunicativa principale,
quella in cui riesco meglio, che mi allontana da debolezze e timidezze e mi fa
essere davvero me stessa.
La scrittura è la mia linfa vitale nonché mia cura: in
lei mi rifugio soprattutto nei momenti difficili per trarne forza e nuova
energia. Per scrivere mi immedesimo nei personaggi, vivo così tante vite e le
interpreto - un po' come fanno gli attori di teatro - per renderli plausibili;
ecco perché per me la scrittura assume anche una valenza terapeutica: mi
rilassa, stimola l'empatia, mi permette di scavarmi dentro alla ricerca di
emozioni e pensieri che plasmo d'inchiostro per trasformarli in entità viva.
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Prima di essere scrittrice presumo tu sia una buona lettrice, che generi ami e
qual è il tuo libro preferito?
Esatto, sono avida lettrice onnivora; leggo di tutto ma
prediligo il romanzo intimistico di approfondimento psicologico e sociale,
oltre alla poesia.
Libri preferiti? Parlo al plurale perché ne ho molti:
alcuni sono stati architravi della mia formazione personale, altri mi hanno
dato coraggio, altri ancora mi hanno fatto sognare quando ne avevo bisogno. Non
citerò titoli ma solo autori: Zafòn, Erri De Luca, Grossman, Alda Merini,
Gibran, Calvino, Leo Buscaglia, Foscolo e Ungaretti.
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Ora veniamo ai tuoi di libri, ce li presenti e ci parli delle tue storie?
Ho scritto molte cose tutte diverse, perché quando una
storia mi si pianta nella testa io la devo per forza raccontare, anche se è
diversa dalle altre... Eh, lo so, è un po' da folli ma per me funziona così.
Con Arpeggio Libero ho pubblicato il delicato romance che
tanto successo ha avuto in questi anni, dal titolo "Il cielo
d'Inghilterra"; poi un fantasy per ragazzi "Una fantastica caccia al
tesoro" che continua a vendere molto, perché è un'avventura fantastica che
conquista i lettori più giovani. C'è anche la favola per bambini "Si può
volare senza ali" e poi il volume contro la violenza sulle donne, che ho
ideato e curato, dal titolo "4 Petali Rossi, frammenti di storie
spezzate", in cui c'è anche il mio racconto sullo stupro etnico durante la
guerra nella ex Jugoslavia. Una storia d'orrore ma anche di rinascita, forte e
cruda, come solo la realtà sa essere.
Con Le Mezzelane ho invece pubblicato due romance:
"Ritrovarsi" e "Una felicità leggera leggera", quest'ultimo
romanzo ha una narrazione in forma diaristica e intimistica. Di recente ho
pubblicato "Racconti di stelle al bar Zodiak" una raccolta di
racconti a sfondo astrologico, dove ci sono interessanti approfondimenti su
vari segni zodiacali, nonché un racconto per ogni segno che ne esalta le
caratteristiche e le peculiarità. Questo fantastico progetto, da me ideato e
poi scritto a quattro mani con Maria Sabina Coluccia, ha le illustrazioni di
Serena Mandrici da cui sono state tratte le carte dei tarocchi, gli
"Zodiakki" che è possibile acquistare in abbinamento al volume, ma
anche a parte.
L'ultimo titolo pubblicato è "L'amore tantrico è un
piatto vegano, ma in crociera no!", un divertente romanzo collettivo
formato da cinque racconti che si intrecciano fra loro, ambientato su una nave
da crociera e che parla d'amore. Un chick-lit un po' love boat che ha scopo
benefico: il ricavato delle vendite sarà devoluto all'ospedale Salesi di
Ancona.
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Tra i tuoi c'è un libro a cui sei particolarmente legata? Ci spieghi anche
perché?
Amo tutti i miei figli di carta, allo stesso modo, senza
preferenze. Per rispondere alla tua domanda però ti parlerò di "4 Petali
Rossi, frammenti di storie spezzate", il libro contro la violenza sulle
donne. Perché?
Perché è stato frutto della voglia di quattro donne di
tentare di fare qualcosa su questo tema drammatico che tocca ognuna di noi.
Perché è nato dal niente ed è diventato una bella realtà.
Perché devolve il ricavato delle vendite a una casa
rifugio per donne maltrattate, aiutando concretamente donne vittime di
violenza.
Perché sensibilizza, con i nostri racconti e informa, con
il manuale che abbiamo chiesto alle operatrici del centro antiviolenza di
scrivere proprio allo scopo.
Perché è stato portato in tutta Italia, riscuotendo
interesse, supporto e realizzando ottime vendite, con conseguente somma
devoluta alla casa rifugio.
Perché in questo volume c'è il mio racconto, nato da una
poesia letta tanti anni fa, trasformatasi in storia grazie all'empatia, una
storia terribile che mi ha messo alla prova visto l'orrore di cui dovevo
narrare, ma che è la cosa più dura, forte e bella che io abbia mai scritto. Si
intitola "Il coraggio di raccontare" e, ovviamente vi invito a
leggerla...
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Come tanti autori sei entrata a far parte anche tu del Collettivo scrittori
uniti, com'è nata questa collaborazione e cosa pensi di questo gruppo e i suoi
progetti?
Ho sempre creduto alla sinergia tra autori, tanto da
realizzare vari progetti e collaborazioni letterarie e editoriali.
Nel Collettivo scrittori uniti mi sento "a
casa": mi piace il clima di scambio reciproco e supporto che ho trovato,
rispecchia ciò in cui credo anche io. Era da tempo che seguivo le attività del
Csu, molti colleghi e colleghe autrici amici ne facevano parte, così ho deciso
di entrare anche io in questa bella realtà.
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Realtà e fantasia in quale percentuale li ritroviamo nelle tue storie?
Senza la fantasia non scriverei dei miei personaggi,
fantasy o contemporanei. Senza l'osservazione della realtà non potrei scrivere
le mie storie. Diciamo che siamo in equilibrio perfetto fra i due aspetti.
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Hai un motto o una frase che ti porti dietro da sempre?
"Mi piego ma non mi spezzo": la mia fragilità è
la mia forza, la mia sensibilità è la ricchezza che mi permette di essere ciò
che sono.
Grazie infinite di esserti presentata, in bocca al lupo
per tutto. Emanuela.
Grazie a te che mi hai invitata nel tuo blog e alle
lettrici e lettori che oggi hanno voluto conoscermi e scoprirmi.
2 commenti:
Grazie per questa intervista, è stato un piacere essere ospite di questo bel blog. Un caro saluto a tutte e a tutti! ����
Loriana Lucciarini
Gran bella intervista...siete due splendide donne...e queste interviste ci aiutano a conoscere aspetti delle persone che solo col tempo si conoscono..grazie
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